Le finestre temporali delle pensioni per la decorrenza del primo rateo: cosa occorre sapere

La Legge Fornero ha introdotto finestre temporali per le pensioni che posticipano la decorrenza del trattamento. Ciò significare che per ricevere il primo assegno occorrerà attendere.

Scopriamo come funzionano le finestre mobili che regolano l’uscita dal mondo del lavoro con riferimento alle pensioni anticipate.

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I lavoratori possono uscire anticipatamente dal mondo del lavoro soddisfacendo alcuni requisiti. In Italia sono diverse le forme di pensionamento anticipato tra cui scegliere in base alla categoria di appartenenza. Citiamo la pensione anticipata ordinaria, l’APE Sociale e Opzione Donne. Con l’anno nuovo gli scivoli potrebbero essere gli stessi oppure cambiare, ad oggi non è dato saperlo. Occorrerà attendere le elezioni del 25 settembre e la redazione della Legge di Bilancio 2023 da parte del prossimo esecutivo. Nel frattempo capiamo meglio come funzionano le finestre temporali che la Riforma Fornero ha introdotto proprio con riferimento all’uscita anticipata dal mondo del lavoro.

Finestre temporali per le pensioni anticipate, come funzionano

Per finestra temporale si intende il lasso di tempo che intercorre dal momento della maturazione dei requisiti per l’accesso alla pensione alla decorrenza del trattamento pensionistico. Per la pensione di vecchiaia non è prevista una finestra temporale tra raggiungimento dei requisiti e decorrenza dell’assegno. Riguardo i trattamenti pensionistici anticipati, invece, la Legge Fornero ha stabilito diverse tempistiche.

Con riferimento alla pensione anticipata ordinaria che si raggiunge con 42 anni e 10 mesi di contributi per gli uomini e 41 anni e 10 mesi per le donne, la finestra temporale è di tre mesi. Passando a Quota 100 – 62 anni di età e 38 anni di contributi maturati – il tempo trascorso tra maturazione dei suddetti requisiti e decorrenza dell’assegno è di tre mesi. Salgono a sei per i dipendenti del pubblico impiego. Nel comparto scuola, invece, i lavoratori hanno l’obbligo di rispettare i termini ministeriali previsti per le dimissioni considerando che la pensione decorre dal 1° settembre dell’anno di raggiungimento dei requisiti.

Opzione Donna e APE Sociale

Le lavoratrici autonome possono andare in pensione a 59 anni con 35 anni di contributi mentre le lavoratrici dipendenti a 58 anni con 35 di contributi. Queste le direttive di Opzione Donnamisura in scadenza il 31 dicembre 2022. La finestra temporale è di 12 mesi per le dipendenti e di 18 mesi per le autonome.

Un altro scivolo pensionistico è l’APE Sociale che permette di lasciare il lavoro a 62 anni con 30/36 anni di contributi appartenendo a specifiche categorie (caregiver, lavoratori di attività gravose, invalidi, disoccupati). In questo caso non sono previste finestre temporali. La misura decorre dal giorno successivo alla presentazione della domanda. Lo stesso vale per chi svolge attività usuranti e può andare in pensione con quota 97,6 (35 anni di contributi e 61 anni e sette mesi di età).

Finestre temporali per precoci

La pensione anticipata per i lavoratori precoci (che vantano almeno 12 mesi di contributi prima dei 19 anni e appartengono ad una delle categorie dell’APE Sociale) è Quota 41. Per quanto riguarda la decorrenza, scatta dopo tre mesi dal raggiungimento dei requisiti per chi ha perfezionato i requisiti a partire dal 1° gennaio e dal primo giorno del mese successivo per chi cumula gratuitamente i periodi assicurativi.

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