Hai 64 anni di età? Ecco perché l’aumento dell’età pensionabile potrebbe non essere un problema

L’età pensionabile verrà innalzata per tutti, ma chi ha 64 anni di età potrebbe beneficiare di un’importante agevolazione.

Cresce l’attesa per conoscere il testo definitivo della prossima Legge di Bilancio e, tra i temi maggiormente discussi, ci sono, ovviamente, le pensioni. L’idea dell’aumento di 3 mesi dell’età pensionabile a partire dal 2027 ha destato enorme panico e molti contribuenti sono desiderosi di scoprire se dovranno rassegnarsi a tale novità.

innalzamento età pensionabile
Hai 64 anni di età? Ecco perché l’aumento dell’età pensionabile potrebbe non essere un problema (informazioneoggi.it)

In base a quanto sancito dalla Legge Fornero, ogni due anni l’età pensionabile deve essere adeguata alle speranze di vita, per riuscire a contenere le spese pubbliche. Secondo l’ISTAT, nel 2024 la speranza di vita media si è innalzata e le conseguenze ricadranno sui lavoratori prossimi al pensionamento. Tra le possibili soluzioni che si stanno studiando per evitare che tale cambiamento influisca su tutti, c’è quella di prendere in considerazione l’attuale età anagrafica ed evitare l’innalzamento per chi, nel 2027, avrà 64 anni di età.

Stop all’innalzamento di 3 mesi per chi rispetta un preciso requisito anagrafico

Tra le opzioni maggiormente accreditate per arginare, in parte, l’aumento dell’età pensionabile ci sarebbe la proposta di congelare la novità esclusivamente per i contribuenti che hanno compiuto 64 anni. L’unico ostacolo al progetto è reperire le risorse economiche necessarie, visto che una copertura finanziaria con la prossima Legge di Bilancio è indispensabile.

pensione 64 anni
Stop all’innalzamento di 3 mesi per chi rispetta un preciso requisito anagrafico (informazioneoggi.it)

Secondo le prime stime degli esperti e dell’INPS, per il biennio 2027-2028, servirebbero circa 5 miliardi di euro per bloccare l’adeguamento. Se, invece, si decidesse di inserire la soglia anagrafica dii 64 anni, i costi risulterebbero inferiori (si aggirerebbero intorno a 1,5 miliardi di euro per il 2027-2028 e a circa 2 miliardi a regime). Questo piano (su cui il Governo sta ancora lavorando) consentirebbe a una platea di contribuenti di continuare a beneficiare della pensione di vecchiaia a 67 anni e della pensione anticipata ordinaria con 42 anni e 10 mesi di contributi (per gli uomini) o 41 anni e 10 mesi (per le donne); per quest’ultima misura, invece, non sono previste condizioni anagrafiche.

Contrariamente a quanto si pensi, infatti, l’aumento dell’età pensionabile avrebbe degli effetti deleteri anche sulle misure che consentono l’uscita anticipata. Nel caso in cui il congelamento dell’aumento di tre mesi non dovesse essere approvato, cambierebbero le regole anche per la pensione anticipata introdotta dalla Legge Fornero, per la quale sarebbero obbligatori almeno 43 anni e 1 mese di contribuzione, per gli uomini, e 42 anni e 1 mese per le donne. Se il progetto dovesse essere approvato, in conclusione, chi ha 64 anni di età continuerebbe a godere degli attuali presupposti anche nel 2027.

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