ATP obbligatorio per risolve le controversie per il riconoscimento dell’invalidità: i 30 giorni fondamentali

Cos’è l’ATP obbligatorio ossia l’Accertamento tecnico preventivo volto a risolvere controversie in materia di invalidità civile, disabilità e handicap.

Ottenere il riconoscimento dell’invalidità civile o di un handicap consente l’accesso a numerose prestazioni. Qualora il diritto dovesse essere negato si potrebbe presentare ricorso.

ATP obbligatorio invalidità
InformazioneOggi.it

Il cittadino che pensa di poter ottenere l’invalidità o l’handicap per la presenza di una menomazione o minorazione fisica, psichica o sociale deve affrontare un iter specifico per ottenere il riconoscimento di un certo grado di disabilità. La procedura prevede la preventiva richiesta dell’apposita certificazione al medico di base per poi inoltrare domanda all’INPS. L’ente procederà, poi, con l’invio di un avviso al richiedente completo di data e ora in cui presentarsi davanti alla Commissione medica con tutta la documentazione volta ad attestare l’invalidità. Dopo la visita medica, l’interessato riceverà al proprio domicilio il verbale che attesta o meno il riconoscimento della disabilità nonché il grado di invalidità accertato.

Ricordiamo che sotto il 33% non si avrà diritto ad alcuna agevolazione. In caso di esito negativo, il cittadino può inoltrare ricorso per richiedere un ulteriore accertamento. E qui entra in giorno l’ATP, l’accertamento tecnico preventivo obbligatorio. Scopriamo di cosa si tratta prima di capire quando l’invalidità viene riconosciuta.

ATP obbligatorio, di cosa si tratta e come funziona

L’ATP obbligatorio prevede che il cittadino che vuole proporre in giudizio la domanda per il riconoscimento dei propri diritti con riferimento ad una controversia in materia di invalidità civile (o cecità civile, sordità civile, pensione di inabilità, handicap, assegno di invalidità) presenti con ricorso al Giudice un’istanza di accertamento tecnico della verifica preventiva delle condizioni sanitarie volte a garantire l’accesso alla prestazione.

Per la procedura ai fini dell’invalidità civile l’unico legittimato passivo è l’INPS (articolo 10 DL numero 2023/2005). Solo l’ente, dunque, è legittimato passivo negli accertamenti preventivi obbligatori (articolo 445 bis del Codice Civile). Da sapere, poi, che l’espletamento dell’ATP obbligatorio in parola è condizione di procedibilità della domanda. Significa che se il Giudice dovesse riscontrare che l’ATP obbligatorio non sia stato espletato – iniziato ma non concluso – allora assegnerebbe alle parti quindici giorni di tempo per la presentazione dell’istanza di accertamento tecnico. Entro due settimane, dunque, l’iter dovrebbe essere concluso. La sola richiesta di espletamento interrompe la prescrizione.

Una volta finite le operazioni di consulenza, il Giudice indicherà trenta giorni come termine ultimo per avanzare contestazioni alle conclusioni del Consulente tecnico d’Ufficio.

La responsabilità degli accertamenti sanitari, come già detto, spetta all’INPS, unico soggetto che può resistere in giudizio nel momento in cui oggetto dell’istanza è l’accertamento dello stato di invalidità psico-fisica indispensabile per il riconoscimento dell’invalidità non riconosciuto in sede amministrativa. Ma quali sono le condizioni da soddisfare per ottenere il riconoscimento dell’invalidità?

Riconoscimento dell’handicap, le definizioni chiarificatrici

In riferimento all’invalidità civile occorre sapere che sul verbale si potrà leggere la dicitura “non invalido” oppure “invalido parziale” o “invalido totale” più la percentuale dello stato invalidante. In base al grado riscontrato si potrà avere accesso a differenti prestazioni. L’invalidità assoluta è riconosciuta quando sono impedite tutte le normali attività, per quella parziale l’impedimento è in parte.

La commissione dovrà rilevare, dunque, il danno biologico temporaneo o permanete e capire quanto influisce sullo svolgimento delle normali azioni quotidiane del richiedente l’invalidità. Se la disabilità risulterà inferiore al 33% allora non si avrà diritto ad alcuna agevolazione. Dal 34% in poi si potrà richiedere la fornitura gratuita di protesi e ausili correlati alla patologia. Dal 46% è concessa l’iscrizione alla lista per il collocamento obbligatorio mentre dal 51% i lavoratori dipendenti pubblici e privati possono richiedere un congedo straordinario retribuito di massimo trenta giorni.

Passiamo al grado del 66%. Si avrà l’esenzione totale dal pagamento delle tasse universitarie. Dal 67% si otterrà l’esenzione dal pagamento del ticket sanitario per le prestazioni assistenziali specialistiche ambulatoriali, di diagnostica strumentale e di laboratorio. Altre agevolazioni sono la tessera per il trasporto pubblico locale, la riduzione del canone telefonico, l’esenzione dalla reperibilità per le visite fiscali e la priorità nelle graduatorie per l’assegnazione delle case popolari.

Le prestazioni, da assistenziali ad economiche

A partire dal 74% iniziano le prestazioni economiche. L’invalido potrà ricevere l’assegno mensile erogato dall’INPS – qui tutti i valori – e potrà anche richiedere il pensionamento anticipato con l’APE Sociale. Dal 75%, invece, si avrà diritto ad una maggiorazione dell’anzianità contributiva pari a due mesi per ogni anno fino ad un massimo di 60 mesi.

Infine arriviamo al riconoscimento del 100% di invalidità. Tale grado dà diritto alla pensione di inabilità rispettando determinati requisiti reddituali. L’importo è di 386,27 euro nel 2023 con reddito inferiore a 9.102,34 euro (personale) o 15.644,85 euro (con coniuge). Inoltre, se la persona con disabilità ha necessità di continua assistenza da parte di una terza persona potrà ottenere l’indennità di accompagnamento pari a 527,16 euro per dodici mensilità (non è richiesto alcun limite reddituale). Concludiamo con le agevolazioni per l’acquisto di un’auto senza necessità di accompagnamento a condizione che l’invalidità sia del 100% più il riconoscimento dell’indennità di accompagnamento per incapacità a deambulare e gravità della patologia.

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