Congedo straordinario anche per assistere la suocera? Non è uno scherzo, in questi casi è consentito

Per quali parenti disabili gravi è possibile richiedere il congedo straordinario? La normativa è molto chiara.

L’ordinamento prevede della agevolazioni per i lavoratori che devono accudire un familiare disabile grave, senza dover rinunciare allo stipendio.

congedo straordinario
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Uno degli strumenti utilizzabili è il cd. congedo straordinario. Si tratta di un periodo di aspettativa retribuita, della durata massima di 2 anni per tutta la vita lavorativa.

Può essere fruito anche in maniera frazionata, utilizzando solo alcuni giorni, settimane o mesi all’anno. È un congedo retribuito, per il quale spetta un’indennità da parte dell’INPS, anticipata dal datore di lavoro.

Vediamo, dunque, quali sono le condizioni richieste dalla normativa in vigore, per accedere a tale beneficio.

Congedo straordinario: a chi spetta?

Una nostra Lettrice ha inviato il seguente quesito:

Salve, con la 104 per mia suocera affetta da malattia invalidante, mi spettano i 2 anni di congedo straordinario o la pensione anticipata con 41 anni di contributi? Grazie mille.”

Il congedo straordinario spetta per i caregivers di un familiare disabile grave ai sensi della Legge 104. La normativa, tuttavia, stabilisce un preciso ordine di priorità per la fruizione della misura. In particolare, essa può essere richiesta da:

  • coniuge o parte dell’unione civile del disabile grave;
  • genitori del disabile, se il coniuge o la parte dell’unione civile è mancante, deceduto o invalido;
  • figli conviventi del soggetto disabile grave, se il coniuge, la parte dell’unione civile o i genitori sono mancanti, deceduti o invalidi;
  • fratelli o sorelle conviventi, se il coniuge, la parte dell’unione civile, i genitori e i figli sono mancanti, deceduti o invalidi;
  • parenti o affini entro il 3° grado, se tutti gli altri soggetti menzionati sono mancanti, deceduti o invalidi.

Non si può accedere all’agevolazione, qualora il disabile sia ricoverato a tempo pieno presso una struttura sanitaria (pubblica o privata). Tale principio, tuttavia, conosce delle eccezioni quando il disabile:

  • necessita dell’assistenza di un familiare, anche presso la struttura di ricovero;
  • deve uscire dalla struttura per effettuare visite specialistiche o sottoporsi a cure mediche;
  • versa in stato vegetativo persistente;
  • è affetto da prognosi nefasta a breve termine.

Potrebbe interessarti anche il seguente approfondimento: “Congedo straordinario per legge 104, se l’INPS non risponde in tempo: ecco come procedere“.

Come si calcola la retribuzione durante il periodo di congedo?

Per tutta la durata del congedo, il beneficiario ha diritto ad un’indennità corrispondente all’ultima paga base percepita, privata delle eventuali voci variabili.

Facciamo un esempio. Tizio, ha ricevuto l’ultimo stipendio di 1.500 euro, di cui 350 euro costituivano emolumenti variabili. Per l’aspettativa, dunque, percepirà un’indennità di 1.150 euro.

L’indennità, però, non può superare il tetto massimo di 35.674 euro all’anno e di 97,47 euro al giorno. Durante tale periodo, inoltre, non si maturano ferie, tredicesima, quattordicesima e TFR, ma solo i contributi figurativi.

Non perdere il seguente articolo: “Congedo straordinario per 104: spetta anche per lavoro part-time, ma sono in pochi a saperlo e perdono l’agevolazione“.

Quando il congedo straordinario si può utilizzare per la suocera?

Per rispondere al quesito della nostra gentile Lettrice, in merito alla facoltà di fruire del congedo straordinario per accudire la suocera, dobbiamo ricollegarci al discorso relativo all’ordine di priorità familiare.

Il primo beneficiario dell’aspettativa, dunque, è solo il coniuge convivente. Solo se quest’ultimo è mancante, deceduto o invalido, il diritto si estende al figlio convivente ed, infine, agli altri familiari.

Se, dunque, la suocera della Lettrice non convive con il coniuge o con altri familiari, può subentrare la nuora. In tal caso, tuttavia, è necessario trasferire la propria residenza presso la casa della donna e diventare, così, l’unico familiare convivente beneficiario.

Ci sono delle ipotesi per le quali potrebbe essere necessario il cambio di residenza vero e proprio e non la semplice dimora temporanea. Il ricorso alla dimora temporanea, infatti, è consentito solo quando il caregiver risiede in un Comune diverso rispetto a quello del disabile da accudire.

Quota 41 precoci per caregivers

Per quanto riguarda la possibilità di accedere alla pensione anticipata con 41 anni di contributi, la nostra Lettrice può usufruire di Quota 41 precoci come caregiver, se possiede i seguenti requisiti:

  • almeno 41 anni di contributi, indipendentemente dall’età anagrafica;
  • per lo meno 1 anno di contributi prima del 19° anno di età;
  • anzianità contributiva al 31 dicembre 1995;
  • prestare assistenza da almeno 6 mesi, al momento della domanda, al coniuge o un parente di primo grado convivente oppure ad un parente o affine di secondo grado convivente con handicap grave, ai sensi dell’ 3, comma 3, della Legge n. 104 del 1992.

Se la Lettrice, dunque, possiede tutti questi requisiti, può usufruire del pensionamento anticipato tramite Quota 41.

Se hai dubbi o vuoi porre una domanda di carattere previdenziale, fiscale e legge 104, invia qui il tuo quesito.

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