Carri armati e bombe nucleari, ci stiamo preparando alla guerra? Cosa succede nel mondo, il silenzio dei media

L’attuale situazione geopolitica non è delle migliori, ma sembra che la guerra sia destinata ad espandersi, e arrivano segnali preoccupanti dai Governi.

In Italia stiamo vivendo un momento economico molto difficile: la povertà avanza, l’energia e i prezzi di ogni bene e servizio continuano a salire, la Sanità è al collasso e sembra che l’attuale Governo preferisca investire il denaro dei contribuenti nella guerra invece che nei servizi di pubblica utilità.

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La corsa agli armamenti è partita, anche in Italia – InformazioneOggi.it

La Premier Meloni di recente si è recata a Kiev, dove tra le altre cose ha siglato un “accordo di sicurezza” valido per i prossimi 10 anni: l’impegno dell’Italia a inviare armi e mezzi, in caso di attacchi futuri. L’aiuto all’Ucraina, dunque, passa sopra ogni altra esigenza, e come ben sappiamo non siamo l’unico Paese ad agire in questo modo.

Cosa sta succedendo in Europa e nel mondo e perché la guerra è più vicina che mai – ma non ce lo vogliono dire

Le notizie compaiono qua e là, frammentate, e agli occhi dei più si tratta di osservazioni sugli sviluppi del conflitto tra Ucraina e Russia o tra Israele e Gaza. Ma la situazione è molto più complessa.

L’Italia, in nome di una “pace armata”, sigla accordi per l’acquisto di carri armati, grazie al via libera della Commissione Difesa alla Camera. Il Governo ha dunque deciso, invece di investire risorse economiche per risollevare le sorti del Paese, di acquistare ben 132 Leopard 2 in un arco di tempo di 14 anni e il progetto approvato prevede anche di “costituire due reggimenti carri e fino a 140 piattaforme corazzate derivate per equipaggiare le unità delle brigate pesanti, medie e leggere, tutti i reggimenti genio e i reggimenti logistici dell’esercito e gli istituti di formazione“. Il costo complessivo di questa operazione è stimato in 8 miliardi e 246 milioni di euro.

Il Presidente Macron, sempre al termine della Conferenza a Parigi sul sostegno a Kiev, ha fatto una proposta shock, affermando che “non è da escludere” che truppe di soldati della NATO e dell’Europa potrebbero intervenire direttamente sul territorio ucraino per mettere fine alla guerra. Anche senza essere “esperti” in tattiche di combattimento e geopolitica, questo significherebbe una cosa sola: il coinvolgimento diretto dell’Occidente innescherebbe la Terza Guerra Mondiale.

Nel mentre, non è che gli Stati Uniti stiano a guardare, anzi. Il governo americano sta sviluppando nuove bombe nucleari, potentissime, capaci di distruggere in pochi attimi la vita di milioni di persone. Più precisamente, preoccupa lo sviluppo di una nuova arma nucleare, la B61-13, una bomba a gravità.

Anche negli Stati Uniti si sta investendo corposamente in armamenti, tanto che è prevista una spesa di ben 1400 miliardi da qui ai prossimi 25 anni. Una spesa che sicuramente anche in tutti i paesi americani potrebbe essere orientata per migliorare la qualità della vita dei cittadini.

Mettendo insieme i puntini, come si usa dire, si arriva ad un’amara consapevolezza: i Governi stanno pensando alla guerra invece che alla pace, e tutto sembra che stia andando inesorabilmente verso il peggiore degli scenari.

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