Come calcolare l’assegno pensione in modo esatto secondo i coefficienti

La pensione è un diritto dei lavoratori e una fase della vita che comporta grandi cambiamenti personali e finanziari.

Per questo non è stano che in molti si chiedono quale sarà l’importo del loro assegno una volta lasciato il posto di lavoro.

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Insomma, la domanda è se riusciranno ad avere una vita dignitosa oppure dovranno faticare ad arrivare a fine mese.

Pensione, quanto si prenderà? Ecco come calcolare l’assegno

Per sapere l’importo della pensione futura è necessario conoscere due elementi importanti: l’età in cui si lascia il posto di lavoro e i contributi versati fino a quel momento. Ma è ovviamente che il calcolo sarà solo orientativo.

In realtà, oltre ai due elementi citati in precedenza, per calcolare la propria ipotetica pensione è necessario conoscere anche il coefficiente di trasformazione per le pensioni da applicare nel proprio caso.

Gli anni di contributi (ovvero il montante contributivo) si ottiene inviando una domanda all’INPS e ottenendo il certificato ECOCERT (Estratto conto certificativo).

Invece, l’età della pensione si può desumere dalla formula prescelta: 67 anni per quella di vecchiaia, anticipata oppure con le varie opzioni agevolate (APE Sociale, Opzione donna, Quota 102, lavori usuranti, lavoratori precoci, ecc.).

I coefficienti di trasformazione pensione sono dei valori espressi in percentuale che devono essere applicati al calcolo delle pensioni e variano in base all’età. Ricordiamo che il calcolo delle pensioni avviene con il sistema contributivo oppure, per il calcolo della quota contributiva, con il metodo misto o retributivo.

Quindi, per conoscere l’assegno della pensione si devono moltiplicare i contributi per il coefficiente di trasformazione ricavato dall’età in cui si va in pensione. Di seguito, i coefficienti di trasformazione relativi al 2022:

Cosa sono i coefficienti di trasformazione

I coefficienti vengono aggiornate di solito ogni tre anni in base agli scatti dell’età pensionabile ovvero all’adeguamento dell’età pensionabile rispetto all’aspettativa di vita. Inoltre, sono aliquote stabilite da una normativa del ministero del Lavoro.

Insomma, sono utilizzati per calcolare l’assegno delle pensioni:

  • con il sistema contributivo, ossia anzianità maturata dopo il 1° gennaio 2012;
  • con il sistema misto o retributivo per i lavoratori con contributi fino al 31 dicembre 1995 o con almeno 18 anni di contributi al 1° gennaio 1996;
  • per chi richiede l’Opzione donna.
  • per i professionisti iscritti alle casse private.

Quindi, per conoscere l’assegno della pensione si devono moltiplicare i contributi per il coefficiente di trasformazione ricavato dall’età in cui si va in pensione.

Di seguito, i coefficienti di trasformazione inerenti al 2022 per chi va in pensione a:

  • 57 anni: 4,186%;
  • 58 anni: 4,289%;
  • 59 anni: 4,399%;
  • 60 anni: 4,515%;
  • 61 anni: 4,639%;
  • 62 anni: 4,770%;
  • 63 anni: 4,910%;
  • 64 anni: 5,083%;
  • 65 anni: 5,220%;
  • 66 anni: 5,391%;
  • 67 anni: 5,575%;
  • 68 anni: 5,722%;
  • 69 anni: 5,985%;
  • 70 anni: 6,15%;
  • 71 anni: 6,466%.
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