Detrazioni IRPEF, Naspi e RdC: cambiamenti in vista nella Legge di Bilancio, ecco ‘chi perde’ e ‘chi prende di più’

Le detrazioni IRPEF, la Naspi e il Reddito di Cittadinanza sono state modificate dalla Legge di Bilancio. Scopriamo le novità 2022.

I nuovi limiti reddituali incidono sull’accesso alle prestazioni economiche. Siamo pronti per capire come non commettere errori.

Detrazioni
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La Legge di Bilancio 2022 ha variato la tassazione sulle persone fisiche mettendo mano alle detrazioni IRPEF. Nello specifico, i cambiamenti hanno interessato gli scaglioni di reddito e le aliquote di riferimento per il calcolo dell’IRPEF lorda oltre alle detrazioni relative a chi sostiene oneri e costi in un’attività di lavoro (dipendente, autonoma o parasubordinata). La riforma IRPEF ha avuto effetti rilevanti sia sui requisiti di accesso alla Naspi che alla DIS-Coll. Inoltre ha comportato conseguenze sui percettori del Reddito di Cittadinanza con particolare riferimento agli esonerati dal Patto del Lavoro e dal Patto di inclusione sociale. Scendiamo nei dettagli per capire qual è l’attuale situazione.

Detrazioni IRPEF, i cambiamenti della riforma

La Manovra in atto nel 2022 ha modificato il Testo Unico delle Imposte sui Redditi riguardante le detrazioni rivolte a chi produce reddito da lavoro. Per i lavoratori con reddito inferiore a 15 mila euro è prevista una detrazione pari a 1.880 euro. Inoltre, i cittadini con reddito fino a 8.174 euro non devono subire nessuna trattenuta fiscale. L’IRPEF lorda, infatti, risulta pari al reddito complessivo di 8.174 euro per l’aliquota al 23% con risultato 1.880 euro (fino ad un reddito di 15 mila euro). L’IREF netta si calcola sottraendo all’IRPEF lorda (1.880 euro) le detrazioni da lavoro dipendente (corrispondenti a 1.880 euro per chi ha reddito inferiore a 15 mila euro) ottenendo come risultato zero.

Le conseguenze sono le stesse per i lavoratori dipendenti e autonomi. In questo secondo caso, però, la tassazione si annulla con un reddito annuo inferiore a 5.500 euro con detrazione di 1.265 euro.

Naspi e DIS-COLL, le nuove regole dell’anno in corso

Poniamo il caso di un disoccupato che percepisce Naspi o DIS-COLL che trova lavoro. L’interessato può mantenere le prestazioni a condizione che il reddito ricavato sia pari ad un’imposta lorda equivalente o inferiore alle detrazioni d’imposta (articolo 13 del TIUR). Le modifiche apportate per il 2022 hanno stabilito che i valori di reddito di riferimento per continuare a percepire l’indennità di disoccupazione sono 174 euro (145 euro nel 2021) per lavoro subordinato e parasubordinato e di 500 euro (800 euro nel 2021) all’anno per un lavoro autonomo.

Reddito di Cittadinanza, detrazioni IRPEF ed esonero

Per ottenere il Reddito di Cittadinanza occorre dichiarare di essere disposti a trovare un’occupazione nell’immediato impegnandosi attivamente nella ricerca. Da qui la sottoscrizione del Patto del Lavoro che si affianca all’accettazione di un percorso personalizzato di accompagnamento all’inserimento lavorativo e all’inclusione sociale. Alcuni beneficiari, però, sono esonerati da questo obbligo. Parliamo dei lavoratori che conservano lo stato di disoccupazione in quanto svolgono un’attività autonoma o da lavoratore dipendente con reddito inferiore alle detrazioni spettanti (8.174 euro per i dipendenti e 5.500 euro per gli autonomi). Altro requisito di esonero, un’impiego occupazionale di venti ore a settimana minimo con tempo di lavoro tragitto casa-posto di lavoro incluso) superiore alle 25 ore a settimana.

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