Bollette troppo alte: assurdo, si rischiano controlli e multe? La risposta è inaspettata

Se si ricevono bollette molto alte, potrebbero scattare i controlli della polizia per accertare che non vi siano sprechi?

Il Governo sta pensando a dei rimedi per diminuire i consumi, a causa dell’aumento dei costi di luce e gas.

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Per far fronte agli incrementi delle bollette di luce e gas, si pensa all’introduzione di limitazioni per l’uso dei riscaldamenti. Per garantire il rispetto delle regole, potrebbero essere effettuati specifici controlli nelle case degli italiani; nel caso di trasgressioni, dunque, si rischierebbero multe molto salate.

Lo scenario preoccupa non poco i cittadini, che dovranno già fare i conti con bollette spropositate e temono che, con l’arrivo dell’inverno, la situazione possa peggiorare.

Secondo le prime stime, nei prossimi mesi sono circa 9 milioni gli italiani che dovranno affrontare enormi difficoltà per poter pagare le bollette di luce e gas. Per questo motivo, è previsto un aumento della morosità del 21%. Insomma, molti cittadini non potranno neanche accendere il riscaldamento.

Inoltre, poiché il costo dell’energia elettrica e delle fonti rinnovabili dipende da quello del gas, anche le bollette della luce aumenteranno a dismisura. Si prospettano, dunque, dei mesi molto complicati.

Per approfondire, consulta il seguente articolo: “Come risparmiare sulle bollette: diverse le proposte, una arriva anche dal Premio Nobel per la fisica“.

Bollette: cosa succede se non si paga

Gli italiani temono particolarmente il recupero crediti. Nella peggiore delle ipotesi, infatti, se i debitori non riescono a saldare i propri debiti, subiscono il pignoramento dei beni. E questo vale anche i crediti vantati dalle società di fornitura di luce, acqua, telefono e gas.

Nelle ipotesi di mancato pagamento (anche solo di una mensilità), l’utente riceve una diffida e, se la morosità continua, la società di fornitura procede con l’interruzione del servizio. Infine, se il debito non viene saldato nei tempi stabiliti, c’è il distacco definitivo dell’utenza.

La situazione è preoccupante perché molti cittadini rischiano di rimanere al buio o al freddo. Per le forniture di luce e gas, dunque, non vige una regola come quella per l’acqua. In quest’ultimo caso, infatti, è stabilita una fornitura gratuita di 50 litri al giorno, anche nell’ipotesi di inadempienza.

Consulta anche il seguente articolo: “Bollette luce e gas: quale fascia oraria è la più economica, non a tutti è noto“.

Quali sono le regole per i condomini?

La questione morosità non riguarda solo i privati ma anche i condomini. In questo caso, risparmiare è una vera e propria necessità, perché gli sprechi di un proprietario si riversano anche sugli altri (le spese condominiali, infatti, si dividono tra i vari appartamenti).

Se, dunque, la cifra totale raddoppia, di conseguenza anche il singolo condomino è costretto a pagare di più, anche se magari i suoi consumi sono minori. Ogni inquilino, infatti, deve versare la propria quota fissa, sulla base dei millesimi di riscaldamento (i cd. consumi involontari).

Ma in che modo si possono realmente ridurre gli sprechi? Non è sufficiente abbassare le valvole termostatiche dei propri termosifoni. È necessario, infatti, che tutti gli abitanti del condominio si attivino per risparmiare.

Se il riscaldamento è centralizzato, tutti rispondono della morosità. Se, infatti, qualche condomino non paga le bollette, la società fornitrice provvede a sospendere la fornitura a tutti, anche a chi è in regola con i pagamenti.

Per non incorrere in tale inconveniente, gli amministratori di condominio dovrebbero provvedere al recupero degli arretrati degli anni passati. In questo modo, si evita che i condomini siano costretti a pagare anche le quote degli insolventi, per rispettare le richieste dei fornitori dei servizi.

Il condominio che non è in grado di pagare tutte le quote delle utenze è costretto ad avviare, entro 6 mesi dalla chiusura dell’esercizio, le attività di recupero dei crediti, attraverso decreti ingiuntivi e pignoramento dei beni. Si procede, dunque, all’ipoteca sull’appartamento e, poi, alla messa all’asta dell’immobile.

Le manovre del Governo per contrastare l’aumento delle bollette

Quali sono le idee del Governo per aiutare i cittadini stremati dall’incremento delle bollette? Una soluzione potrebbe essere quella di congelare imposte ed accise, che sono quasi al 25%. In alternativa, si potrebbero attingere le risorse, per venire incontro alle famiglie maggiormente in difficoltà, dagli extra profitti delle compagnie di energia e gas (per esempio, alzando il limite ISEE per i Bonus bollette).

Anche i Comuni sono alla ricerca di idee. Ad esempio, Brescia e Reggio Emilia ed i comuni di Seregno, Albignasego, Osimo e Sant’Agata de’ Goti hanno approvato l’erogazione di un Bonus energia una tantum, per i nuclei familiari che ne faranno richiesta.

A Pontinvrea, in provincia di Savona, invece, il Comune ha predisposto un Fondo sostegni per la fornitura dei bancali di pellet e ha stabilito l’azzeramento della relativa Iva.

Il Governo centrale, invece, è al lavoro per stilare un Piano di risparmio nazionale. Il Ministero della Transizione Ecologica, infatti, ha emesso un Decreto per la fissazione di limiti delle temperature negli ambienti. In particolare dovranno essere di un grado in meno. Inoltre, gli impianti di riscaldamento dovranno rimanere accesi per un’ora in meno al giorno e, complessivamente, per 15 giorni in meno.

Controlli e multe per i trasgressori

Al momento, se non si rispettano le soglie di riscaldamento, non sono stabiliti specifici controlli negli edifici o multe. Per perquisire le abitazioni private, inoltre, servirebbe un mandato del giudice, emesso solo nel caso di reati. Ci si appella, dunque, al buon senso dei cittadini.

I controlli, invece, potrebbero esserci presso i locali commerciali.

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