Allarme Cina, si diffonde il covid e può non essere la variante Omicron: la verità

La Cina ha praticamente fatto una inversione completa del suo approccio draconiano contro la pandemia.

Un nuovo slogan sancito dal partito unico ora invita i cinesi a essere “la prima persona responsabile della tua salute”.

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Il significato implicito è chiaro. Ora che il governo cinese ha ampiamente allentato le restrizioni sul coronavirus, le infezioni stanno aumentando a livello nazionale e i singoli cittadini dovrebbero affrontarlo, da soli, nel miglior modo possibile.

Per dirla senza mezzi termini: ora il cittadino è lasciato “finalmente” solo. Non si tratta di una analogia ma di vera e propria “guerra popolare” è stato vittima e partecipe il cittadino delle metropoli cinesi.

I funzionari e la propaganda hanno risposto contro il virus con lo “spirito collettivista” del vecchio comunismo. L’enfasi del Partito Comunista Cinese sul collettivismo e la conseguente graduale privazione delle libertà civili in cambio della protezione delle vite umane, ha ora lasciato il posto a un approccio molto meno invasivo.

Contagi Covid e viaggiatori cinesi: si teme la presenza di nuove varianti

Pechino è stato il primo e ultimo Paese ad avere a che fare con il problema dei contagi di Covid 19. In mattinata le recenti pressioni dovute ai viaggiatori cinesi hanno messo in allarme le autorità nazionali. Dopo avere imposto i tamponi negli aeroporti per i voli connessi con la Cina si analizzano i risultati delle analisi sul virus per capire se si tratta ancora della variante Omicron o se nel frattempo il virus è di nuovo mutato.

Con l’allentamento delle restrizioni anti Covid in Cina e lo stop alla quarantena che entrerà in vigore l’8 gennaio, pochi giorni prima del Capodanno cinese, anche gli Stati Uniti, e in altre parti dell’Asia si prevede di intensificare i controlli per i viaggiatori provenienti dalla Cina. In Italia è predisposto l’utilizzo di test molecolari valido nelle 72 ore antecedenti l’ingresso nel nostro Paese, o nelle 48 ore antecedenti, per il test antigenico.

Nuove varianti non coperte dai vaccini sono sempre possibili e la scarsa trasparenza dimostrata anche in passato da Pechino sui dati dei contagi non aiuta.

Il People’s Daily di lunedì 12 dicembre, un giorno prima che la Cina eliminasse la sua app di tracciamento dei contatti a livello nazionale, ha ripetutamente esortato le persone a essere responsabili della propria salute. Nei giorni successivi, la frase è stata ripetuta in articoli di notizie e avvisi pubblici a livello nazionale.

La politica sanitaria contro il Covid in Cina torna agli standard dell’occidente?

La responsabilità personale o il suo eccesso opposto sta rendendo la politica contro la pandemia in Cina un serio problema di ordine internazionale. Oltre ai problemi dei nuovi contagi ci sono le ripercussioni economiche acuite dal panico sui mercati finanziari.

Questo inverno gli ospedali in Cina potranno rientrare sotto emergenza riattivando le misure restrittive e rallentando lavoro e produzione.

Intanto ieri pomeriggio il Presidente del Consiglio Giorgia Meloni è intervenuta sul Covid nella conferenza stampa di fine anno. “Per quanto accaduto in Cina ci siamo mossi immediatamente in coerenza” con le misure necessarie. Abbiamo predisposto il tampone per tutti quelli che vengono dalla Cina aspettando che l’Ue operi in sinergia con una politica comunitaria.

La variante che sta arrivando dalla Cina è finora coperta dagli attuali vaccini. La situazione è abbastanza sotto controllo.

I primi risultati di laboratorio evidenziano in Cina la circolazione di varianti già presenti nel nostro territorio ma è necessario un “costante monitoraggio” per evitare ritardi nelle tempistiche di prevenzione. Per il momento è stata prorogata fino al 30 aprile 2023 l’obbligo di mascherine in ospedali e Rsa.

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