Assegno Unico di ottobre, brutta sorpresa in arrivo: a chi verrà decurtato l’importo

L’Assegno Unico Universale erogato nel mese di ottobre avrà, per alcuni contribuenti, un importo più basso del solito. Da cosa dipende questa decurtazione e come rimediare?

Sono iniziate ad arrivare numerosi segnalazioni all’INPS che riportano un importo dell’Assegno Unico inferiore rispetto ai mesi precedenti.

Assegno Unico
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Ogni mese le famiglie con figli a carico che hanno fatto richiesta dell’Assegno Unico ricevono un preciso importo determinato dall’ISEE e dalla composizione del nucleo familiare. Oltre alle somme comprese tra 50 e 175 euro a figlio, infatti, ci sono delle maggiorazioni previste per chi soddisfa specifici requisiti. Ricevono più soldi i nuclei con figli disabili (l’importo aumenterà ulteriormente in questi ultimi mesi del 2022), quelli in cui entrambi i genitori lavorano e le famiglie con madre single. La diminuzione dell’importo di ottobre sembrerebbe legata ad un fraintendimento circa le condizioni da rispettare per ottenere i 30 euro aggiuntivi erogati alle famiglie in cui entrambi i genitori lavorano.

Assegno Unico, cosa sta accadendo ad ottobre

Sul portale INPS per la famiglia si legge dell’arrivo di numerose segnalazioni che riportano il problema di un importo più basso dell’Assegno Unico Universale di ottobre. Il taglio riguarda principalmente le famiglie con genitore single lavoratore. Fino allo scorso mese hanno ricevuto il trattamento maggiorato di 30 euro. Ora tale maggiorazione è sparita? Quale sia il motivo è solo ipotizzabile dato che l’INPS non ha ancora fornito spiegazioni al riguardo.

Sembrerebbe che l’ente della previdenza sociale abbia iniziato le procedure di recupero delle somme non spettanti per i genitori single. La normativa di riferimento stabilisce che qualora entrambi i genitori risultino titolari di redditi da lavoro venga erogata una maggiorazione di 30 euro con ISEE inferiore a 15 mila euro. La cifra diminuisce all’aumentare dell’ISEE fino ad annullarsi con ISEE superiore a 40 mila euro. Ebbene, tale condizione non è valida per i nuclei composti da un solo genitore perché vedovo o con figlio non riconosciuto dall’altro genitore. Ad oggi, dunque, l’erogazione dei 30 euro aggiuntivi è stata un errore ed ora le somme dovranno essere recuperate.

Tra paradossi e conguagli le cifre cambieranno

Il genitore single non ha maggiorazioni da ottenere mentre spettano a due genitori che lavorano entrambi (da dipendenti, autonomi o percettori NASPI). Sembra un paradosso dato che si nega un piccolo aiuto a chi mantiene da solo il figlio o i figli eppure questa è la normativa.

Nei prossimi mesi, poi, arriveranno i conguagli per tutti. Si rischia, dunque, di dover restituire all’INPS somme non spettanti. Bisognerà trattenere il respiro, dunque, fino all’anno nuovo quando per effetto dell’aumento del costo della vita gli importi dell’Assegno Unico aumenteranno.

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