Invalidità e tutte le percentuali che danno diritto a bonus ed esenzioni anche con legge 104

Il riconoscimento dell’invalidità prevede l’assegnazione di un certo grado di disabilità determinante per capire quali agevolazioni si possono ottenere.

Una menomazione fisica o mentale o la presenza di una patologia specifica può comportare il riconoscimento dell’invalidità e, dunque, l’accesso ad agevolazioni.

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InformazioneOggi.it

Lo Stato aiuta i cittadini con capacità ridotte ad affrontare la vita quotidiana e lavorativa. Permette loro di avere accesso a diversi benefici di natura assistenziale ed economica. L’agevolazione più nota è, naturalmente, la Legge 104 che include numerose prestazioni. Per capire se e quali spettano occorre tener conto del grado di disabilità riconosciuto da un’apposita commissione INPS. L’ente della previdenza ha redatto delle tabelle con l’elenco delle patologie considerate invalidanti e la percentuale di invalidità riconosciuta. Si parte dal 33% – grado minimo per avere diritto alle agevolazioni – in su. Con il 46% e oltre, ad esempio, si potrà essere inseriti nelle liste di collocamento mirato. Tra il 33 e il 73% si avranno vantaggi fiscali e di assistenza sanitaria, dal 66% l’esenzione dal ticket sanitario e dal 74 al 100% si avrà l’accesso a diverse prestazioni economiche.

Invalidità e isterectomia, cosa sappiamo

In redazione è giunto un quesito, “Ho 48 anni e venerdì scorso ho fatto un intervento di isterectomia. Mi hanno asportato utero, tube e collo dell’utero. Ai fini dell’invalidità ho diritto a qualche prestazione come la Legge 104, il tesserino per il posto auto o altro?“. Tutto dipende dalle percentuali di invalidità assegnate in caso di asportazione dell’utero (al pari di ovaie e mammelle).

Apriamo una breve parentesi. Da poco l’INPS ha riconosciuto la possibilità per le donne portatrici delle mutazioni BRCA 1 e BRCA 2 di ottenere l’invalidità anche per la chirurgia preventiva. Parliamo di mutazioni che aumentano notevolmente il rischio di insorgenza di un carcinoma mammario oppure ovarico o neoplasie (l’esempio più noto è quello di Angelina Jolie). Chiusa questa doverosa parentesi, ritorniamo all’invalidità richiedibile dopo un’isterectomia.

Le percentuali assegnate dipendono sia dalle menomazioni permanenti legate all’intervento sia alle conseguenze psichiche sulla paziente. In generale, le tabelle INPS stabiliscono una percentuale del 40% per la mastectomia, del 25% per l’isterectomia totale in età fertile (nessuna agevolazione dunque) e del 40% per l’asportazione di utero, ovaie e tube.

Invalidità del 40%, quali benefici si possono richiedere?

Presupponiamo che alla lettrice che ci ha posto il quesito possa essere riconosciuta una percentuale del 40% circa. Quali benefici potrà richiedere? Come accennato, in caso di riconoscimento dell’invalidità pari o superiore al 33% spettano agevolazioni fiscali, economiche e sanitarie ma con un grado del 40% i benefici sono limitati. I sussidi economici sono erogati, infatti, con percentuali superiori al 74% e anche per il collocamento mirato si parte dal 46%. Potrebbe essere riconosciuta tale percentuale dalla commissione qualora la richiedente presentasse altre problematiche legate all’isterectomia o altre patologie invalidanti.

Con il 40%, dunque, le uniche agevolazioni da richiedere si limitano al contrassegno invalidi e alla concessione gratuita di protesi e ausili medici.

Contrassegno per invalidi e concessione di protesi

Il contrassegno della persona con invalidità dovrà essere esposto sul parabrezza dell’auto in modo tale da poter accedere a diversi vantaggi. Permette di circolare e sostare nelle zone a traffico limitato, di circolare e sostare durante le limitazioni delle circolazioni, di circolare durante obblighi o divieti (come nelle giornate con disposizioni antinquinamento). Inoltre il tagliando blu consente di viaggiare sulle corsie preferenziali, di sostare nei parcheggi pubblici riservati a condizione che non siano personalizzati o nelle zone a pagamento senza corrispondere quanto dovuto (la scelta è a discrezione del Comune).

Condizione fondamentale è che a bordo del veicolo ci sia la persona a cui è intestato il contrassegno per invalidi.

Per quanto riguarda la concessione gratuita di protesi e ausili medici per poter richiedere il beneficio occorrerà semplicemente ottenere una prescrizione redatta da un medico specialistico del Servizio Sanitario Nazionale nonché un’autorizzazione alla fornitura dell’ausilio rilasciata dall’ASL di competenza territoriale. Prima di effettuare la spesa è bene verificare il diritto all’agevolazione insieme al proprio medico curante.

Bollo auto e ticket sanitario, due esenzioni da conoscere

Accenniamo a due esenzioni raggiungibili con una percentuale di invalidità più alta. L’esenzione dal pagamento del ticket sanitario è concessa al raggiungimento di un grado di disabilità superiore al 67% Per ottenere la prestazione occorrerà presentare la documentazione attestante l’invalidità.

Per non pagare il bollo auto, invece, si dovrà essere titolari di Legge 104. Compilando l’apposito modulo (scaricabile dal portale dell’ACI o dai siti dei Comuni) si potrà avanzare richiesta di esenzione a condizione che l’auto utilizzata per il trasporto del disabile abbia un motore diesel inferiore a 2.800 centimetri cubici, un motore a benzina inferiore a 2.000 centimetri cubici oppure un motore elettrico di potenza inferiore a 150 kW.

Tutto riconduce, dunque, alla percentuale di invalidità riconosciuta. La nostra lettrice per sapere se potrà godere di qualche agevolazione dovrà iniziare la procedura di riconoscimento della disabilità.

Riconoscimento dell’invalidità

Il primo passo è contattare il proprio medico curante e chiedere l’invio all’INPS della certificazione attestante la patologia oppure l’avvenuta isterectomia. L’interessata dovrà, poi, inoltrare in prima persona domanda di riconoscimento dell’invalidità all’ente della previdenza sociale – anche telematicamente – in modo tale da ricevere un appuntamento. Nel giorno, ora e luogo indicati sarà necessario sottoporsi ad una visita medica davanti ad una commissione INPS che valuterà la documentazione a sostegno della propria domanda. Una volta effettuati i dovuti accertamenti, i medici incaricati redigeranno un verbale scrivendo se l’invalidità è stata o meno accertata e in quale grado. Solo a questo punto si potranno conoscere i benefici da richiedere.

Se hai dubbi o vuoi porre una domanda di carattere previdenziale, fiscale e legge 104, invia qui il tuo quesito.

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