Pensione di invalidità civile e pensione di vecchiaia sono cumulabili? La verità che in pochi conoscono

I percettori di invalidità civile si chiedono cosa accadrà al compimento dell’età pensionabile quando spetterebbe la pensione di vecchiaia.

Al compimento dei 67 anni o dei 71 anni i lavoratori hanno diritto alla pensione di vecchiaia. Se sono percettori di pensione di invalidità civile cosa accade? Vengono erogate entrambe le prestazioni?

Pensione di invalidità e pensione di vecchiaia
Il passaggio da pensione di invalidità a pensione di vecchiaia (Informazioneoggi.it)

L’invalidità è una condizione riconosciuta nel momento in cui un soggetto ha difficoltà nello svolgere particolari attività della vita quotidiana a causa di una menomazione o deficit psichico, intellettivo, sensoriale. Il riconoscimento dell’invalidità civile è legato ad una visita medica davanti ad una Commissione che stabilirà non solo la presenza o meno della menomazione invalidante ma anche della percentuale di invalidità riconosciuta. In questo modo l’invalido potrà conoscere i suoi diritti e i benefici a cui avere accesso.

Assegno mensile, indennità di frequenza, indennità di accompagnamento, pensione di inabilità sono le misure erogate in base alla percentuale di invalidità riconosciuta. In generale per poter ottenere prestazioni di natura economica occorrerà avere una percentuale minima del 74%. È il caso dell’assegno di invalidità che viene erogato agli invalidi civile con età compresa tra 18 e 67 anni. Cosa accade al raggiungimento dell’età pensionabile?

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Dalla pensione di invalidità alla pensione di vecchiaia, cosa sapere

La pensione di vecchiaia si raggiunge a 67 anni di età se si sono maturati minimo venti anni di contributi e a 71 anni con cinque anni di contributi. I titolari di assegno di invalidità devono sapere che secondo la Legge il trattamento si trasforma in pensione di vecchiaia al raggiungimento dei requisiti. Significa che la prima misura smetterà di essere erogata e subentrerà il secondo trattamento.

Nel caso in cui l’importo della pensione di invalidità civile risulti superiore rispetto alla pensione maturata allora il percettore continuerà a percepire la stessa somma pur avendo raggiunto i 67 o 71 anni di età. L’assicurato, infatti, ha diritto a ricevere la prestazione più conveniente tra le due che spettano di diritto. Di conseguenza l’importo del rateo mensile non diminuirà in ogni caso.

La trasformazione dell’assegno di invalidità in trattamento di vecchiaia avviene automaticamente, senza necessità di inoltro di domande all’INPS. La cumulabilità non è permessa ma si prenderà almeno la stessa somma percepita fino ai 67 o 71 anni. Ricordiamo che la trasformazione d’ufficio da invalidità a pensione di vecchiaia vige per tutti i lavoratori del settore privato sia dipendenti che autonomi. Il vantaggio è non rischiare più la revoca dell’assegno di invalidità per il venir meno dei requisiti sanitari.

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