Riduzione del Canone RAI a 70 euro per i prossimi due anni? La notizia sconvolge il settore dell’intrattenimento

Potrebbe esserci un taglio del Canone RAI nel 2024 e nel 2025. Scopriamo quali sono le idee del Governo per aiutare le famiglie in difficoltà.

Il Canone RAI potrebbe passare, per i prossimi due anni, da 90 a 70 euro.

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Il canone RAI potrebbe essere ridotto – InformazioneOggi.it

Nella bozza della Legge di Bilancio 2024, all’art. 8, è stata inserita la riduzione dell’imposta.

Non sarà, però, solo la RAI a farsi carico del taglio, perché il Governo ha specificato che ci sarà un sostegno pubblico, erogato in tre rate di uguale importo, nei mesi di gennaio, marzo e giugno 2024. Di conseguenza, la perdita per l’azienda sarà minima e coerente con i tagli previsti per tutti i Ministeri.

Secondo le stime, infatti, si passerà da 440 milioni a 420 milioni di euro, per una riduzione di appena 20 milioni.

Attualmente, in totale, gli introiti derivanti dal Canone RAI ammontano a circa 1,85 miliardi di euro e vengono utilizzati quasi tutti dalla RAI, ad eccezione di una somma pari a 110 milioni all’anno (il cd. extragettito), che viene destinato al Fondo per il Pluralismo e l’Innovazione dell’Informazione.

Altre risorse economiche per la tv di Stato, poi, derivano dalla pubblicità, per un ammontare complessivo di circa 622 milioni di euro.

Taglio del Canone RAI: le reazioni dell’azienda

La proposta del Governo di ridurre il Canone RAI da 90 a 70 euro non è stata accolta con entusiasmo dai vertici dell’azienda.

Il Direttore Generale, Giampaolo Rossi, ha dichiarato che la RAI è uno dei quattro colossi d’Europa nel servizio pubblico, per dimensione, funzioni e contratti di servizio ed è anche quello che ha il canone più “economico”, senza contare che quest’ultimo non è destinato solo all’azienda ma anche ad altre attività.

Rossi ha anche sottolineato come altre tv di Stato, come la BBC, France Television e il servizio pubblico tedesco dispongono di risorse finanziarie molto più alte rispetto a quelle della televisione italiana ma, nonostante ciò, la qualità del servizio offerto non ha nulla da invidiare a quella degli altri Paesi europei.

Alla luce di queste considerazioni, per i dirigenti RAI sarebbe inopportuno ridurre il costo del Canone annuo, non tanto per la perdita economica (che, come abbiamo anticipato, sarebbe contenuta) ma per il messaggio simbolico dietro tale provvedimento.

Negli ultimi anni, infatti, i mercati televisivi devono fare i conti con la diffusione delle piattaforme di informazione digitale. Per questo motivo, sarebbe opportuno che tutti i Paesi europei difendessero il servizio pubblico, l’unico (secondo Rossi) in grado di assicurare il pluralismo delle narrazioni.

In tale ottica, il taglio del canone sarebbe un chiaro segno di contrapposizione e non aiuterebbe, dal punto di vista dell’immagine, l’azienda.

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