Sempre più nazioni europee invitano i cittadini a prepararsi a possibili emergenze. Ecco cosa sta accadendo.
Negli ultimi giorni, diversi governi europei hanno iniziato a consigliare ai cittadini di fare scorta di beni essenziali come cibo, acqua e contanti. Questa iniziativa sta suscitando un misto di sorpresa e preoccupazione tra i cittadini.

L’idea è partita dal Regno Unito, qui il governo ha diffuso una nuova strategia di sicurezza nazionale. Tale documento prende in considerazione la concreta possibilità che il Paese debba affrontare uno scenario bellico sul proprio territorio.
La risposta dell’Irlanda non si è fatta attendere, le autorità hanno infatti invitato i cittadini a fare scorte, non solo in vista di eventuali conflitti, ma anche come misura preventiva contro il blackout, siccità improvvise o eventi climatici estremi. Anche il governo di Dublino si è unito, rilanciando un messaggio chiaro: in un contesto globale instabile, la preparazione domestica diventa un dovere civico.
Perché sempre più governi consigliano di fare scorte di viveri?
Le attuali tensioni internazionali, rese ancora più instabili dal recente bombardamento autorizzato da Trump in Iran, e il blackout che ha interessato Spagna e Portogallo, hanno spunto numerosi governi a rivalutare i piani di protezione civile.
La guerra in Ucraina, le tensioni tra Cina e Taiwan, gli attacchi informatici e il moltiplicarsi di eventi climatici estremi, contribuiscono a delineare uno scenario altamente instabile. Per tal ragione, paesi come Belgio, Francia, Paesi Bassi e Regno Unito hanno aggiornato le raccomandazione alla popolazione.
Si parla dunque di resilienza domestica, un modo non solo per prepararsi in caso di guerra, ma a ogni tipo di emergenza, come interruzioni elettriche, tempeste, isolamento prolungato o crisi sanitarie. L’esperienza del Covid-19 ha lasciato un segno profondo, e ora molti governi scelgono la via della prevenzione.
Cosa dovrebbe contenere un kit d’emergenza efficace?
Un kit d’emergenza da avere in casa dovrebbe rispondere alle esigenze più varie ed essere fruibile per più giorni. Per questo motivo, le autorità raccomandano di includere una riserva di acqua potabile. L’Organizzazione Mondiale della Sanità raccomanda di tenere in casa 2,5/3 litri al giorno per persona per bere. Inoltre, è bene prevedere l’impossibilità di utilizzare l’acqua corrente per l’igiene e la preparazione dei cibi. Per questo motivo andrebbero previsti 10 litri di acqua a testa. Tale esigenza cambia in presenza di neonati o persone con determinate malattie.

Per quanto riguarda le scorte alimentari da avere in casa, troviamo:
- Legumi,
- Riso,
- Pasta,
- Cereali,
- Biscotti secchi,
- Carne, pesce e verdura in scatola,
- Frutta secca.
Tra gli strumenti di utilità che non possono mancare nel kit delle emergenze abbiamo:
- Apriscatole manuale,
- Kit igienico, compreso di assorbenti ed eventuali pannolini,
- Torcia con batterie,
- Fornello a gas,
- Farmaci idi prima necessità,
- Radio a manovella o a batteria,
- Power Bank carica, meglio se ricaricabile con energia solare.
Anche i contanti non dovrebbero mai mancare in casa, così da poter fare acquisti nel caso in cui un blackout dovesse mettere fuori uso bancomat e dispositivi elettronici. Le autorità tuttavia invitano alla calma, non è necessario mettere insieme il kit di emergenza tutto in una volta. Ma settimanalmente si possono aggiungere prodotti in più alla spesa, così da ammortizzarne il costo.