BTP 30 anni ottobre 2053: risultati del nuovo titolo di Stato, incredibile cosa è successo

Il MEF pubblica i risultati e i dettagli del collocamento sindacato del 16 febbraio 2023 riguardanti i BTP 30 anni. Ecco cosa sapere.

Il Ministero dell’Economia e delle Finanze pubblica due comunicati stampa che riguardano il collocamento sindacato di un titolo di Stato con durata trentennale.

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Nello specifico, si tratta del BTP con scadenza 1° ottobre 2053 che doveva essere collocato tramite asta sindacata. Si tratta di una modalità che coinvolge le banche a cui il MEF dà il mandato per il collocamento dei titoli sul mercato secondario.

BTP 30 anni: risultati e dettagli del collocamento sindacato

Il MEF il 16 febbraio ha pubblicato, in un giro di poche ore, tre comunicati stampa inerenti il collocamento di BTP 30 anni, quindi con scadenza 1° ottobre 2053. Con il primo comunicato (il numero 23) rendeva noto l’affidamento a diverse banche (tra le quali era presente UniCredit) del collocamento sindacato del BTP a 30 anni con scadenza 2053. Ne abbiamo parlato in questo articolo “BTP: collocamento sindacato dei titoli di Stato con scadenza a 30 anni” pubblicato di recente.

Come gli esperti sostenevano, il collocamento era in corso se qualche ora dopo altri due comunicati, il numero 24 e il numero 25, annunciavano rispettivamente risultati e dettagli del collocamento sindacato.

Nello specifico, il ministero dell’Economia e delle Finanze ha comunicato che il titolo con scadenza ottobre 2053 e godimento a partire dal 23 febbraio 2023 ha un tasso annuo del 4,5% che sarà pagato con due cedole semestrali. L’importo emesso era pari a 5 miliardi di euro e il titolo è stato collocato al prezzo di 99,559 che corrisponde a un rendimento lordo annuo di emissione del 4,578%.

Collocamento del titolo di Stato trentennale

In totale, al collocamento del BTP 30 anni hanno partecipato 200 investitori con offerte complessive pari a circa 26,5 miliardi di euro. In particolare, i maggiori sottoscrittori, con una percentuale del 40,4, sono state le banche, mentre i fund manager, ovvero coloro che gestiscono i fondi di investimento, erano solo il 24%.

Inoltre, bisogna segnalare che essendo un titolo molto lungo il BTP ottobre 2053 ha attirato l’attenzione di investitori di lungo periodo con un totale di quota dell’emissione pari al 28,7%. Invece, agli hedge fund, ovvero coloro che investono in fondi comuni privati hanno sottoscritto solo il 6,5% dell’ammontare complessivo. Il resto è andato a imprese non finanziate (0,4%).

Distribuzione geografica

Interessante anche conoscere chi ha comprato il BTP 30 anni, ovvero i Paesi che lo hanno sottoscritto. Infatti, la maggior parte delle sottoscrizioni sono eseguite da investitori esteri (57,3%), mentre l’investitori domestici hanno sottoscritto solo il 42,7%.

Ecco nel dettaglio quali Paesi hanno investito nel BTP 30 anni:

  • Regno Unito (17,7);
  • Austria, Germania e Svizzera (9,6%);
  • Penisola iberica (7,2%);
  • paesi scandinavi (6,1%);
  • Francia (5,9%);
  • Grecia (5,2%);
  • Benelux (1,3%);
  • Nord America (3,1);
  • altri investitori non europei (1,2%).

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