Novità Superbonus e mutui giovani ma non solo: cosa cambierà nel decreto per cittadini, lavoratori e regioni

Emendamenti al decreto Milleproroghe al momento allo studio delle Commissioni Affari costituzionali e Bilancio del Senato dopo il via libera del Governo, con diverse novità in arrivo. Una sintetica panoramica sui prossimi principali aggiornamenti. 

Tra i tanti cantieri aperti nel mondo delle istituzioni, che mirano a riformare ampi settori come il lavoro, il fisco e la previdenza, c’è spazio anche per le novità negli emendamenti al decreto Milleproroghe.

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Informazione Oggi

Aggiornamenti all’orizzonte per il Superbonus, ma non solo: vi sarà anche più tempo per le domande mutui under 36. Si tratta di novità allo studio delle Commissioni Affari costituzionali e Bilancio del Senato, le quali potrebbero condurre ad alcuni cambiamenti di rilievo, come anche alla proroga dell’Irpef nelle Regioni coinvolte dalle elezioni recentemente.

Facciamo allora il punto della situazione sulle novità decreto Milleproroghe e cerchiamo di capire in che modo gli emendamenti potranno incidere su una varietà di temi, che comprende anche Irpef e dehors. I dettagli.

Scelte Irpef delle regioni e dehors

Interessante notare che per le Regioni al voto vi sarà più tempo sulle scelte Irpef. Ci riferiamo in particolare alle Regioni in cui, al 31 dicembre dello scorso anno, sono state indette elezioni: esse avranno dunque più tempo per scegliere se incrementare o meno l’addizionale Irpef, innalzandola dallo 0,50 fino all’1%. Secondo le ultime novità nel Milleproroghe il termine per la scelta regionale, oggi fissato al 31 dicembre dell’anno anteriore a quello al quale l’addizionale si riferisce, viene spostato al 31 marzo 2023 – soltanto per le aliquote applicabili per l’anno di imposta 2023.

E c’è spazio anche per novità in tema di dehors, ovvero quegli spazi all’aperto forniti di tavolini, tipici di bar e di ristoranti. Ebbene, prevista la proroga al 31 dicembre 2023 delle regole semplificate valevoli per i dehors in fase di pandemia. Bar, ristoranti, pub e altre attività di pubblico esercizio avranno così la possibilità di continuare a tenere tavolini, pedane e dehors sui marciapiedi.

Insomma sì ai dehors liberi, perché questo è quanto dispone la riformulazione di un emendamento al Milleproroghe compresa all’interno del pacchetto proposto dal governo ai gruppi. Anche su questo si esprimeranno con voto le Commissioni Bilancio e Affari Costituzionali di Palazzo Madama.

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Mutui giovani e Superbonus: cosa cambia nel Milleproroghe?

Per quanto riguarda i mutui per gli under 36, uno dei temi più sentiti ultimamente per i risvolti legati alle agevolazioni che intendono favorire l”autonomia abitativa’ dei giovani, è noto che uno specifico emendamento al Dl Milleproroghe, in questi giorni all’esame delle commissioni Affari Costituzionali e Bilancio del Senato, interviene sui appunto sui mutui. Ebbene, allungata dal 31 marzo al 30 giugno di quest’anno la scadenza per fare le domande di accesso alle garanzie “potenziate” del Fondo di garanzia prima casa per i mutui, gestito da Consap.

Detto Fondo tutela in particolare le giovani coppie, i nuclei familiari monogenitoriali con figli minori o i giovani sotto i 35 anni con un contratto di lavoro atipico e con un reddito non maggiore di 40mila euro annui. Si tratta peraltro di aggiornamenti chiaramente comprensibili, anche alla luce dell’aumento dei tassi di interesse che sta rendendo insidioso il mercato dei mutui.

Per quanto riguarda invece il sempre spinoso tema del Superbonus, pare invece che l’emendamento al Milleproroghe, che indica l’estensione o proroga dal 31 marzo al 30 giugno del Superbonus al 110% per le villette sarà, molto probabilmente, ritirato. Questo perché, nonostante la maxi agevolazione dell’edilizia resti di fatto una sorta di ‘cantiere’ aperto, il Governo considererebbe il tema in oggetto non tra quelli da valutare nell’ambito del decreto in oggetto – e quindi non avrebbe dato il suo ok. Lo indicano fonti parlamentari delle ultime ore.

Novità sui prepensionamenti? Ecco cosa potrebbe cambiare

Non solo. Sarà vagliata dalle Commissioni con un voto ad hoc anche una modifica al Milleproroghe che comporta la possibilità fino al 2026 di compiere prepensionamenti – con il versamento della pensione da parte del datore di lavoro – nelle ipotesi nelle quali il raggiungimento dei requisiti minimi di pensionamento sia nell’arco di 7 anni dalla fine del rapporto di lavoro in essere.

Non dimentichiamo infatti che l’estensione da 7 anni invece di 4 dalla cessazione del rapporto di lavoro per conseguire i requisiti che servono al pensionamento, al momento scade alla fine del 2023.

Infine ricordiamo anche che, tra gli altri, è stato ritirato l’emendamento sulle plusvalenze nel settore dello sport e quello che permetteva fino al 31 dicembre 2026 di derogare al divieto per i lavoratori del pubblico impiego in pensione di essere nominati ad incarichi di rilievo presso enti, istituti o aziende di carattere nazionale, di competenza dell’amministrazione statale, da parte di organi costituzionali, con previo ok delle Commissioni parlamentari.

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