Riforma pensioni: Quota 41 l’escamotage per evitare lo ‘scalone’ nel 2023

La riforma delle pensioni è un tema molto sentito dal nuovo governo e però «non potrà essere affrontata in questa legge di bilancio».

Lo afferma Marina Calderone, ministro del Lavoro rispondendo a una domanda sugli interventi al termine dell’incontro con associazioni e sindacati.

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Specifica, inoltre, che non significa che Quota 102 sarà rinnovata ma che governo e parti sociali stanno cercando i modi per evitare che dal 1° gennaio si torni alla legge Fornero.

Riforma pensioni: Quota 41 come punto di riferimento per evitare lo ‘scalone’ nel 2023

Tra l’altro senza “correttivi” si avrà il cosiddetto scalone previdenziale legato proprio alla scadenza di Quota 102, che ricordiamo prevede l’uscita a 64 anni di età con 38 anni di contributi.

Per evitare ciò potrebbe essere introdotta Quota 41, che rappresenterebbe gli anni di contributi e con un’età anagrafica ancora da definire oppure prorogare Opzione donna.

Tra le priorità del ministro del Lavoro ci sono anche il rilancio delle politiche attive del lavoro per coloro che hanno lo hanno perso. Ma soprattutto per le donne e i giovani che devono ricollocarsi o collocarsi in questo mondo.

Il governo insomma sta lavorando per riconfermare alcuni interventi e per valutare se introdurne degli altri. Importante è la riforma che deve mettere ordine «in tante situazioni che non garantiscono tutele ai lavoratori, indipendentemente dagli interventi in legge di Bilancio».

Quota 41 potrebbe essere un punto di riferimento così come Opzione Donna e altri strumenti, come l’Ape Sociale.

Come già detto, però, per il ministro Calderone, ci sono anche altre questioni da risolvere come l’accesso al lavoro per i giovani e le donne o il ricollocamento per chi lo ha perso. Per questo ultimo aspetto, importante sarà investire nelle risorse del PNRR e utilizzare i fondi europei che non sono mai utilizzati completamente.

Comunque sia i temi principali saranno affrontati dal ministro e dalle parti sociali in specifici tavoli di confronto.

Reddito di cittadinanza e navigator

Poi, il dialogo è proseguito parlando del reddito di cittadinanza che dovrebbe essere modificato. «Nessuno ha mai detto che chi non può lavorare verrà lasciato indietro» ha affermato. Inoltre, saranno aiutati coloro che sono in grado di lavorare inserendoli in percorsi di riqualificazione e di ricollocazione nel mondo del lavoro.

Infine, riguardo ai navigator, con il contratto scaduto il 31 ottobre, ha ribadito che senza una norma contrattuale (al momento non inserita nell’agenda del governo) non ci sarà una proroga del contratto.

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