L’intelligenza artificiale sorprende ma può esser rischiosa: la verità è questa

Sorprende VALL-E, una intelligenza artificiale straordinaria: ma un certo tipo di uso potrebbe esser rischioso? Dettagli ed elementi da sapere

Sorprendono le ‘abilità’ di VALL-E, la nuova intelligenza artificiale di Microsoft, che al pari delle altre non rappresenta di per sé un pericolo: i rischi eventuali potrebbero legarsi ad eventuali usi di un certo tipo. Ecco tutti i dettagli a seguire.

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Informazione Oggi

Il mondo digitale e la relativa crescita ed evoluzione è sempre più al centro della vita ti tutti. L’intelligenza artificiale si sviluppa in direzione e modi sino a tempo fa inimmaginabili.

È bene tener presente che le IA non rappresentano un pericolo in sé per sé, tuttavia un eventuale tipo di impiego potrebbe andare a creare, potenzialmente un fattore di pericolo, spiega Newscellulari.it.

Per molti la tecnologia delle intelligenza artificiali potrebbe apparire quale “miracolosa”, per certi versi. In altri casi può venir impiegata da coloro che masticano codici di programmazione con costanza. Si pensi, per fare un esempio, agli hacker con maggior esperienza.

Ecco che particolare attenzione va a legarsi a VALL-E, la nuova intelligenza artificiale di Microsoft. Quest’ultima è in grado di riprodurre la voce di una persona a partire da un audio che duri soltanto 3 secondi.

In virtù dell’assimilazione di un campione di tale minimo lasso temporale, VALL-E riesce non soltanto ad occuparsi della riproduzione della voce. Al contempo infatti è in grado anche di riprodurre tono e rumori ambientali circostanti.

Cos’è VALL-E e alcuni dettagli su cosa è in grado di fare

Quando si affrontano temi che si legano in generale alla tecnologia, vari sono gli aspetti che destano attenzione. È il caso ad esempio di Tik Tok e dell’indagine Copasir: qui i dettagli.

Tornando al punto, con VALL-E si fa riferimento ad un modello di machine learning. L’esperienza e l’efficacia crescendo mediante l’impiego. La definizione di Microsoft al riguardo è di un modello linguistico con codec neurale.

Per quanto riguarda il funzionamento, si basa sulla tecnologia EnCodec, che appartiene a Meta. Generalmente le text-to-speech vanno a modulare le forme di onde sonore al fine del sintetizzare il linguaggio parlato.

Tuttavia, VALL-E è in grado di andare oltre. Può difatti occuparsi di generare dei codec audio personalizzati in toto, che si basano su di una voce da replicare. L’IA in questione ha modo di assimilare tutto in soltanto 3 secondi d’ascolto.

Ad ogni modo, come nel caso di ogni TTS, ha bisogna comunque di un testo scritto al fine di poter andare a generare i relativi audio.

Questa intelligenza artificiale potrebbe esser rischiosa?

Vi è modo di poter avere una esperienza diretta delle capacità e potenzialità dell’intelligenza artificiale, andando sul portale ufficiale della demo di VALL-E.

La si trova su https://valle-demo.github.io/. La creazione originaria si basa sulla libreria audio LibriLight che appartiene a Meta. Al momento, è registrata soltanto in inglese.

Dal punto di vista di eventuali e potenziali rischi, come già spiegato, sono sufficienti soltanto 3 secondi per la riproduzione della voce di ognuno. Il tono potrebbe apparire un po’ artificioso, ma teoricamente non sarebbe molto complicato, spiega Newscellulari.it, scambiare l’audio legato all’IA con uno di un soggetto reale.

Per tale ragione, si legge ancora, Microsoft non ha pubblicato il codice della intelligenza artificiale. Prima di ciò, vuole occuparsi dello sviluppo di un software che sappia riconoscere le creazioni audio dell’IA rispetto a quelle originali.

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