Cancro al polmone e screening anche in chi ha avuto il Covid? Quello che in pochi sanno

L’importanza dello screening per intervenire tempestivamente sul cancro al polmone. Chi ha avuto il Covid cosa deve fare? Intervista al dottor Gianfranco Buccheri

Ci sono arrivate in redazione molte richieste dai Lettori su quali esami fare per chi ha avuto il Covid e soprattutto se bisogna farli e con quale tempistica.

Dottor Gianfranco Buccheri
Dottor Gianfranco Buccheri

Ed è per questo che abbiamo chiesto al Dottor Gianfranco Buccheri (Direttore medico di ALCASE Italia) un’intervista che possa chiarire tutti i dubbi. Inoltre, il dottore ci ha fornito importanti indicazioni e consigli per tutti i cittadini.  

Screening e cancro al polmone: Intervista esclusiva  al dottore Gianfranco Buccheri

Dottore ci racconti di lei

Sono nato a Siracusa, il 1° gennaio del 1952, ma risiedo da molti anni a Cuneo, in Piemonte.  Caratterialmente sono determinato e coerente con gli obiettivi di vita liberamente scelti.  Cerco sempre di avvicinarmi alla perfezione in tutto ciò che faccio… sapendo che non è umanamente possibile raggiungerla, ma ci si può avvicinare.

Anche in ambito professionale, il mio obiettivo è sempre stato il raggiungimento dell’eccellenza che, in accordo con gli insegnamenti ricevuti presso la ”Mayo Clinic“, ho sempre perseguito  impegnandomi non soltanto nella cura dei pazienti, ma anche nello sviluppo di una mia originale linea di ricerca clinica e nella didattica.  Ed ora, che sono da anni in pensione, mi dedico con la stessa passione e lo stesso impegno alla mia nuova attività di… “Patient Advocate” e Direttore di ALCASE.

Sono specializzato in Tisiologia e Malattie dell’Apparato Respiratorio, in Fisiopatologia e Fisiochinesiterapia respiratoria ed in Oncologia Medica.

Ho  sempre lavorato all’ospedale di  Cuneo, dove mi occupavo della diagnosi, della cura e del follow up dei malati di cancro al polmone.  Scelsi questa strada perché, quando entrai in ospedale nel lontano 1976, nessuno dei miei colleghi amava curare i malati di cancro al polmone (“non c’è niente da fare e muoiono tutti”).  Mi dissi: “Beh …qualcuno dovrà pur farlo” e cominciai a farlo con tutto l’impegno di cui ero capace (ed anche di più).

Ho fatto diversi corsi di formazione all’estero presso: la Mayo Clinic (Rochester, Minnesota, USA), l’ M.D. Anderson Hospital (Houston, Texas, USA), il Brompton Hospital di Londra (National Heart and Lung Institute), il Pittsburgh Cancer Institute (Pennsylvania, USA) ed, infine, ancora alla Mayo Clinic.

Sono stato docente, moderatore e relatore in decine di convegni medici, congressi internazionali e corsi di aggiornamento. Ho pubblicato oltre 300 fra studi originali, articoli di revisione della letteratura scientifica, capitoli di monografie, e brevi comunicazioni in meeting internazionali. Tale produzione scientifica riguarda quasi esclusivamente la diagnosi e la terapia del cancro del polmone.  Essa  ha contribuito in maniera determinante all’attuale pratica clinica per ciò che riguarda: i marcatori tumorali, la chemioterapia del carcinoma polmonare non a piccole cellule, la qualità di vita dei pazienti, i fattori di prognosi e le applicazioni della medicina nucleare.

La massima parte dei miei  studi è stata scritta in lingua inglese e pubblicata su prestigiose riviste europee e nordamericane.

Più volte,  sono stato richiesto di giudicare i lavori scientifici prodotti da altri ricercatori, per una loro possibile pubblicazione in alcune fra le più prestigiose riviste biomediche mondiali.  Fra queste, vi sono: the Cancer Journal, the Monaldi Archives of Chest Diseases, Thorax, the European Respiratory Journal, the European Respiratory Review, e Lung Cancer. Infine, dal 1997 al 2001, ho fatto parte del comitato redazionale (Editorial Board) della rivista ufficiale della International Association for the Study of Lung Cancer,  “Lung Cancer”.

Il Covid lascia danni nei polmoni?

Non in tutti e non sempre della stessa entità.  I danni seri più comuni sono l’ispessimento dell’interstizio polmonare che blocca la normale diffusione dei gas a livello alveolare.  Può trattarsi di un ispessimento localizzato e di piccola entità, ma può anche essere importante e diffuso, associandosi in questo caso ad una insufficienza respiratoria latente.

Quali sono i sintomi a cui fare attenzione che necessitano di un consulto medico?

Nel 2004, pubblicammo uno studio su 1277 nostri pazienti (https://erj.ersjournals.com/content/24/6/898), da cui risultava che i sintomi di allarme (ovvero i sintomi per i quali il paziente aveva chiesto il parere del proprio medico di famiglia e da cui era poi scaturita la diagnosi) erano:  nessun sintomo (scoperta accidentale, avvenuta  in 158 pazienti/12% della popolazione studiata); tosse (219/17%); espettorato striato di sangue o francamente sanguinante (222/17%); dispnea (152/12%); dolore toracico (188/15%);  infezione bronchiale e/o polmonare (102/8%); sintomi sistemici (122/10%); sintomi metastatici (114/9%).

