Riforma Fiscale: cancellate le micro-tasse, un enorme risparmio per famiglie e Stato

Finalmente la riforma fiscale è giunta a un accordo pubblicando il teso della legge delega con alcune novità interessanti per le famiglie.

La riforma fiscale ha deciso di mettere fine ad alcune micro-tasse, come quella sui biliardi e sui flipper. Imposte che i contribuenti erano costretti a pagare senza sapere il motivo.

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Un risparmio per le famiglie e per lo Stato che potrebbe utilizzare le risorse in altri fondi nell’ottica della semplificazione. In particolare, si tratta di tasse che fruttano 100 milioni di euro di gettito, ma che gravano sulle casse dello Stato per molto di più. Ecco i dettagli.

Riforma Fiscale: cancellate le micro-tasse, un enorme risparmio per famiglie e Stato

La riforma fiscale ha pubblicato la bozza della legge delega in cui è presente un paragrafo molto importante per la semplificazione dal titolo «Cancellazione di tributi minori». Infatti, L’obiettivo è cancellare le micro-tasse dello Stato e del territorio. Alcune di queste introdotti anche da molto tempo.

Questo perché, secondo i dati raccolti dalle due commissioni Finanza di Camera e Senato, questi micro-tasse nel tempo non hanno prodotto un vero gettito per le casse della Stato. Anzi, complicano il sistema fiscale non superando mai lo 0,1% del totale delle entrate sia dello Stato sia dei Comuni e delle Regioni.

È stata la maggioranza (soprattutto Italia Viva e Lega) a individuare nel decreto Semplificazioni le prime quattro micro-tasse da tagliare. Cioè:

  • imposta sugli intrattenimenti;
  • tasse di pubblico insegnamento;
  • tasse di istruzione superiore;
  • diritto di licenza per leggi su fabbricazione e consumo.

Tasse che complessivamente valgono 100 milioni di gettito, ma che in realtà costano un miliardo di risorse. Tra gestione, spese amministrative e costi di evasione.

Alcune, come detto in precedenza, sono state introdotte da tempo, ma avranno vita breve. Come, ad esempio, la tassa sugli intrattenimenti che esiste da 50 anni. La versano le sale da ballo e le sale giochi. Il gettito è di 700 milioni ma costituisce una spesa enorme per i gestori.

Anche la tassa di pubblico insegnamento e di istruzione superiore sarà eliminata a breve. Questa, gestita dalle Regioni, frutta 1,8 milioni di euro e costa ai laureati circa 100 euro.

Altre tasse che andranno a scomparire

Tra le altre tasse che il governo pensa di eliminare con la riforma fiscale c’è il cosiddetto Superbollo per le vetture di grossa cilindrata. Un’altra tassa, che si sta cercando di eliminare dal 2015, è la tassa di laurea.

La lista è lunga è continua con accise, addizionali e prelievi regionali. Tra queste abbiamo, ad esempio:

  • la tassa sulle emissioni di anidride solforosa e ossidi di azoto;
  • l’addizionale regionale sui canoni per le utenze di acque pubbliche (nelle casse dello Stato arrivano appena 271mila euro, con alti oneri amministrativi);
  • i diritti di licenza sulle accise;
  • l’imposta erariale sui voli dei passeggeri di aerotaxi e aeromobili privati;
  • tassa per ritirare la pergamena (16 euro versati dai neolaureati);
  • il prelievo regionale sulle emissioni sonore degli aeromobili civili.

Però bisogna aspettare che l’iter della riforma fiscale si concluda per salutare alcune micro-tasse definitivamente.

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