Superbonus, crescono le tensioni: potrebbe essere il giorno della svolta

Siamo ad un passo da una svolta importante in tema Superbonus 110%. Le tensioni tra partiti e Governo crescono mentre si attende l’esito delle votazioni degli emendamenti.

Le banche saranno libere di cedere il credito alle imprese togliendole da ogni responsabilità, sarà questa la svolta del Superbonus 110%?

Superbonus 110%
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Imprese e cittadini attendono con trepidazione l’esito odierno delle votazioni degli emendamenti al Decreto Aiuti Bis. Oggi è il giorno della verità, il momento in cui si scoprirà se la quarta cessione verrà sboccata come richiesto dal Movimento 5Stelle. Se così fosse, le imprese non avranno più la responsabilità totale della bontà del credito con la banca che ha scontato la fattura. Di conseguenza, si assisterebbe alla riattivazione del mercato, secondo Confedilizia, volgendo finalmente nella direzione giusta il Superbonus – misura controversa dalle grandi potenzialità. Un emendamento simile è stato presentato da Donatella Conzatti di Italia Viva ma il Tesoro valuterà le proposte con attenzione, prendendo il tempo opportuno per analizzarne l’impatto economico.

Superbonus, lo sblocco della cessione ci sarà?

Il Ministro dell’Economia Franco ha detto di essere disponibile a far passare gli emendamenti, anche una quarantina, ma a condizione che non abbiano costi. La speranza che l’emendamento sul Superbonus passi, così, si affievolisce perché un costo ce l’ha anche se indiretto. Eppure il partito 5Stelle è pronto a votare favorevolmente nonostante la spesa e si pensa che altri parlamentari possano seguire la stessa strada.

Il Governo potrebbe essere, dunque, surclassato ed è per questo che la Ragioneria è stata spinta ad approfondire la questione dei costi. Sarà interpellata anche l’Agenzia delle Entrate e in caso di esito positivo al cambiamento, la norma dovrà essere ridefinita e le caratteristiche modificate in base alle nuove direttive. Si attende, dunque, di conoscere il futuro del Superbonus – al momento il presente è pessimo – mentre altre due questioni emergono rilevanti nel dibattito odierno.

Lo smartworking sarà prorogato? Se sì, per chi?

Il Ministro del lavoro Orlando ha promesso la proroga dello smartworking per i soggetti fragili e le famiglie con figli minori di 14 anni ed entrambi i genitori lavoratori. Serviranno 7,5 milioni di euro per mantenere la promessa nel 2022, risorse recuperate tramite il Fondo sociale per l’occupazione e la formazione del Ministero del Lavoro.

Infine, un’ultima importante questione da risolvere riguarda gli scatti di merito dei professori. Il Decreto Aiuti Bis stabilisce che i docenti possono accedere a 5.650 euro aggiuntivi terminati tre cicli di formazione. Il secondo rateo annuale del Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza servirà per sostenere la proposta ma diversi emendamenti sono stati presentati per eliminare la disposizione. Cosa accadrà potremo scoprirlo solamente in seguito alle votazioni.

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