Permessi 104, la fruizione ad ore segue precise regole: scopriamo quali

Lavoratori disabili e caregiver con 104 possono fruire dei tre giorni di permessi al mese per assentarsi dal luogo di lavoro ed essere comunque retribuiti. 

Le giornate di permesso possono essere frazionate in ore. INPS, INPDAP e il Ministero per la Pubblica Amministrazione hanno fornito indicazioni sul calcolo monte ore.

permessi 104 ad ore
InformazioneOggi.it

La frazionabilità dei permessi lavorativi della Legge 104 è un argomento di interesse per tanti cittadini ma non chiarissimo. Parliamo di un beneficio concesso ai lavoratori con disabilità certificata ma anche ai caregiver che assistono familiari con un handicap. Permette di assentarsi dal posto di lavoro senza correre il rischio di ripercussioni o licenziamento – a condizione che si rispettino le direttive sulla fruizione dei permessi – per tre giorni al mese, fruibili anche ad ore. A tal proposito occorre specificare che non c’è una Legge specifica attestante il diritto per il lavoratore di chiedere la frazionabilità dei permessi. Di conseguenza, l’azienda privata oppure l’amministrazione pubblica di riferimento potrebbe rifiutare la domanda del dipendente soprattutto qualora complichi l’organizzazione dell’attività lavorativa.

Detto questo cerchiamo di scendere nei dettagli della frazionabilità per aiutare una nostra lettrice. Chiede “Sono una dipendente pubblica e lavorerò da settembre in regime full time di 36 ore su cinque giorni, quindi con un orario 7.20. Vorrei richiedere per un mese i tre giorni di permessi 104 e per quattro mesi la fruizione ad ore in diversi giorni del mese alternando la scelta tutto l’anno. Posso farlo e quante ore posso richiedere al giorno?“.

Permessi 104 e frazionabilità in ore, cosa occorre sapere

Iniziamo dall’approfondire i permessi 104 ad ore relativamente al comparto pubblico, settore di appartenenza della lettrice che ha posto il quesito. Secondo la Legge 104/1992 il lavoratore disabile in possesso della certificazione di handicap grave – articolo tre comma tre – ha diritto alternativamente a

  • due ore di permesso giornaliero – scende a una sola ora se l’orario lavorativo è inferiore alle sei ore giornaliere,
  • tre giorni di permessi retribuiti al mese.

Nel momento in cui si dovesse scegliere il frazionamento ad ore occorrerebbe considerare il limite delle diciotto ore mensili previsto dalla Legge numero 133 del 2008. Ciò significa che frazionare il permesso in ore è una scelta non conveniente avendo la possibilità di optare direttamente per le due ore giornaliere di assenza dal luogo di lavoro.

Da considerare, aggiunge il Ministero, che la limitazione si applica unicamente ai Contratti Collettivi Nazionale del Lavoro che già prevedono una corrispondenza in ore dei tre giorni di permesso. Vale anche per i caregiver (la lettrice non specifica se è lavoratrice disabile o caregiver). Il limite delle 18 ore si applica unicamente qualora il dipendente pubblico voglia frazionare in ore i tre giorni di permessi 104 con il CCNL che già preventivi la corrispondenza in diciotto ore dei permessi. Se così non fosse il limite non andrebbe preso in considerazione.

Superando le 18 ore di lavoro, la lettrice non dovrà rispettare nessuna soglia massima.

Permessi 104, le direttive per i dipendenti privati

Passando ai dipendenti privati, l’INPS stabilisce che il limite delle diciotto ore in caso di frazionamento deve essere applicato solamente qualora l’orario di lavoro sia di 36 ore suddiviso in sei giorni lavorativi. Negli altri casi il monte ore massimo dovrà essere calcolato con l’apposita formula legata alla tipologia di orario di lavoro – su base settimanale o plurisettimanale.

La prima formula, da usare in caso di orario fissato su base settimanale è

(orario normale di lavoro settimanale : numero dei giorni lavorativi settimanali) x 3 = ore mensili da fruire.

Se la base è plurisettimanale, invece, la formula sarà

(orario normale di lavoro medio settimanale : numero medio dei giorni lavorativi settimanali) x 3 = ore mensili da fruire.

Lavorando 36 ore per cinque giorni, ad esempio, si potranno richiedere 21,6 ore di permesso mensile frazionato. Aumentando a sei i giorni lavorativi le ore di permesso saranno 18 mentre arrivando a 38 ore lavorative su cinque giorni le ore di permesso frazionato saranno 22,8. Ricordiamo che qui siamo nell’ambito del settore privato.

La tempistica da rispettare nella richiesta

Nessuna norma specifica disciplina la questione del preavviso da dare al datore di lavoro in caso di richiesta dei permessi della Legge 104. L’INPS afferma in modo vago che le giornate di assenza dal lavoro dovranno essere indicate in tempo utile. Due giorni, una settimana, due settimane?

Per cercare di indirizzare i lavoratori, il Dipartimento della Funzione Pubblica ha sottolineato come le amministrazioni debbano concordare preventivamente con il lavoratore le giornate o le ore di permesso. Creando un piano per la fruizione dei permessi, infatti, si potrebbe evitare la compromissione del funzionamento dell’organizzazione aziendale o dell’ente pubblico. Ma le esigenze del lavoratore e quelle aziendali o amministrative sono sullo stesso piano, afferma la Giurisprudenza. Nessuna delle due può prevalere sull’altra. Ciò significa che la programmazione mensile non è una soluzione legittima né adottabile.

Se hai dubbi o vuoi porre una domanda di carattere previdenziale, fiscale e legge 104, invia qui il tuo quesito.

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