Troppo zucchero nel sangue: stiamo assolutamente attenti a questi campanelli di allarme

La presenza di un elevato livello di zucchero nel nostro sangue può comportare seri problemi di salute. Tuttavia, c’è sempre una soluzione.

Chi non sa cosa sta succedendo al proprio corpo e a cosa sta andando incontro, deve fare molta attenzione a questi segnali inequivocabili!

sangue
InformazioneOggi – Zucchero nel sangue

Quando si parla di zucchero nel sangue, si pensa sempre al peggio. E, in effetti, come poter pensare in maniera positiva? Infatti, una elevata presenza dello stesso porta alla cosiddetta condizione di iperglicemia. Questo altro non è che un termine un po’ più scientifico e di origine medica che sintetizza quanto detto prima in parole più semplici.

Oltretutto, bisogna stare molto attenti a cosa si mangia perché una situazione del genere può comportare delle serie problematiche. Ad esempio, troppo zucchero nel sangue può condurci direttamente al diabete, ci rende più dipendenti dai dolci e fa aumentare il rischio della resistenza da insulina. Per non parlare, poi, di malattie cardiovascolari, statosi non alcolica e, infine, qualche sindrome metabolica.

Per fortuna, non solo esistono i rimedi, ma anche dei piccoli avvisi a cui bisogna fare grande attenzione. Questi, infatti, possono dirci quando stiamo esagerando. Intanto, segnaliamo come anche i semi di lino, tanto osannati, possano distruggere la nostra salute se assunti in quantità eccessive. Oppure, vediamo qual è il metodo migliore per conservare gli alimenti tra il surgelato ed il congelato. Dopo questi approfondimenti, passiamo ai campanelli di allarme.

S.O.S. zucchero nel sangue: sono questi i segnali a cui prestare molta attenzione

Il primo segnale che dice che qualcosa non va è l’eccessivo affaticamento e una pessima concentrazione. Questo succede perché quando si mangia in maniera sbilanciata e, soprattutto, consumando alimenti con un alto livello di zuccheri, si arriva a un aumento dell’insulina nel sangue. Di conseguenza, la stessa ripulirà tutto il nostro organismo dagli zuccheri e, dunque, saremo privi di energia. Così si spiega una stanchezza improvvisa e una pessima concentrazione.

Anche quando si comincia a sentire sempre fame non è affatto una cosa buona. Certo, qualcuno potrebbe dire che si tratta di una situazione normale, dove, magari, si ha bisogno di mettere qualcosa sotto i denti proprio in nome della concentrazione. Ebbene, troppo poco zucchero nel sangue significa necessità di nuovo cibo.

Ovviamente, questo è collegato a quanto detto prima. Stesso discorso vale per il terzo campanello di allarme: troppi cibi dolci fanno aumentare i livelli di zucchero nel sangue. Di conseguenza, si andrà ad aumentare anche il livello di glicemia.

Quali sono gli ultimi segnali di avvertimento?

Un altro grande sintomo da iperglicemia è sentire sempre questo bisogno incessante di bere. Si tratta, più nello specifico, di una sorta di autodifesa da parte del nostro corpo che lo mette in pratica per l’eccessiva presenza di zuccheri.

Infine, anche andare spesso al bagno ad urinare ci fa capire che abbiamo assunto troppi cibi dolci. In questo modo, ancora una volta il nostro si aziona affinché tali zuccheri vengano eliminati.

Quali sono le soluzioni da mettere in pratica?

Ovviamente, il tutto parte dall’alimentazione giusta per contrastare questa problematicità. Come prima cosa, bisognerebbe consumare alimenti ricchi di fibre, come, ad esempio, frutta e verdure. Tuttavia, però, non bisogna esagerare nemmeno con gli stessi dato che, soprattutto la frutta, contiene molti zuccheri semplici.

Poi, il più grande aiuto che si possa dare al proprio corpo e, quindi, al proprio sangue, è bere quanta più acqua possibile. L’idratazione è molto importante perché non fa aumentare i livelli di zucchero. Inoltre, il glucosio in eccesso sarà mandato via dal nostro organismo tramite l’urina, come detto poco prima.

Le informazioni presenti nell’ articolo hanno esclusivamente scopo divulgativo e riguardano studi scientifici pubblicati su riviste mediche. Pertanto, non sostituiscono il consulto del medico o dello specialista, e non devono essere considerate per formulare trattamenti o diagnosi.

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