Quali controlli consiglia a chi ha avuto il Covid?

Non c’è una risposta univoca.  Gli  eventuali  controlli post-guarigione (clinica e virologica) non sono gli stessi per tutti e non sempre sono necessari.  Tutto dipende da molti fattori, quali la gravità dell’infezione superata, eventuali accertamenti patologici di imaging fatti durante la fase acuta (che vanno ripetuti dopo circa 3 mesi dalla guarigione),  l’età del paziente, l’eventuale comorbidità (patologie preesistenti), la presenza o meno di sintomi legati (o riconducibili)  alla pregressa infezione.

In generale, si può dire che in un soggetto giovane, che ha superato la malattia senza la necessità di un  ricovero ospedaliero e non presenta sintomi, non è necessario alcun test di controllo.

ALCASE fornisce un’assistenza diretta al cittadino con l’Esperto Risponde, ci può raccontare di cosa si tratta e chi sono le persone potenzialmente interessate?

La prima reazione ad una diagnosi di cancro ai polmoni è spesso lo shock per quello che sta succedendo e  l’incertezza su come affrontare la malattia. Le domande che subito ci si pone sono moltissime e confuse.  Vi è una sorta di intorpidimento, in questa fase,  che può persino essere utile e protettiva.    Poi, si viene gradualmente a patti con la diagnosi e si comprende che, nell’ intraprendere il viaggio contro il cancro, è decisiva la conoscenza della malattia e dei modi per combatterla efficacemente.

Il programma “Gli esperti rispondono” ha appunto  lo scopo di affiancare pazienti e caregiver,  durante l’intero decorso della malattia, con un “multi-blog”, dove si danno risposte non solo sulla malattia e sulle sue possibili cure, ma anche su altre problematiche, non strettamente mediche come, ad esempio, le reazioni psicologiche alla malattia.  Va precisato che gli esperti che rispondono sono dei professionisti di altissimo livello, apprezzati e stimati in tutta Italia, e spesso anche all’estero, e che essi prestano la loro opera per puro spirito di solidarietà verso chi versa in condizioni di seria difficoltà.

Infine, vorrei sottolineare che, da circa due anni, ALCASE ha messo a disposizione di chiunque possa averne bisogno altri strumenti informativi, ancora più efficaci e diretti: quelli che noi abbiamo chiamato le “video-dirette di ALCASE”, dove gli stessi professionisti, insieme a molti altri qualificati ospiti, informano e dialogano online coi pazienti su uno specifico tema, preventivamente scelto e annunciato sui Social.

Per consultare le video-dirette, copiare e incollare questo link su google: https://www.alcase.eu/video-dirette/

Dottore come il cittadino può rivolgersi ad ALCASE per consultare le ultime ricerche nel campo scientifico o anche solo per informazioni?

Prima di tutto, consiglierei di cercare sul nostro sito web: l’informazione lì è davvero vastissima e riguarda ogni sorta di novità medico-scientifica e di modalità di divulgazione: dal semplice articolo velocemente e facilmente leggibile (copiare e incollare questo link su google: https://www.alcase.eu/articoli-di-informazione/), alla analisi approfondita dei risultati di uno studio (copiare e incollare questo link su google: https://www.alcase.eu/pillole-dalla-ricerca/), fino all’elenco breve, ma con link alla fonte, di tutto ciò che viene pubblicato nel mondo (copiare e incollare questo link su google: https://www.alcase.eu/education/notizie-flash/).

L’informazione fornite come “Notizie flash” sul sito web, compare anche, quotidianamente, sulla prima pagina FaceBook di ALCASE, cui consigliamo fortemente di iscriversi, per seguir tutto, senza stress.

Alcuni consigli utili su cosa fare in caso di sintomi sospetti

Brevemente direi:

1) Rispettare scrupolosamente i consigli degli esperti della prevenzione dei tumori, le regole, ad esempio, del Codice Europeo: https://www.alcase.eu/prevenzione-primaria/

2) Sostenerci nella nostra campagna per l’avvio di un vero programma nazionale di “Screening Gratuito per tutti gli Italiani a rischio di Cancro al Polmone”  (senza se e senza ma), magari firmando la nostra petizione che ha già superato le 17.000 firme: https://www.change.org/p/ministero-della-salute-screening-gratuito-per-il-cancro-al-polmone.

3) In caso di sintomi sospetti (cambio delle caratteristiche di una tosse cronica o nuova comparsa di una tosse che persiste per oltre 30/40 giorni; dolore toracico persistente non legato ad alcuna causa evidente; sangue, anche in minima quantità, nel catarro; fiato corto, ingravescente  in chi non ha mai sofferto di patologie cardiache e polmonari croniche, ecc.).

4)  In caso di diagnosi di tumore al polmone:

a) non fare riferimento a reparti di oncologia generale dove si cura ogni tipo di neoplasia, ma rivolgersi a centri ospedalieri od universitari dove lavorano oncologi superspecialisti nelle neoplasie del polmone;

b) controllare sempre che siano effettuati i test genomici sul materiale bioptico tumorale, senza i quali è impossibile stendere un piano terapeutico valido ed efficace.