Cambiamento climatico e inversione del campo magnetico terrestre, cosa sta per succedere

Oltre ai problemi innescati dal cambiamento climatico, presto potremmo dover avere a che fare con l’inversione del campo magnetico terrestre.

Nella storia della Terra sono molti gli sconvolgimenti che hanno caratterizzato le varie ere. Adesso potremmo trovarci con due fenomeni insieme.

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Cambiamento climatico e inversione dei poli, cosa succederà alla Terra – InformazioneOggi

L‘inversione del campo magnetico terrestre, così come le glaciazioni e le variazioni delle temperature sono fenomeni fisiologici e ciclici, ma da quando l’attività umana si è fatta più intensa abbiamo velocizzato alcuni processi.

Tutti sappiamo, più o meno, che cosa comporterà il cambiamento climatico: temperature globali più alte, siccità, inondazioni, pandemie e altri possibili disastri che possono mettere in crisi l’intera umanità.

A questa prospettiva non certo rassicurante si aggiunge una previsione degli esperti, che riguarda l‘inversione del campo magnetico del nostro pianeta. Andiamo a scoprire se e quando accadrà, e soprattutto a quali conseguenze può portare questo fenomeno.

Non solo cambiamento climatico, e se nella Terra si invertisse (nuovamente) il campo magnetico?

Forse non tutti sanno che l’inversione del campo magnetico è avvenuta più volte, e ciclicamente ogni 2-300 mila anni circa. Possono sembrare tempi biblici, ma non è così per i ritmi naturali dell’Universo.

Gli episodi avvenuti durante la vita del Pianeta sono numerosi, e di diversa entità. L’ultima risale a circa 40 mila anni fa, ed è un fenomeno conosciuto come escursione di Laschamp”; questo fenomeno ha interessato gli scienziati perché ci impiegò un periodo relativamente minore rispetto alle altre volte. In questo ultimo evento i due poli (Nord e Sud) si sono scambiati.

Oggi gli esperti concordano sul fatto che siamo di fronte, probabilmente, ai primi segnali di una nuova inversione. Gli indizi presi in considerazione sono ad esempio la “diminuzione dell’intensità del campo magnetico” di circa il 10%”, avvenuta negli ultimi 180 anni.

Nel 2020, poi, è stata registrata un’ulteriore diminuzione di intensità del campo magnetico in ampie parti della Terra, ovvero in Sud America, Sud Africa e una zona dell’Antartide; l’anomalia è stata chiamata “Anomalia del Sud Atlantico”. E la brutta notizia è che l’area con questa anomalia si sta ingrandendo.

Sempre secondo gli esperti, probabilmente l’inversione del campo magnetico non avverrà in tempi brevissimi, ma se ciò accadesse non sarebbe qualcosa di buono per l’umanità.

Infatti una nuova inversione potrebbe minare la tenuta dello scudo che ci protegge dai venti e dalle tempeste solari. I danni si riverserebbero su tutte le strumentazioni tecnologiche, sui satelliti, sulle reti elettriche, e possiamo ben immaginare a cosa porterebbero.

Se nel frattempo anche l’inquinamento e le temperature globali fossero salite ancora, potremmo trovarci a vivere in una situazione “apocalittica”. La speranza è che i calcoli degli scienziati siano errati, o che l’umanità trovi il modo di tutelarsi in anticipo da scenari di questo tipo.

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