Perché la promessa di Quota 41 per tutti non sarà mantenuta? La Riforma ad un bivio

Il Governo ritorna a parlare della Riforma delle pensioni, sottolineando di volerla definire entro il 2024. Cosa ne sarà di Quota 41?

Per questo motivo, nei prossimi mesi si terranno numerose riunioni con i sindacati e le parti sociali, per trovare un accordo che stia bene a tutti, nel più breve tempo possibile.

quota 41 aperta a tutti
Con la Legge di Bilancio si dovrà rinunciare a Quota 41 aperta a tutti? – InformazioneOggi.it

Già con la prossima pubblicazione della nota di aggiornamento, in realtà, si spera di avere un quadro più chiaro sulle risorse economiche da destinare alla Riforma tramite la nuova Legge di Bilancio.

Gli esperti, tuttavia, ritengono che potrebbe essere sacrificata l’idea della Lega di Quota 41 aperta a tutti, per far spazio ad ulteriori strumenti di pensione anticipata.

Bisognerà davvero rinunciare alla misura? Su quali agevolazioni si potrà contare? Facciamo il punto della situazione e scopriamolo.

Quota 41 non si farà? Aumentano le complicazioni

La Riforma delle Pensioni accende i riflettori su una serie di problematiche.

Oltre al pericolo di un ritorno alla Legge Fornero, uno dei temi più preoccupanti è la crisi demografica, per mezzo della quale ogni innovazione dell’ordinamento previdenziale potrebbe rivelarsi, a lungo termine, insostenibile.

A pagarne le conseguenze, innanzitutto, potrebbe essere il progetto di Quota 41.

Uno degli obiettivi della Lega di Matteo Salvini, a partire dalla scorsa campagna elettorale, è stata l’introduzione di una nuova possibilità di flessibilità in uscita per tutti i lavoratori, con 41 anni di contribuzione, indipendentemente dall’età anagrafica.

Fin da subito, però, il progetto ha dovuto fare i conti con la carenza di idonee risorse finanziarie a disposizione. Lo stesso Ministero dell’Economia e delle Finanze ha, più volte, evidenziato i limiti della proposta e le difficoltà nel renderla una misura strutturale.

L’obiettivo Quota 41, dunque, pur apparendo molto attraente, non convince del tutto.

Un altro intralcio all’introduzione di tale strumento pensionistico potrebbe essere la recente notizia, da parte dell’INPS, dell’incremento delle domande di pensione.

Alla luce di tutte queste considerazioni, il progetto di Matteo Salvini potrebbe diventare un’utopia.

Su quali strumenti di pensione anticipata si potrà fare affidamento dal prossimo anno?

La mancata introduzione di Quota 41 strutturale non lascerà i contribuenti senza delle valide alternative per poter smettere di lavorare prima del raggiungimento dei 67 anni di età.

Ad esempio, coloro che hanno cominciato a lavorare molto presto e che hanno maturato almeno 12 mesi di contributi prima del 19° anno di età, potranno usufruire di Quota 41 precoci.

Alcuni mestieri, poi, come militari e vigili del fuoco, hanno accesso a strumenti speciali.

Un’altra opportunità è la nuova Quota 103, che dovrebbe essere confermata dalla Legge di Bilancio per tutto il 2024. Questa misura permetterà di andare in pensione a coloro che hanno maturato 41 anni di contribuzione e almeno 62 anni di età.

Grandi attese anche per quanto riguarda altri strumenti di flessibilità in uscita, largamente utilizzati negli ultimi anni, come Ape Sociale e Opzione Donna.

L’Ape Sociale scadrà il prossimo 31 dicembre, ma potrebbe essere prevista una proroga nella futura Manovra Finanziaria. Opzione Donna, invece, potrebbe essere modificata per consentire un ampliamento della platea delle beneficiarie.

Restano, infine, le incognite sul metodo di calcolo degli assegni pensionistici, con i sindacati che hanno evidenziato di voler trovare valide alternative al ricalcolo completamente contributivo delle prestazioni.

Ma sarà necessario scovare una soluzione che non gravi eccessivamente sulle casse dello Stato.

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