Uova a rischio perché le persone non le consumano più: la motivazione è inquietante e non riguarda il prezzo

Tra i tanti accadimenti che hanno caratterizzato gli ultimi due anni si segnala il calo del consumo di uova. Ecco perché e cosa succederà nel prossimo futuro.

Gli esperti lanciano l’allarme: le persone stanno smettendo di comprare e consumare le uova. Si tratta di un segnale negativo che non riguarda solamente il comparto della produzione. L’analisi scaturisce da una serie di osservazioni, e le cause sono molteplici. Non da ultimo, il ritorno dell’influenza aviaria.

cosa succederà
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La guerra in Ucraina non accenna a fermarsi. Oltre all’immensa perdita umana, dobbiamo fare i conti anche con i danni economici. Tutti gli equilibri del mercato si stanno pian piano sgretolando. Ecco che aumentando i costi delle materie prime aumentano i costi di produzione di qualsiasi bene, alimentare e non.

Le famiglie, con tutti questi rincari, non riescono più ad acquistare ciò che serve al loro sostentamento. Ma come mai il consumo di uova è calato così drasticamente? Andiamo a riportare un’analisi dei fatti.

Le uova e gli scenari connessi a guerra e salute, cosa succederà in futuro

Un report stilato da ISMEA è preoccupante. ISMEA è l’acronimo che sta per Istituto di Servizi per il Mercato Agricolo Alimentare ed è un organismo che attua diverse iniziative per favorire la crescita e l’organizzazione del comparto agricolo. In un recente rapporto, segnala che quest’anno il consumo di uova è calato considerevolmente.

Anche non prendendo in considerazione il 2020, annata in cui alcuni consumi subirono variazioni, rispetto al 2019 i numeri parlano chiaro. Tre anni fa, l’Italia era il quarto produttore in Europa di uova (dopo la Francia, la Germania e la) Spagna. Il consumo medio pro-capite era di circa 200 unità all’anno. Dopo il record di 220 unità durante la pandemia, i livelli sono scesi moltissimo. Gli acquisti sono calati anche del 5%.

L’altro aspetto messo in relazione dal report è la contemporanea diminuzione anche nella produzione. Due fattori, questi, che fanno riflettere. Secondo Stefan Gagliardi, direttore di Assoavi, siamo di fronte ad uno scenario che porterà a disagi sempre più grandi. Il conflitto in Ucraina ha fatto schizzare i prezzi (anche) delle uova. Le famiglie comprano molto meno. Le restrizioni imposte a causa dei focolai di influenza aviaria stanno mettendo in ginocchio la produzione.

Chi opera nel settore sa che le uova non sono consumabili solamente di per sé, ma vanno a complementare una produzione alimentare industriale su larga scala. Il timore è che la reazione a catena coinvolga sempre più prodotti alimentari. E che nel prossimo futuro si andrà incontro ad una crisi senza precedenti.

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