Modello 730 precompilato e controlli del Fisco: cambia tutto con sorpresa dei contribuenti

Il modello 730 precompilato viene predisposto dall’Agenzia delle Entrate a partire dal 30 aprile per lavoratori dipendenti e pensionati.

I vantaggi del modello 730 precompilato sono molteplici. Dall’assenza di necessità di dover effettuare calcoli all’assenza dei controlli del Fisco.

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Lavoratori dipendenti e pensionati possono approfittare del modello precompilato per inviare la dichiarazione dei redditi obbligatoria per alcune categorie di cittadini. Basterà accedere all’area dedicata del portale dell’Agenzia delle Entrate tramite credenziali digitali per leggere e poi inviare il documento. Il contribuente noterà come tanti campi siano stati precedentemente compilati dall’AdE. Per la predisposizione del modello 730, infatti, l’ente utilizza i dati presenti nella Certificazione Unica (redditi, ritenute IRPEF, compensi di lavoro autonomo occasionale, trattenute di addizionale regionale e comunale, dati delle locazioni brevi), gli oneri deducibili e detraibili e i rimborsi (spese sanitarie, interessi passivi del mutui, contributi previdenziali), le informazioni presenti nella dichiarazione dei redditi dell’anno precedente e altri dati presenti nell’Anagrafe Tributaria. In questo modo avrà un quadro completo degli elementi da inserire nel 730 precompilato.

Il contribuente dovrà unicamente verificare la correttezza delle informazioni, controllare che non ci siano errori e omissioni e procedere con l’invio.

Modello 730 precompilato, tra i vantaggi l’assenza di controlli

Nel 2023 il 730 precompilato sarà caratterizzato da controlli semplificati. Dall’anno in corso, infatti, i contribuenti che si avvarranno delle competenze di CAF e professionisti per l’inoltro del modello senza alcuna modifica eviteranno controlli formali sulle informazioni già inserite dal sistema. Procedendo con delle variazioni, invece, i controlli scatteranno con modalità differenti in base alla tipologia di invio.

Se l’inoltro dovesse essere effettuato tramite il portale dell’Agenzia delle Entrate oppure tramite sostituto d’imposta allora le verifiche del Fisco saranno svolte unicamente sui documenti che hanno comportato le variazioni e non su quelli che non determinano modifiche. Qualora l’invio dovesse avvenire tramite CAF o patronati oppure professionisti, i controlli con limitazione alle sole informazioni cambiate si fermano alle spese sanitarie. Significa che il Fisco potrà verificare tutta la documentazione riguardante gli oneri differenti dalle spese sanitarie anche se non sono stati oggetto di cambiamento. Chi ha prestato assistenza, dunque, dovrà conservare tutta la documentazione presentata dal contribuente per non incorrere in problematiche con l’Agenzia delle Entrate.

Puntualizzazioni sulle spese sanitarie

La scelta di limitare i controlli delle variazioni delle spese sanitarie è semplice da comprendere. Se gli operatori sanitarie hanno trasmesso al Sistema Tessera Sanitaria gli elementi di dettaglio di ogni documento di spesa è conseguenza logica che le verifiche verteranno unicamente sulle spese modificate nel 730 precompilato. Non è nemmeno richiesto di conservare la documentazione. Qualora ci fossero difformità, l’AdE esaminerebbe solo i documenti di spesa non risultanti nella dichiarazione. 

In ogni caso, variazione o meno dei dati occorrerà ricordare dei principi generali ossia che i controlli sostanziali sono sempre possibili così come l’inoltro di avvisi di accertamento. Le verifiche delle condizioni soggettive che comportano detrazioni, agevolazioni e deduzioni sono effettuate nei confronti del contribuente e sarà sempre quest’ultimo a dover corrispondere più imposte e interessi derivate dai controlli.

Quando scattano i controlli preventivi su dati non modificati

I contribuenti devono sapere che l’AdE può effettuare controlli preventivi anche su dati non modificati di modelli 730 precompilati inviati tramite sostituto o in autonomia dal portale. Il primo caso è qualora rilevasse elementi di incoerenza rispetto ai criteri stabiliti con provvedimento dal Direttore del Fisco. Il secondo riguarda un rimborso superiore a 4 mila euro.

Indipendentemente dalla motivazione, i controlli dovranno essere effettuati entro quattro mesi dalla scadenza dell’inoltro del modello o dalla data di invio se successiva alla scadenza stessa. Il rimborso, invece, dovrà essere erogato entro sei mesi. 

Accenni alla presentazione del modello 730 precompilato

La dichiarazione dei redditi si può inoltrare con presentazione diretta accedendo al portale dell’Agenzia delle Entrate. Il contribuente in questo caso dovrà indicare i dati del sostituto d’imposta che effettuerà il conguaglio, compilare la scheda per la scelta di destinazione dell’8, 5 e 2 per mille e verificare l’esattezza dei dati già presenti. Qualora non siano necessarie variazioni si potrà procedere immediatamente con l’inoltro. In caso di dati non corretti o mancanti, invece, bisognerà procedere con la modifica prima di accettarlo e inviarlo.

In alternativa la presentazione potrà avvenire tramite sostituto d’imposta (se ha comunicato entro il 15 gennaio di prestare assistenza fiscale), CAF o professionisti abilitati. Il contribuente dovrà consegnare a chi presterà assistenza una delega per poter accedere al proprio modello precompilato. Inoltre dovrà presentare una documentazione completa con la Certificazione Unica e altre certificazioni che documentano le ritenute, gli scontrini, le ricevute, le fatture, le quietanze che testimoniano le spese sostenute, gli attestati di versamento d’imposta eseguiti tramite modello F24 e la dichiarazione modello REDDITI qualora ci fossero crediti per i quali il contribuente ha richiesto il riporto nella successiva dichiarazione.

Ricordiamo in conclusione che in alternativa al modello 730 precompilato è possibile compilare e inviare il modello ordinario e che in caso di errori e omissioni sarebbe possibile procedere con la rettifica.

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