Investire per combattere la crisi delle banche: 2 classiche soluzioni che ogni risparmiatore non deve dimenticare

In un quadro di profonda incertezza economica e turbolenza nel settore delle banche, è essenziale capire come tutelare i propri risparmi. Ecco perché vale la pena considerare le opzioni di investimento rappresentate da oro e titoli di Stato.

In questo periodo le banche stanno vivendo giorni non facili. Siamo infatti innanzi ad una crisi evidente del mondo degli istituti di credito, che fa tornare in campo lo spettro della recessione.

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Gli esperti di economia e mercati indicano che non è ancora chiaro quanto in concreto le tensioni bancarie stiano portando a una stretta creditizia diffusa. Tuttavia è vero che il protrarsi della situazione potrebbe rallentare gravemente l’andamento dell’economia.

Prima il caso della Silicon Valley Bank, poi il salvataggio in extremis di Credit Suisse: sono solo alcuni dei segnali più evidenti di una complessa fase socioeconomica, tanto che i membri di Fed e Bce indicano che proprio crollo di SVB e di altre banche spingerà verosimilmente le economie in recessione nel prossimo periodo.

Ecco allora che l’obiettivo è tutelarsi: in che modo il risparmiatore può oggi investire in sicurezza i propri soldi? Di seguito daremo alcune indicazioni a riguardo, facendo riferimento ai classici titoli di Stato e al bene rifugio per eccellenza, ovvero l’oro. I dettagli.

Investire in modo efficace contro la crisi banche: l’oro è la giusta soluzione?

Partiamo dal bene rifugio per eccellenza in tempi di crisi, ovvero l’oro. Quest’ultimo è considerato un investimento molto affidabile perché ha un valore intrinseco, è disponibile non in grandi proporzioni, ha una basso collegamento con i mercati finanziari tradizionali e, soprattutto, può vantare una lunga storia che lo classifica come mezzo di conservazione della ricchezza per antonomasia. Senza contare che può aiutare a diversificare in modo saggio un portafoglio di investimenti.

Vero che è recentemente il suo prezzo ha toccato livelli storicamente alti, portando comunque a varie riflessioni sulla sua effettiva capacità di proteggere i risparmi in futuro, contro la crisi delle banche. Se l’inflazione dovesse calare, l’oro potrebbe non rappresentare l’investimento più sicuro.

In verità le previsioni sull’andamento del prezzo dell’oro sono molto ardue e legate a più variabili: la domanda e l’offerta, andamento dell’economia del pianeta e le fluttuazioni dei tassi di interesse. Comunque l’investimento in oro è da ritenersi sempre un investimento di lungo periodo, conseguentemente se anche i prezzi dovessero calare nel prossimo periodo, in un lasso di tempo più ampio l’oro tornerebbe ad apprezzarsi in base alle oscillazioni del mercato. E proteggendo dalla svalutazione la moneta.

Secondo gli esperti di economia, laddove invece la situazione internazionale dovesse aggravarsi ulteriormente, il prezzo dell’oro proseguirebbe la sua scalata. Ma è anche vero che gli esperti valutano una persistente crescita del prezzo dell’oro a causa della liquidità iniettata dalle banche centrali.

Il rilievo dell’investimento in titoli di Stato

Come in molti già sapranno, i titoli di Stato consistono in obbligazioni emesse in modo regolare dal Ministero dell’Economia e delle Finanze per il tramite del Dipartimento del Tesoro. Essi hanno lo scopo sia di finanziare lo Stato e le sue istituzioni che di costituire una forma di investimento per i cittadini risparmiatori, che non vogliono correre particolari rischi. Ecco perché sono anche chiamate “obbligazioni sovrane”. Di fatto rappresentano un prestito allo Stato da parte dei sottoscrittori.

Peculiarità del titolo di Stato è che è facilmente liquidabile, consentendo di fronteggiare eventuali esigenze finanziarie improvvise e immediate. Non a caso, vi sono elevati quantitativi emessi e numerose proposte di acquisto e vendita, che semplificano molto tutto il meccanismo su cui detti titoli si fondano. Anzi i titoli di Stato sono da sempre considerati un investimento sicuro in tempi di crisi economica e delle banche, in virtù della loro bassa correlazione con le azioni e ai rendimenti positivi. Ne beneficiano facilmente i risparmiatori più prudenti.

Attenzione però, perché anche in riferimento ad essi il crollo della Silicon Valley Bank, avvenuto alcune settimane fa, ha generato dubbi sulla effettiva capacità di costituire un rifugio totalmente sicuro per i risparmiatori. Negli ultimi tempi i rendimenti dei titoli di Stato sono scesi in modo repentino e la futura direzione dell’inflazione e dei tassi di interesse potrebbe avere un peso notevole sul loro effettivo valore.

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