Corsa ai bunker in Italia, è boom di richieste: dove si stanno già organizzando

E’ iniziata la corsa ai bunker in Italia. La paura dell’utilizzo delle armi nucleari sta portando ad un boom di richieste soprattutto nelle regioni del nord. 

Stiamo assistendo per la prima volta nella nostra nazione ad un aumento smisurato di richieste di costruzione di bunker. Le parole di Putin spaventano e le persone si attivano di conseguenza.

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Se tornassimo indietro di due anni o poco più e ci raccontassero che in poco tempo avremmo assistito ad una pandemia mondiale e poi al pericolo dello scoppio di una terza guerra mondiale probabilmente scoppieremmo a ridere. Ripensare alla nostra vita nel 2019 – certo non erano tutte rose e fiori – porta alla mente spensieratezza, amicizie, serate in compagnia accanto ai soliti problemi che attanagliano da secoli il genere umano. Bastone e carota, pensieri positivi all’interno di preoccupazioni gravi ma lontane da noi. Le guerre sono sempre esistite; la cattiveria, la competizione, la fame di potere degli uomini rendono la pace tra tutte le nazioni un’utopia. Lo sapevamo e lo sappiamo anche ora, solamente che adesso il conflitto è vicino a noi e i protagonisti hanno in mano l’arma nucleare. Da qui la corsa ai bunker, la ricerca di una soluzione ad un dramma che è più reale che mai e che spaventa.

La corsa ai bunker

Il bombardamento di Kiev e delle altre città ucraine, le minacce di Putin all’occidente e il solo nominare l’arma nucleare hanno scatenato il panico tra gli italiani. Giulio Cavicchioli, titolare della Minus Energie, riporta come le richieste di bunker siano aumentate a dismisura in Italia così come nel resto delle nazioni europee. Dall’inizio dell’offensiva russa le domande impazzano, tante persone vogliono un rifugio antiatomico per sopravvivere alle conseguenze dell’uso del nucleare. Dalla città di Roma, dalla regione Toscana e dal nord Italia sono partite la maggior parte delle richieste. Più di duecento telefonate per cercare una soluzione a quello che potrebbe essere uno dei drammi peggiori da affrontare. Eppure non si tratta delle zone più in pericolo secondo Cavicchioli. Le basi missilistiche e gli aeroporti di Ghedi vicino Brescia, Aviano vicino a Pordenone e Sigonella vicino a Siracusa potrebbero essere i probabili bersagli di un’offensiva.

La gente ha paura, vuole proteggere i figli e i cittadini maggiormente coinvolti sono gli avvocati. La richiesta è di costruire i bunker in giardino oppure in casa ma è cosa fattibile?

Dalla teoria alla pratica

Cavacchioli informa che è preferibile la costruzione di un bunker ex novo in termini di resistenza e sicurezza. Risulta, poi, più semplice la costruzione delle campagne rispetto alle città soprattutto nelle grandi metropoli partendo da abitazioni già costruite. Trasformare un garage in un rifugio antiatomico è possibile ma non garantisce la stessa resistenza di un bunker progettato secondo la normativa svizzera. La Legge federale stabilisce che un bunker deve essere resistente ad una spinta meccanica pari ad una atmosfera. Devono, poi, essere sigillati e avere filtri nbc per trattare l’aria contro l’inquinamento chimico, nucleare e batteriologico.

Occorre tenere conto anche del costo della costruzione di un rifugio antiatomico. Si parla di cifre comprese tra i 2.500 e i 3.000 euro al metro quadro e di un minimo di 15/20 metri quadri per una famiglia. Cifre elevate, dunque, non alla portata di tutti i cittadini. Il pericolo è reale? Sicuramente le minacce di Putin spaventano e il rischio non è da escludere. Con le sanzioni si cerca di tappare quei buchi che se si dovessero ingrandire scatenerebbero realmente una devastante terza guerra mondiale.

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