La prestazione universale promette di venire incontro agli anziani gravemente malati e con scarso reddito. Le prime anticipazioni.
Potenziare l’assistenza sanitaria degli anziani, partendo anzitutto da coloro che sono in condizioni di salute molto delicate e vivono in situazioni di indigenza: é questo l’obiettivo del decreto Anziani che intende portare avanti quanto già concordato nell’ambito del Patto per la Terza Età.
![Mille euro per gli anziani, arriva la prestazione universale](https://www.informazioneoggi.it/wp-content/uploads/2024/01/scritta-mille-euro-1024x683.jpg)
Tra le misure da attuare, nel quadro di un massiccio investimento pari a un miliardo di euro per un biennio, vi è in particolare la cd. prestazione universale, una misura di sostegno economico a persone anziane non autosufficienti, che non superino una certa soglia ISEE annua.
Di seguito daremo le prime anticipazioni in materia, per risolvere possibili dubbi e spiegarne in sintesi i vantaggi.
Bonus anziani fino a 1.000 euro: le condizioni di accesso
Non un bonus sostitutivo dell’indennità di accompagnamento, ma supplementare ad essa e che – secondo le previsioni – potrebbe portare ad un incremento del 200% della prestazione originaria a favore del soggetto non autosufficiente. Ma se il decreto attuativo della legge delega in tema di assistenza sanitaria agli anziani è stato messo nero su bianco, invece per il varo ufficiale della nuova misura bisognerà attendere il primo gennaio 2025.
Inoltre la prestazione universale fino a 1.000 euro al mese, che sarà richiedibile online attraverso Inps (la erogherà previa verifica dei requisiti) e tramite patronati, sarà operativa per un periodo sperimentale e dunque fino al 31 dicembre 2026. Vi avranno diritto gli anziani non autosufficienti con almeno 80 anni di età, patologia gravissima e bisogno di assistenza continuativa.
L’ISEE del relativo nucleo familiare dovrà però essere molto basso e non superiore ai 6mila euro annui. Al contempo si tratta di coloro che già percepiscono l’indennità di accompagnamento. La “prestazione” sarà continuativa e stanziabile sotto forma di trasferimento monetario e di servizi alla persona, senza alcuna imposizione fiscale.
Ecco perché per ora la tutela sarà estesa soltanto alle fasce molto deboli della popolazione, e pertanto a coloro che – a causa di una condizione economica difficile – non sono nello stato di potersi fare carico delle cure necessarie per l’assistenza di una persona anziana con grave disabilità.
Prestazione universale anziani: ulteriori chiarimenti
In base a quanto emerso finora dal decreto Anziani, la prestazione universale sarà formata da una quota fissa monetaria – l’indennità di accompagnamento – e di una quota integrativa definita “assegno di assistenza” – la vera novità. Essa potrà toccare quota mille euro al mese, al fine di sostenere economicamente il lavoro di cura e assistenza domestica svolto da personale qualificato o l’acquisto di servizi destinati al malato e svolti da imprese dell’assistenza sociale.
Per saperne di più su modalità di richiesta, iter di assegnazione, valutazione dello stato di salute al fine di accedere alla prestazione universale e non solo, dovremo attendere però ulteriori chiarimenti ministeriali e dell’Inps. Intanto, però, il decreto Anziani sopra accennato rappresenta un punto di svolta nelle politiche dell’assistenza.