Ti regalano 350.000 euro: “Vorrei donare questa somma prima della mia morte”

In questo particolare momento storico, la truffa, soprattutto sul web può materializzarsi realisticamente parlando in ogni modo.

Le strade a disposizione per gli stessi truffatori sono praticamente infinite. Inoltre bisogna considerare il fatto che molte truffe o comunque tentativi di pesante raggiro godono di una certa dose di imprevedibilità scandita dallo stesso trasformismo dei tentativi praticati. L’utente insomma, in sintesi, non è mai certo di ciò che potrebbe o meno ritrovarsi di fronte. Pensiamo per esempio alle varie tipologie di truffa che girano e rigirano in rete.

Truffa messaggio
Richiesta aiuto con beneficenza – InformazioneOggi

A questo punto, quello che spetta all’utente è capire con cosa si ha a che fare nel momento in cui si riceve, per esempio un messaggio, che si tratti di sms, mail o contenuto social dallo spiccato tono ambiguo. In linea di massima si dovrebbe immediatamente passare  oltre.

Pensiamo alla vecchia e forse prima modalità di truffa sul web. Generalmente, in quei casi, situazioni ancora esistenti al momento, si prospetta la possibilità per l’utente di un interessante regalo, un omaggio inaspettato che di certo risulta sempre e comunque gradito.

Il premio per aver partecipato a uno specifico concorso, la possibilità concreta di aggiudicarsi un buono sconto o acquisto e cosi via. Allegato al messaggio l’onnipresente link che serve come strumento di raccolta delle informazioni richieste allo stesso utente.

Non sempre però la situazione truffaldina si serve di tale modalità di approccio. Il tutto a volte rischia di divenire davvero più che mai surreale. Pensiamo a quello che è capitato di recente ad un cittadino italiano, contattato attraverso Messenger da una fantomatica utente.

Richiesta d’aiuto con beneficenza finale: il messaggio incriminato con tentativo truffa annesso

Il messaggio in questione è il seguente: “Ciao, scusami per questo modo di contattarti, ho appena visto il tuo profilo e ho pensato che tu sia la persona giusta per me. Comunque, mi chiamo Ana Basescu di origine italiana e vivo in Francia. Soffro di una grave malattia che mi condanna a morte certa, è un cancro alla gola, e ho una somma di 350.000 euro che desidero donare a una persona affidabile e onesta perché ne faccia buon uso. Possiedo una società di importazione di olio rosso in Francia e ho perso mio marito 6 anni fa, cosa che mi ha colpito molto e non ho potuto risposarsi fino al giorno in cui non abbiamo avuto figli. Vorrei donare questa somma prima della mia morte in modo che i miei giorni siano contati per mancanza di questa malattia per la quale non avevo cura, ma un tranquillante in Francia non vorrebbe sapere se puoi beneficiare di questa donazione”.

Al di la dell’italiano incerto e delle ovvie incongruenze rispetto a quanto raccontato è chiaro che un messaggio del genere abbia tutt’altro fine. L’utente, la vittima prescelta, potrebbe rispondere a tale contenuto, magari in buona fede convinto della bontà dell’intera potenziale situazione. Come minimo allo stesso utente sarà richiesto di anticipare specifiche spese per avere accesso poi alla donazione ed a tutto il resto. Una trovata insomma assolutamente geniale no? Cosa si ritroverà alla fine la nostra potenziale vittima? Un pugno di mosche tra le mani, ovviamente.

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