La pensione anticipata, cambieranno le vie d’uscita nel 2023, le prospettive non sono di ‘buon auspicio’

La pensione anticipata è un sogno che gli italiani vorrebbero più realizzabile soprattutto se affiancato da condizioni vantaggiose. Il 2023 regalerà alternative convenienti?

Il dibattito è caldo e l’attesa di conoscere la riforma delle pensioni prevista per il 2023 sta diventando insopportabile.

pensione anticipata
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I cittadini fremono, vogliono conoscere le strade percorribili con l’anno nuovo per il raggiungimento della pensione di vecchiaia e della pensione anticipata. La richiesta di uscire prima dal mondo del lavoro sta diventando sempre più impellente ma, spesso, i lavoratori vi rinunciano per non infliggere un duro colpo all’assegno pensionistico. Un abbassamento dell’età pensionabile, invece, avrebbe un duplice aspetto positivo sulla società. Da una parte concederebbe l’atteso ricambio generazionale che in determinati settori sta diventando urgente. Dall’altro permetterebbe a chi lavora da una vita di poter finalmente godersi il meritato riposo e di dedicarsi a passioni e viaggi. Tutto questo, però, con un assegno pensionistico a supporto che risulti soddisfacente.

Pensione anticipata, è ora di fare spazio ai giovani

Nel dibattito sul tema “pensione anticipata” spunta severa l’esigenza di ringiovanire e modernizzare alcuni settori come quelli della pubblica amministrazione. La tecnologia che da ormai diversi anni imperversa in ogni ambito lavorativo richiede la presenza di giovani che sono cresciuti con un computer in casa, che ragionano in termini di digitalizzazione e che sanno utilizzare i vantaggi del web. Il ricambio, però, non trova appoggi economici a supporto. Il settore pubblico ha aperto un cratere nel bilancio dello Stato. Le aziende private devono farsi carico di una contribuzione altissima per i dipendenti e, dunque, assumono poco preferendo avvalersi dei servizi di chi ha già un’anzianità di servizio elevata ma rimane saldamente ancorato al posto pur non essendo più in grado di svolgere i compiti come una volta.

E senza lavoro che speranza hanno i giovani di formare una famiglia, di acquisire l’esperienza necessaria per essere assunti o fare carriera risultando pedine fondamentali nella costruzione del futuro?

Il problema dei lavori usuranti

La pensione anticipata è concessa a chi svolge lavori usuranti. Una lunga lista che include varie categorie come gli addetti ai servizi di pulizia, i macchinisti, i bidelli, i guidatori di gru e, dal 2022, anche i maestri di scuola primaria. L’elenco genera perplessità tra i cittadini. Oltre alla questione delle differenze tra insegnanti della primaria e delle secondarie che hanno portato a creare disuguaglianze di accesso all’APE Sociale, tanti lavoratori ritengono che a 60 anni l’usura sul lavoro sia legata a tanti fattori. Il pendolare vent’enne che si alza alle 5 del mattino per tornare a casa alle 8 di sera ha un fisico e una freschezza mentale diversa dal sessantenne che vive la stessa giornata. Non è usurante il pendolarismo?

I tecnici e geometri che in inverno vanno nei cantieri, salgono sui ponteggi, effettuano misure e calcoli non avrebbero diritto ad interrompere anticipatamente questo tipo di attività? La salute potrebbe essere messa in pericolo superata una certa età. Tutte queste domande sono emerse dal dibattito in atto e vanno ad aggiungersi alla constatazione che il sistema contributivo previsto per il calcolo delle pensioni sarà una batosta per gli assegni pensionistici futuri. In conclusione una riforma delle pensioni è, forse, necessaria ma dovrà essere una riforma che tuteli i lavoratori, i pensionati e la società italiana in generale.

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