Pensione a 61 anni per questa categoria di lavoratori, non tutti lo sanno

Pensione a 61 anni: l’INPS conferma le agevolazioni previdenziali, però introduce altre novità per questa categoria. Ecco quali.

Buone notizie sul fronte pensione per i lavori usuranti e notturni, infatti, sono state confermate le agevolazioni previdenziali. L’INPS, però, ha introdotto delle novità.

pensione lavori usuranti
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Coloro che svolgono lavori usuranti godono di taluni benefici, tra cui l’accesso anticipato alla pensione. Anche per il prossimo anno, per queste categorie di lavoratori, sarà possibile andare in pensione al raggiungimento del quorum 97,6. Con, cioè, un minimo di 61 anni e 7 mesi e 35 anni di contributi.

Pensione a 61 anni: cosa si intende per lavoro usurante

Il decreto legislativo 67/2011 prevede tutte la categorie di lavori usuranti, sia del campo privato sia pubblico. Ecco tutti i requisiti necessari e i metodi alternativi per godere della pensione anticipata.

Rientrano nella classificazione dei lavoratori usuranti (che ha carattere tassativo):

1) gli individui che prestano attività in galleria, cava o miniera, ad elevate temperature, che lavorano per l’asportazione dell’ amianto e nell’ambito della lavorazione del vetro cavo. Fanno parte di tale categoria anche i palombari;

2) i lavoratori notturni, che prestano la propria attività durante la notte per almeno 6 ore, per almeno 64 giorni all’anno. Inoltre gli individui che lavorano per almeno 3 ore, comprese tra la mezzanotte e le cinque del mattino, per un intero anno;

3) gli addetti alla linea di catena (ad esempio nei processi produttivi in serie), le cui attività siano caratterizzate dalla ripetizione costante dello stesso ciclo lavorativo su parti singole di un prodotto finale;

4) i trasportatori di veicoli destinati a servizio pubblico di trasporto collettivo, con un minino di 9 posti a sedere.

Requisiti 

Il diritto alla pensione anticipata, per le suddette categorie lavorative, è limitato al possesso di determinate condizioni. È, infatti, concesso se l’attività sia stata svolta per un periodo pari ad almeno 7 anni negli ultimi 10 anni di attività lavorativa oppure per almeno la metà della vita lavorativa totale.

Per i soli lavoratori notturni, invece, i criteri per poter andare in pensione in anticipo, si sono innalzati di un anno, nell’ipotesi di occupazione di un totale di notti tra le 72 e le 77 all’anno. L’aumento è di due anni, poi, nel caso di un totale di notti tra le 64 e le 71.

Per poter accedere alla pensione entro il 2022, inoltre, i lavoratori hanno dovuto presentare domanda all’INPS entro il 1° maggio 2021, per consentire l’accertamento del possesso di tutti i requisiti. Nel caso in cui tale termine non sia stato rispettato e la richiesta venisse accolta, ci sarà un posticipo di tre mesi, dal raggiungimento dei presupposti anagrafici e contributivi.

L’INPS ha, inoltre, confermato lo strumento che prevede, per i lavoratori occupati in cicli produttivi dell’ambito industriale, in turni di 12 ore, la moltiplicazione dei giorni lavorativi prestati per il coefficiente di 1,5.

Metodi alternativi per usufruire della pensione anticipata

Esiste, tuttavia, anche una disciplina pensionistica alternativa. Se, infatti, non si può accedere al meccanismo delle quote, il lavoratore ha a disposizione anche la possibilità di disporre della pensione di vecchiaia, al raggiungimento dei 67 anni di età e 20 anni di contributi, oppure di 66 anni e 7 mesi di età e 30 di contributi.

Potrà, poi, beneficiare:

  • di Quota 102 (64 anni e 38 anni di contributi);
  • della pensione anticipata con 42 anni e 10 mesi di contributi, senza limite di età. Per le donne, il tetto è di 41 anni e 10 mesi di contributi;
  • della pensione anticipata con 41 anni di contributi e senza limite di età, nel caso in cui abbia svolto 12 mesi di lavoro effettivo (anche non continuativo) prima del compimento dei 19 anni di età.

In tutti questi casi, c’è una finestra mobile di tre mesi dal possesso delle condizioni anagrafiche e contributive. Per i dipendenti pubblici con 62 anni di età e 38 di contributi, invece, tale finestra è di sei mesi.

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