La Celidonia Maggiore ha davvero proprietà medicinali? Cosa dicono gli esperti

Tra le tante piante che hanno proprietà medicinali e che è oggetto di studio c’è anche la Celidonia Maggiore.

Ad un certo punto nella storia le tradizioni antiche hanno incontrato la scienza moderna; unendo entrambe le conoscenze, seppur adottando approcci diversi, potremmo beneficiare di medicinali innovativi. Anche utilizzando piante ed erbe sfruttate in passato.

proprietà curative della celidonia maggiore
La Celidonia Maggiore vanta proprietà medicinali – InformazioneOggi.it

Oggi ci soffermiamo sulle potenziali proprietà curative della Celidonia Maggiore, scientificamente chiamata Chelidonium majus; sicuramente le sostanze contenute in essa possono essere usate per lenire alcuni disturbi, ma esistono anche delle controindicazioni.

Celidonia Maggiore, proprietà e usi in medicina e controindicazioni

La pianta è originaria dei paesi europei e delle zone mediterranee ma grazie alla colonizzazione delle Americhe oggi cresce in numerose parti del mondo.

La Celidonia è di tipo perenne, e appartiene alla famiglia delle Papaveraceae; la fioritura offre fiori gialli e la parte curativa risiede soprattutto nel lattice arancione che si trova all’interno, e che vanta le proprietà medicinali.

Anche le foglie e le radici, essiccate, sono usate in ambito farmacologico.

In passato veniva usata per trattare diverse malattie, soprattutto a livello topico, e anche oggi rientra tra gli “ingredienti” di alcuni farmaci. Non dobbiamo dimenticare, però, che per usare elementi naturali per curarsi può essere pericoloso, soprattutto se non si hanno adeguate conoscenze.

Il particolare lattice è considerato utile a guarire verruche e vesciche, ma anche ferite e lesioni della pelle. Sempre dal lattice fresco vengono realizzati rimedi omeopatici che sono utili a trattare problemi epatici e biliari, ittero, emicrania, bronchite e asma. Dunque molti disturbi tra quelli più comuni.

Per quanto riguarda invece l’uso delle radici essiccate, solitamente figura nella preparazione di infusi e tinture; avrebbero proprietà coleretiche, spasmolitiche, depurative di sangue e fegato e antinfiammatorie. Ciò grazie alle numerose sostanze presenti nelle parti della pianta, che sono oggetto di studi e ricerche.

Altri studi sembra abbiano dimostrato come le sostanze della Celidonia siano davvero in grado di guarire i più svariati problemi di salute e che vantino anche proprietà antitumorali.

Su di una cosa però sono d’accordo tutti gli esperti: le piante devono essere lavorate e trasformate affinché diventino medicinali approvati; il loro uso in autonomia può al contrario offrire effetti indesiderati anche gravi.

Sempre secondo altri studi scientifici, pubblicati nell’International Journal of Molecular Sciences gli alcaloidi e le proteine del lattice della Celidonia avrebbero efficacia nel combattere il papillomavirus (HPV).

Ma sembra che proprio gli alcaloidi siano le sostanze potenzialmente nocive in caso di ingestione diretta delle parti della pianta e anche il lattice usato a livello topico potrebbe causare irritazioni e allergie.

Dunque il dibattito scientifico è ancora aperto e sicuramente è sempre meglio affidarsi a erboristerie, farmacie e al proprio medico in caso decidiamo di assumere sostanze per curarci, anche se di origine naturale.

(le informazioni presenti in questo articolo hanno esclusivamente scopo divulgativo e riguardano studi scientifici o pubblicazioni su riviste mediche. Pertanto, non sostituiscono il consulto del medico o dello specialista, e non devono essere considerate per formulare trattamenti o diagnosi)

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