Nuova truffa su smartphone di ultima generazione e sono molti a cascarci: ecco cosa si sono inventati

Smartphone di ultima generazione sono un’esca perfetta per avvicinare soggetti di qualsiasi età e derubarli dei propri soldi possedendo soltanto pochissimi mezzi.

Tra le truffe online c’è ancora chi preferisce quelle fisiche, quelle dove il truffatore si ritrova faccia a faccia con il truffato. E poco importa se si tratta di un giovane: questi soggetti non hanno minimamente pietà di nessuno pur di fare soldi.

NUOVA TRUFFA DELLO SMARTPHONE
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L’ultima truffa che vede come oggetto di interesse uno dei cellulari all’ultima moda si è verificata a Gallarate, nella Provincia di Varese. Nella cittadina lombarda, dunque, il protagonista di questa sciagura è stato un giovane ragazzo che attirato da un uomo di Napoli sui 50 anni ha vissuto un incubo. Bisogna ammettere che oggi, più che in passato, è più facile che si verifichino situazioni del genere. Il motivo è presto detto: sono in molti che decidono di comprare oggetti all’avanguardia a nero, con la speranza di risparmiarci sopra qualcosa. E, almeno in alcuni casi, questo si verifica senza particolari intoppi perché si vanno a creare delle reti di legami così remote che portano i soggetti a fidarsi.

Ad esempio, l’amico dell’amico di un amico si è servito da questo soggetto che fa sconti a tutti e vende merce contraffatta. La voce si espande e si crea un piccolo giro di commercio illegale dove tutti ci vanno a guadagnare. Ma purtroppo non si è verificata questa cosa a Gallarate. Oltre ai cellulari, però, si realizzano truffe di ogni genere.

Ad esempio, citiamo la truffa su contributi e pensioni ai danni dell’INPS. Oppure, un’altra davvero interessante, è quella delle monetine per derubare gli anziani. Insomma, dopo queste altre interessanti parentesi, concentriamoci su quanto accaduto a Gallarate.

I cellulari di ultima generazione, l’esca perfetta per chi è patito di tecnologia

La dinamica della truffa è stata la seguente. Un giovane nei giorni scorsi era stato avvicinato da uno sconosciuto che gli aveva proposto un grande affare. Il giovane avrebbe potuto comprare uno degli ultimi cellulari sul mercato ad un prezzo quasi stracciato. Ovviamente, l’occasione fa l’uomo ladro: il ragazzo recupera i soldi necessari a casa ed è pronto per l’acquisto dello smartphone. Dopo aver consegnato i soldi allo sconosciuto, come promesso, vede quest’ultimo inserire il cellulare in un borsello. Fatto lo scambio, lo sconosciuto se ne va con la sua auto.

Il ragazzo, super contento dell’ultimo acquisto, cerca di aprire il borsello ma non vi riesce subito. Dopo parecchi sforzi, dato che la chiusura lampo era stata volontariamente bloccata, arriva l’amara scoperta. Invece del cellulare che aveva visto, si ritrova in mano dei fogli e cartoncini che pesavano proprio quanto lo smartphone.

L’intervento della polizia

Il giovane non si fa prendere dallo sconforto e avvisa direttamente la Polizia comunicando loro anche le informazioni che ricordava dell’uomo. Parliamo, dunque, di fattezze fisiche e delle caratteristiche della macchina su cui si trovava. Nonostante da sole queste informazioni potessero apparire insufficienti per acciuffare il venditore, la Polizia riesce a rintracciarlo e ad impedire un’altra truffa che il giorno dopo si sarebbe verificata. Ancora una volta il truffato sarebbe stato un altro giovane, amico del ragazzo.

Succede, dunque, che il truffatore, invece di ritrovarsi il giovane a cui aveva promesso il cellulare, incontra la Polizia. Gli agenti scoprono come lo stesso fosse possessore di due cellulari, di cui uno era proprio quello visto dal ragazzo, con tanto di caricabatteria e cover. Assieme a un simile materiale, sono stati ritrovati tanti borselli con la chiusura lampo fortemente bloccata al cui interno erano presenti cartoni e cartoncini vari. Grazie all’intervento della Polizia, il truffatore è stato riconosciuto dal ragazzo malcapitato il quale lo ha querelato. Adesso, il 50enne è stato trasferito alla Procura della Repubblica presso il Tribunale di Busto Arsizio, colpevole del reato di truffa.

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