Indennità di accompagnamento: è richiesto un determinato limite reddituale? La risposta è sorprendente

Per ricevere l’indennità di accompagnamento bisogna possedere una serie di requisiti. Vi rientra anche il reddito? Ecco cosa stabilisce la legge.

L’indennità di accompagnamento è un sussidio erogato dall’INPS ai soggetti che sono stati riconosciuti invalidi totali e non autosufficienti.

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Per ottenere l’accompagnamento non bisogna superare un determinato reddito? – InformazioneOggi.it

Si tratta di condizioni entrambe obbligatorie, perché la prestazione viene negata, ad esempio, a coloro che sono invalidi totali ma autosufficienti.

Viene, inoltre, riconosciuta in favore dei malati oncologici che svolgono cicli di cure di chemioterapia, a patto che abbiano ottenuto il previo riconoscimento dell’inabilità al 100%, per via della malattia.

Poiché il presupposto della non autosufficienza è imprescindibile, è opportuno chiarire di cosa si tratti. Consiste nell’impossibilità di deambulare senza l’ausilio di un accompagnatore o di svolgere le normali azioni quotidiane (ad esempio, mangiare, vestirsi, lavarsi) in maniera autonoma.

In altre parole, gli invalidi totali sono coloro ai quali, dopo aver effettuato la visita di controllo dinanzi alla competente Commissione ASL- INPS, viene accertata una riduzione totale e permanente della capacità lavorativa.

Ma per il diritto all’indennità di accompagnamento c’è bisogno di rispettare uno specifico limite reddituale? Analizziamo la disciplina normativa.

Indennità di accompagnamento e reddito: chi può percepirla?

Gli invalidi totali e non autosufficienti che intendono presentare domanda per il sussidio economico devono possedere i seguenti requisiti:

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Ai disabili spettano una serie di prestazioni economiche – InformazioneOggi.it
  • cittadinanza italiana;
  • cittadinanza comunitaria e iscrizione all’Anagrafe del Comune di residenza;
  • possesso di un valido permesso di soggiorno da almeno un anno (ai sensi dell’art. 41 del Testo Unico Immigrazione), se extracomunitari;
  • residenza stabile in Italia;
  • non essere ricoverati presso strutture a pagamento con retta a carico dello Stato o di Enti Pubblici.

I beneficiari dell’indennità di accompagnamento devono rientrare in specifici parametri di reddito per ottenere l’erogazione del sussidio economico?

La risposta è negativa. La prestazione, infatti, è un sostegno che lo Stato riconosce a coloro che non hanno autonomia e che, dunque, necessitano di assistenza costante e della fruizione di determinati servizi (spesso anche molto costosi).

Per questa ragione, il suo riconoscimento prescinde dal possesso di uno specifico reddito e, inoltre, spetta indipendentemente dall’età posseduta.

I sussidi riservati agli invalidi sono numerosi: ecco a quanto ammontano

Per l’anno in corso, l’indennità di accompagnamento ha una cifra pari a 527,16 euro al mese, per 12 mensilità (non spetta il pagamento, dunque, né della tredicesima né della quattordicesima).

Ricordiamo, infine, che, oltre alla misura riservata agli invalidi civili, ci sono altre quattro indennità riconosciute dall’INPS in particolari ipotesi. Nel dettaglio:

  • il sussidio per ciechi assoluti, del valore di 959,21 euro;
  • la prestazione per sordomuti, corrispondente a 261,11 euro;
  • l’indennità per ciechi ventesimisti, ammontante a 217,64 euro;
  • l’indennità di frequenza per invalidi minorenni, di 292,55 euro.

Tutti questi sussidi non richiedono il rispetto di un determinato limite di reddito, tranne l’indennità di frequenza, che spetta a chi ha un reddito annuo non maggiore di 5.025,02 euro.

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