Le supplenze sono utili per gli scatti di anzianità? Una sentenza rivoluziona la vita dei docenti precari

Un’insegnante precaria ha deciso di presentare ricorso per il riconoscimento delle supplenze ai fini degli scatti di anzianità.

Una professoressa ha vinto un’importantissima battaglia legale.

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Supplenze scuola – InformazioneOggi.it

Precaria da più di 10 anni, dal 2001 al 2015 (anno di immissione in ruolo), ha deciso di presentare ricorso al Tribunale di Reggio Emilia, dopo aver scoperto che le supplenze non venivano considerate per gli scatti di anzianità.

La ricorrente ha vinto la causa ed ha ottenuto quasi 9 mila euro di risarcimento danni, oltre alla maggiorazione sullo stipendio. Ma analizziamo la questione attentamente e vediamo quali sono le motivazioni alla base di tale decisione.

Supplenze e scatti di anzianità: il caso esaminato

Nel caso specifico della docente che ha presentato ricorso al Tribunale di Reggio Emilia, il giudice ha accertato e dichiarato il diritto al riconoscimento dell’anzianità di servizio. Quest’ultima, era stata maturata durante le supplenze svolte a partire dal 2001 e, dunque, assicurava alla docente il diritto a percepire l’aumento retributivo correlato al passaggio di gradone contrattuale.

Ma il Tribunale ha anche condannato il Ministero dell’Istruzione a corrispondere alla ricorrente una cifra di 8.195,55 euro. La professoressa, infatti, ha diritto anche alla differenza di retribuzione determinata fino al 30/05/ 2015 (data di immissione a ruolo), oltre a relativi interessi legali.

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La disciplina comunitaria

Bisogna sottolineare anche che l’accordo quadro CES, UNICE e CEEP sul lavoro a tempo determinato vieta ai datori di effettuare discriminazioni (anche e, soprattutto, economiche) tra i lavoratori a tempo determinato e quelli a tempo indeterminato.

Infine, la Direttiva europea n. 70/99 prevede che i Paesi membri dell’Unione avrebbero dovuto predisporre disposizioni legislative, regolamentari e amministrative, per attuare il provvedimento entro il 10 luglio 2001 o, al massimo, dopo un anno.

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L’orientamento del Tribunale sulla portata giuridica delle supplenze

Per il Giudice, insomma, l’anzianità di servizio dei lavoratori del settore scuola si applica, a pieno titolo, anche ai precari. La retribuzione spettante a tale categoria di insegnanti si calcola sulla base dell’anzianità maturata, tramite le supplenze.

Per il Tribunale di Reggio Emilia, c’è completa sovrapponibilità delle mansioni eseguite dalla docente quando lavorava a tempo determinato, rispetto a quelle degli insegnanti di ruolo.

Nella motivazione della sentenza, il Giudice ha fatto richiamo all’orientamento della Suprema Corte di Cassazione, risalente alle sentenze n.22558 e n.23868 del 2016 e alla più recente sentenza n. 20918 del 05/ 08/ 2019 Cass. Sez. L.

Non è la prima volta che il Tribunale riconosce che le supplenze hanno la stessa valenza giuridica ed economica dell’attività professionale svolta dai docenti di ruolo. Di conseguenza, i supplenti devono usufruire della fascia stipendiale più alta, con vantaggi economici molto interessanti. Oltre al risarcimento danni e allo stipendio mensile più elevato, infatti, ottengono maggiori contributi previdenziali e, dunque, una futuro assegno pensionistico più ricco.

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