Molti lasciano il telefono in carica tutta la notte: ma cosa dicono davvero i numeri sul consumo?
Caricare lo smartphone durante la notte è diventata una prassi comune in milioni di case. Basta collegare il dispositivo alla presa prima di andare a dormire per svegliarsi con la batteria carica e pronta per affrontare la giornata. Ma questa abitudine, così comoda e automatica, può davvero influire sulla bolletta elettrica?

In un periodo in cui l’attenzione ai consumi domestici è sempre più alta, anche i piccoli comportamenti quotidiani vengono messi sotto osservazione. Tra questi, lasciare il telefono in carica di notte ha attirato l’interesse di analisi tecniche e test strumentali, che hanno cercato di quantificare il reale impatto economico e i possibili rischi correlati.
Cosa rivelano misurazioni e test sui consumi notturni del caricabatterie
Secondo una recente analisi dell’account “Price it Colombia”, un caricabatterie collegato a un telefono consuma circa 17 watt all’ora. Su base giornaliera, se consideriamo un tempo medio di ricarica di due ore, il consumo stimato è di 34 Wh, ovvero 0,034 kWh.

Proiettando questo dato su base mensile, si arriva a circa 1,02 kWh. L’impatto diretto sulla bolletta elettrica mensile, dunque, risulta limitato, ma dipende dal costo per kilowattora applicato dal proprio fornitore.
Un dettaglio interessante emerso dal test è che un caricabatterie lasciato inserito nella presa, ma senza telefono collegato, mostra un consumo pari a zero. Tuttavia, altre indagini mettono in guardia contro il cosiddetto consumo fantasma, ovvero l’energia assorbita da dispositivi inattivi ma ancora connessi alla rete. In questo caso, si parla di un assorbimento che può variare da 0,1 a 0,5 watt l’ora, apparentemente trascurabile ma che, moltiplicato per giorni e dispositivi, può incidere nel tempo.
Oltre al fattore economico, non va sottovalutato l’aspetto legato alla sicurezza domestica. I vigili del fuoco britannici hanno più volte segnalato i pericoli derivanti dal surriscaldamento dei caricabatterie lasciati attivi tutta la notte, in particolare se il telefono viene appoggiato su superfici imbottite o coperte. Anche la durata della batteria può risentire negativamente di una carica prolungata e costante.
In definitiva, pur trattandosi di un consumo contenuto, l’uso continuativo del caricabatterie notturno e la sua permanenza nella presa senza necessità effettiva possono contribuire a un aumento generale dei consumi. Scollegare il caricabatterie quando non serve non solo può portare a un risparmio, seppur minimo, ma è anche una buona pratica per ridurre i rischi domestici e migliorare la gestione energetica della casa.