‘Non riusciamo a pagare le bollette’, e il Comune virtuoso coi pannelli fotovoltaici chiude i battenti

La crisi energetica sta mettendo in ginocchio famiglie e imprese, che non riescono a pagare le bollette. Un caso eclatante in Italia.

Stiamo assistendo ad una “strage” che si consuma silenziosa, ma che non accenna a fermarsi. Certo adesso è estate e per fortuna non arrivano più le “mazzate” sui consumi di Gas. Ma la Luce continua a essere troppo costosa. Nonostante gli interventi del Governo. I segnali poi, che forse qualcosa di ancora peggiore sta per accadere, ci arrivano da un Comune della Sardegna.

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Siamo a Fluminimaggiore, un piccolo Comune in Sardegna. I cittadini, dall’oggi al domani, si sono visti comunicare dal Sindaco la decisione di tenere chiuso il Palazzo Comunale, e non solo. Certo alcuni servizi restano garantiti, ma quello che è il “piano energetico” ideato dagli Amministratori ha un che di “inquietante”.

“Non riusciamo a pagare le bollette, così abbiamo ideato un piano di risparmio”: ecco cosa racconta il Sindaco

In diverse interviste rilasciate ai canali di informazione e in particolare all‘ANSA, il Sindaco di Fluminimaggiore spiega cosa sta accadendo nel suo Comune. Dopo aver ricevuto le bollette, hanno fatto due conti e hanno visto “un possibile sbilancio di 100 mila euro rispetto a quanto preventivato.” Il Comune oggi spende tre volte tanto e ciò che lo Stato rimborsa non basta a pareggiare le bollette.

Poi, la decisione di agire concretamente. Sempre il Sindaco spiega che d’ora in avanti il Comune “tirerà la cinghia” su tutti i fronti. Meno illuminazione, aria condizionata spenta, un giorno di chiusura in più e “ponti allungati”. Ma i servizi, come faranno ad essere offerti con efficienza? A questa domanda il Sindaco chissà cosa risponderà. Soprattutto ai suoi cittadini.

Il fenomeno, però, non è da sottovalutare. La “denuncia” del Sindaco di Fluminimaggiore – e le azioni conseguenti – rischia di essere solamente la prima di tante altre. In pratica, un’Amministrazione si vede costretta a scegliere se aumentare le tasse locali/tagliare i servizi oppure rimanere operativa. Sembrava tanto “assurda” l’affermazione del Premier Draghi quando diceva che per avere la pace dovevamo tenere i condizionatori spenti. E invece ci siamo, sta succedendo davvero.

Nonostante sia un Comune “virtuoso”, Fluminimagggiore chiude

Dopo questo evento, viene da chiedersi cosa succederà il prossimo inverno. A cosa dovremo rinunciare (cittadini, imprese e amministrazioni) in nome di un cambiamento energetico. Cambiamento che è voluto, ma che va effettuato con raziocinio. Il Sindaco di Fluminimaggiore, in questo senso, non usa mezzi termini. Sempre all’ANSA, dichiara che, nonostante l’installazione di impianti fotovoltaici, “Ci vorrebbero nuove risorse che lo Stato dovrebbe mettere a disposizione per un vero piano di trasformazione energetica. Finora, invece, sono arrivate solo briciole. E in attesa di un improbabile cambio di linea, non ci resta che (dolorosamente) tagliare alcuni servizi“.

La speranza è che la decisione del Comune di Fluminimaggiore sia un caso isolato, ma viste “le lune” di questi tempi forse è solamente l’inizio di qualcosa di molto peggio. Il tempo ci darà le risposte.

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