Se vivi in condominio fa attenzione a non commettere questo comune errore: non solo dovrai sborsare un bel po’ di soldi ma rischi pure una denuncia.
Due cose sono infinite: l’Universo e i divieti condominiali. Eppure, volenti o no, se viviamo in un condominio dobbiamo rispettarli anche quando ci sembra che non abbiano alcun senso. Ad esempio dobbiamo rispettare gli orari di silenzio. E fin qui, tutto sommato, nulla di strano.

Ma dobbiamo anche accettare il fatto di pagare di più le spese relative all’ascensore se viviamo all’ultimo piano anche se poi facciamo sempre le scale perché l’ascensore è perennemente occupato da chi vive al primo piano. E così via per tante altre regole a cui dobbiamo piegarci per convivere in pace con i nostri vicini di casa. In particolare massima attenzione a non commettere un certo errore. In questo caso non solo saremo tenuti a sborsare un bel po’ di soldi a titolo di risarcimento ma rischiamo pure una bella denuncia.
Ecco l’errore comune che può costarti una denuncia
Quando sentiamo la parola denuncia subito pensiamo a qualcuno che ha commesso un’azione gravissima. Invece no: basta anche molto meno per prendersi una bella denuncia e poi dover pure risarcire i vicini di casa. Evitiamo accuratamente di fare un certo errore se viviamo in condominio: purtroppo si tratta di una disattenzione comunissima.

L’articolo 595 del Codice Penale parla chiaro e non transige: se nel corso di un’assemblea condominiale, in preda al nervoso, parli male di un vicino o dell’amministratore o di un tecnico che non è lì presente per difendersi, rischi grosso. Tale atteggiamento si configura come diffamazione ed è prevista una multa che può arrivare fino a 1032 euro e la reclusione fino ad un anno e mezzo. La situazione peggiora se attribuisci specifiche azioni ad una persona non presente.
Fosse pure tutto vero quello che stai dicendo, se la persona in questione non può difendersi e tu le attribuisci la responsabilità di un’azione specifica – come, ad esempio, aver rotto l’ascensore – a quel punto rischi fino a 2 anni di reclusione e la sanzione può arrivare fino a 2065 euro. E tutto questo vale non solo se avviene in presenza nel corso di un’assemblea condominiale ma pure se diffami qualcuno in una chat di gruppo che può essere letta da almeno altre due persone.
E se, invece, la persona è lì presente e può controbattere? A questo punto passiamo dall’ambito penale a quello civile: non sarà più diffamazione ma ingiuria. Nessun rischio di reclusione ma rischi comunque una multa pesantissima che, nel peggiore dei casi, potrà arrivare fino a 8000 euro. Infine, il reato peggiore, è quello di calunnia e si verifica quando si accusa qualcuno di qualcosa pur sapendo che è innocente. In questo caso, come stabilito dall’articolo 368 del Codice Penale, il calunniatore rischia da 2 a 6 anni di reclusione.