Scuola nel caos: supplenze bloccate, l’algoritmo non funziona

Il metodo di attribuzione delle cattedre ai docenti ideato dal Ministero non è efficace come si sperava. Quali sono le difficoltà?

L’inizio dell’anno scolastico comporta sempre una serie di problematiche per gli insegnanti precari o aspiranti al contratto a tempo indeterminato, che attendono l’assegnazione delle supplenze.

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Il sistema dell’algoritmo ministeriale comporta una serie di difficoltà – InformazioneOggi.it

Lo strumento attualmente utilizzato per determinare a chi spettano gli incarichi è quello dell’algoritmo.

In pratica, vengono incrociate le preferenze espresse da ogni insegnante interessato alle supplenze con i posti a disposizione nel turno di nomina.

Ciascun precario può indicare massimo 150 preferenze relative a scuole, distretti o Comuni. Chi non effettua tale adempimento, dunque, subisce l’esclusione dalla procedura di assegnazione degli incarichi tramite GAE e GPS e può sperare solo nelle Graduatorie di Istituto.

Il meccanismo dell’algoritmo ministeriale, tuttavia, crea non pochi problemi e molti docenti lamentano delle anomalie.

Inefficienza dell’algoritmo ministeriale: molti precari rischiano di non lavorare per il prossimo anno scolastico

Ad evidenziare le difficoltà riscontrate da chi aspira ad ottenere una cattedra per l’anno scolastico 2023/2024 sono stati due parlamentari, i deputati Franco Mari ed Elisabetta Piccolotti, di Alleanza Verdi Sinistra.

In particolare, hanno posto l’attenzione sul caos relativo al procedimento di attribuzione dei posti a disposizione, presentando un’interrogazione al Ministro dell’Istruzione e del Merito, Giuseppe Valditara. Il provvedimento mira a rivedere l’operatività del nuovo algoritmo, ideato per assegnare in maniera automatica le supplenze per l’anno in corso.

Il Ministero aveva annunciato, negli scorsi mesi, che tale meccanismo era stato rivisto e che erano state apportate una serie di modifiche tecniche, per un funzionamento più efficace.

Ma gli interventi non sono serviti ad evitare confusione.

Come fare per garantire la corretta attribuzione delle cattedre agli aspiranti?

La modalità in cui l’algoritmo sta assegnando le cattedre vacanti si sta rivelando abbastanza inefficace e impreciso rispetto al passato.

Molti aspiranti, infatti, hanno denunciato che alcuni incarichi sono stati attribuiti a candidati che hanno un punteggio inferiore rispetto ai colleghi inseriti in graduatoria.

Per questo motivo, i due deputati di Alleanza Verdi Sinistra chiedono di rivedere le graduatorie provinciali e, dove presenti, rimediare agli errori compiuti dall’algoritmo al momento della distribuzione delle cattedre.

Il ripristino della situazione, tuttavia, incontra delle difficoltà. Innanzitutto, in alcune zone d’Italia gli studenti sono già ritornati tra i banchi di scuola, come negli Istituti di durata quadriennale e nella maggior parte delle suole europee. In questi casi, bisognerà capire le tempistiche per apportare eventuali correzioni.

Un altro problema è quello relativo ai numeri. I posti vacanti, secondo i dati ufficiali, sarebbero circa 100 mila, a cui si aggiungono gli 80 mila insegnanti da destinare alle attività di sostegno.

Si tratta di un lavoro immane, ma che dovrà essere compiuto nei prossimi giorni, per non compromettere il corretto inizio di tutte le attività didattiche.

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