Diabete: nuovo farmaco “Teplizumab” che ritarda la malattia fino a 5 anni

Un nuovo farmaco, Teplizumab, potrebbe ritardare l’insorgenza del diabete di tipo 1 fino a due/cinque anni.

L’Europa e l’Italia aspettano il farmaco capace di modificare la traiettoria malattia essendo un anticorpo monoclonale “umanizzato”.

Diabete il nuovo farmaco
Diabete, un nuovo farmaco in arrivo – Informazioneoggi.it

In laboratorio sono state modificate alcune parti proteiche di origine murina dall’anticorpo monoclonale per bloccare la risposta immunitaria dell’organismo. In questo modo si dovrebbe poter ritardare l’insorgenza clinica del diabete di tipo 1 nei pazienti di età superiore a otto anni.

L’ente americano regolatorio Fda ha approvato la molecole il 17 novembre 2022. Ora si aspetta il via libera da parte dell’Agenzia Europea per i medicinali e dall’AIFA. Il farmaco sembrerebbe essere capace di prevenire la perdita di funzione delle cellule beta del pancreas. Cellule che, ricordiamo, vengono aggredite e distrutte dal sistema immunitario del paziente che soffre di diabete mellito.

Il Teplizumab, dunque, offre un vantaggio ossia la possibilità di passare mesi e anni senza che la malattia si manifesti riuscendo, così, a pianificare e organizzare la vita in attesa che la cura venga trovata. Lo studio Tn-10, ad esempio, ha avuto come risultato un ritardo di 25 mesi nell’esordio della malattia con un ciclo di terapia endovena di 14 giorni. Uno studio successivo ha appurato un allungamento dei tempi fin a 32,5 mesi.

Ad utilizzare il farmaco potranno essere i soggetti dagli otto anni in poi a condizione che uno screening abbia evidenziato la presenza di due o più autoanticorpi e con condizione di disglicemia. Significa che sarà necessario effettuare più screening per individuare le persone con diabete di tipo 1 al secondo stadio in modo tale da iniziare la somministrazione del farmaco e ritardare l’esordio clinico. Tale screening consiste in una semplice analisi del sangue.

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