Prestazioni di invalidità a rischio per decine di migliaia di cittadini: il messaggio Inps spiega come fare a non perderle

Un messaggio Inps delle ultime ore ha chiarito che sono decine di migliaia le posizioni a rischio sospensione e revoca di prestazioni economiche, quali assegni sociali e pensioni di inabilità. I dettagli.

Un recentissimo messaggio dell’Istituto di previdenza, il n. 3350 del 2022, ha ricordato che coloro che sono tuttora inadempienti rispetto al dovere di comunicazione della propria situazione reddituale dovranno provvedere alla regolarizzazione della posizione presso l’Inps, per non rischiare la sospensione dell’assegno sociale e delle prestazioni di invalidità civile – e la successiva revoca.

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Grazie a questa recente comunicazione, è infatti emerso che sono più di 30mila le posizioni di chi, pur beneficiando concretamente di prestazioni garantite dallo Stato, non ha ancora effettuato la comunicazione dei dati sul reddito, che infatti sono alla base del diritto ad una serie di prestazioni coperte dall’Inps. Vediamo allora qualche ulteriore dettaglio sull’importante messaggio dell’istituto delle ultime ore.

Assegni sociali e prestazioni di invalidità civile Inps a rischio: le posizioni non in regola

Il messaggio Inps parla chiaro: invalidità e assegni sociali potrebbero finire sospesi o addirittura revocati, se il percettore non si attiva per la dichiarazione e le comunicazioni reddituali richieste dalla legge. Ci riferiamo in particolare a prestazioni quali l’assegno mensile di assistenza, la pensione di inabilità, l’assegno sociale, la pensione ai ciechi civili e la pensione ai sordi. I beneficiari potrebbero rischiare di perderle.

Alla base dell’avviso dell’istituto di previdenza, che vuole mettere in guardia tutti coloro che non hanno ancora adempiuto agli obblighi in oggetto, vi sono verifiche compiute da Inps – ma anche passati solleciti agli interessati – dalle quali è emerso che per l’anno 2018 ben 36.763 posizioni non sono in regola con quanto prescritto dall’istituto, per conservare i requisiti alle prestazioni di cui sopra.

Laddove persistesse l’assenza di risposta ai nuovi solleciti, pure a seguito del citato messaggio, Inps fa presente che le conseguenze potrebbero essere gravi e comportare, infatti, la sospensione e la successiva revoca delle prestazioni economiche. In altre parole, i contribuenti che non hanno presentato la dichiarazione dei redditi per l’anno 2018 e non hanno reso noto all’Inps il proprio reddito, stanno per ricevere una raccomandata dall’istituto che li invita ancora una volta (l’ultima), a provvedere all’adempimento dell’obbligo.

Il rischio si estende alla possibile restituzione di 4 anni di pensione

Le mosse dell’istituto di previdenza, per garantire il rispetto delle norme vigenti, sono chiaramente esposte nel messaggio n. 3350 di quest’anno. Nel testo sono indicate in particolare le tempistiche da rispettare dopo aver ricevuto il sollecito, per comunicare finalmente la propria situazione reddituale ed evitare così la revoca della prestazione.

Non solo. Previsto da Inps anche il calcolo del debito da rimborsare, per gli anni che vanno dal 2018 al 2022. Ecco perché per non poche persone potrebbe materializzarsi lo spettro dell’obbligo di restituire ben 4 anni di pensione, in caso di mancato adempimento dell’obbligo.

D’altronde, ciò ben si comprende se pensiamo che l’assistenza dello Stato è garantita entro precise regole e condizioni. Le prestazioni assistenziali d’invalidità civile e l’assegno sociale sono correlate al reddito del beneficiario. Queste sono versate soltanto nelle circostanze in cui il beneficiario provi di non avere un reddito al di sopra del limite indicato dalla legge.

Gli obblighi di comunicazione del reddito all’Inps sono inderogabili

Il punto che qui rileva in particolare è il seguente:

  • per varie prestazioni la legge non soltanto pone un limite di reddito ai beneficiari,
  • ma altresì obbliga questi ultimi a comunicare all’Inps la propria situazione reddituale.

Pensiamo a quei casi in cui, sebbene i beneficiari non siano tenuti a presentare dichiarazione dei redditi al Fisco o non comunichino i dati integralmente, debbano comunque rendere nota la propria situazione reddituale all’Inps.

Ricapitolando, da quanto emerso in sede di accertamento dell’istituto sono invece decine di migliaia le posizioni di soggetti che:

  • non hanno presentato la dichiarazione dei redditi al Fisco;
  • e non hanno comunicato i redditi all’istituto di previdenza.

Per questo motivo l’Inps ha emanato il messaggio indicante i nuovi solleciti in arrivo.

Sospensione e revoca delle prestazioni d’invalidità Inps praticamente certe per chi non adempie

In mancanza delle informazioni sul reddito, l’Inps ha così provveduto ad un primo sollecito, ma senza i risultati sperati. Permangono infatti ben 36.763 soggetti che non hanno fatto né la dichiarazione dei redditi 2019 (per l’anno 2018), né la comunicazione all’Inps, né hanno risposto positivamente al sollecito. Per questi motivi l’Inps considererà di procedere alla sospensione e alla successiva revoca delle prestazioni economiche sopra indicate.

Soltanto rispettando – finalmente – il preavviso di sospensione a mezzo raccomandata, con cui l’ente rimarca l’esigenza di aver un riscontro reddituale, i percettori potranno conservare il diritto al godimento delle prestazioni economiche Inps. Altrimenti il rischio concreto è di perderle definitivamente, e di dover restituire quanto incassato negli ultimi anni.

Infine, per maggiori informazioni sulle modalità per attivarsi con la comunicazione reddituale, e i tempi per farlo, rimandiamo al dettagliato testo del messaggio Inps, che spiega infatti come non rischiare di perdere tutto.

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