Come ottenere un alloggio gratis (quasi): requisiti per entrare nell’elenco delle case popolari

Come ogni anno, le famiglie in difficoltà hanno la possibilità di partecipare ai bandi per l’assegnazione di case popolari. Vediamo nel dettaglio di cosa si tratta. 

Le case popolari, conosciute anche con il nome di alloggi ERP o IACP, sono degli immobili di proprietà dello stato che vengono messi a disposizione delle famiglie disagiate che faticano ad arrivare alla fine del mese.

Case popolari
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Si tratta infatti di case che vengono assegnate secondo una precisa graduatoria ai nuclei familiari in difficoltà economica. A questi viene infatti riservato di pagare una quota molto bassa di affitto. Si comprende bene dunque, come ci troviamo di fronte a una delle misure di sostegno alla povertà più importanti mai elaborate dal nostro paese. Una soluzione che consente ogni anno a migliaia di famiglie in difficoltà una grande opportunità.

Poter ottenere l’affitto di un appartamento a un prezzo bassissimo, fuori mercato.

Per fare un esempio, ci sono case popolari che attualmente costano alle famiglie una cifra che va dai 50 a 200 euro. Un prezzo che consente a chi è in difficoltà di poter continuare a condurre una vita dignitosa. 

Assegnazione case popolari, ecco quali sono i requisiti per presentare domanda

Ma chi ha diritto ad ottenere l’assegnazione di una casa popolare?

Per quanto riguarda i requisiti, questi alloggi sono in primo luogo destinati a tutte le persone che non possiedono un reddito lavorativo. A questa categoria va poi aggiunta anche quella di coloro affetti da disabilità e portatori di handicap. Ma è possibile ottenere un casa popolare anche laddove vi sia un genitore single con i figli a carico. Questo vale anche per tutti quei cittadini italiani che risultano senza fissa dimora. I bandi per ottenere l’assegnazione di una casa popolare vengono pubblicati periodicamente sia dai comuni e dalle ragioni.

Ed è dunque priorità di chi vi fosse interessato, consultarli periodicamente per comprendere se vi sono variazioni nei requisiti. Anche perché, ce ne sono alcuni meno conosciuti di altri. Uno di questi è ad esempio che il richiedente deve necessariamente possedere la residenza nel comune di riferimento in cui presenta la richiesta. Non bisogna poi aver subito uno sfratto da almeno cinque anni. Verrà anche tenuta in considerazione la metratura dell’alloggio precedente a quello per cui si presenta richiesta. Un modo per aiutare chi non è senza fissa dimora ma vive ad esempio in un casa ritenuta troppo piccola o fatiscente per il nucleo familiare che sopita. 

Quali documenti presentare al momento della richiesta, che cos’è l’Isee-erp

Nel momento in cui si presenta la richiesta, sarà obbligatorio presentare il proprio Isee-erp. Si tratta di un indicatore che attesta la situazione economica dei contribuenti per quanto riguarda l’edilizia residenziale pubblica.

La domanda per ottenere un alloggio popolare può essere presentata sia ai comuni, che alla provincia, o direttamente alla Regione, partecipando al bando di riferimento per l’anno in corso. Se si vive in comuni in cui queste informazioni non sono reperibili consultando il sito istituzionale. Una soluzione può essere quella di contattare telefonicamente l’ente pubblico. Naturalmente, all’atto di presentazione della domanda, ci sono alcuni documenti che è obbligatorio esibire. Si dovrà compilare la domanda muniti di carta d’identità, con la marca da bollo corrispondente all’importo stabilito dal Comune. Nel momento in cui tutte le domande sono state consegnate e il bando giunge al suo scadere, si procederà con la formazione delle graduatorie. 

Case popolari, come funziona il riscatto? I requisiti richiesti

Naturalmente, vi devono essere case popolari disponibili affinché la graduatoria possa attivarsi. E questa purtroppo è una delle criticità di queste misure. Ci sono famiglie, in tante città di Italia, che aspettano da anni l’assegnazione di un alloggio popolare dopo aver presentato domanda.  

Non tutti lo sanno, ma la casa popolare può anche essere riscattata dalla famiglia dopo l’assegnazione. Possono però presentare questa richiesta naturalmente soltanto il nucleo familiare che lo ha ottenuto. Ma possono anche farlo eventuali conviventi se si tratta di una singola persona che ha fatto richiesta. Ci sono però anche in questo caso, alcuni requisiti che vanno rispettati. Il primo è che bisogna, se si vuole riscattare una casa popolare, averci vissuto per almeno cinque anni dopo l’assegnazione. Non bisogna poi risultare in precedenza inquilini morosi e non superare i massimali di reddito previsti.

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