Superenalotto, la ‘bugia’ del jackpot da 371 milioni di euro: cosa è successo davvero

I vincitori dei 371 milioni del Jackpot pensavano di spartirsi 4 milioni di euro circa a testa, invece non sarà affatto così.

La notizia della maxi vincita ha fatto il giro del web ed a ragione: finalmente molti italiani potranno realizzare i loro sogni. O forse no?

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InformazioneOggi

Dopo una lunghissima attesa, finalmente è stata azzeccata la sestina vincente, e non da una persona soltanto ma da 90 fortunati giocatori. Una notizia ancora più bella perché il “tesoretto” farà felici molte più famiglie invece di arricchirne una sola.

La cifra era davvero da record e forse sarebbe stato “ingiusto” che andasse ad una persona soltanto. Il Destino ha voluto invece rendere felici tantissimi italiani, da Nord a Sud. Tra l’altro, il Jackpot riparte da una cifra niente male, 54 milioni di euro, e dunque riparte una bella caccia al tesoro, emozionante e intrigante.

Ma i festeggiamenti dei 90 vincitori verranno offuscati da una dinamica molto spiacevole. Ecco che cosa è successo.

Superenalotto, ‘fregati’ i vincitori: nn intascheranno i 371 milioni

Dopo la felicità iniziale a seguito della vincita record del nostro Paese, arriva il risvolto della medaglia: i giocatori non riscuoteranno i 371 milioni di euro, suddivisi in circa 4 milioni a testa. Purtroppo nonostante il Superenalotto abbia pagato così tanto, in realtà siamo di fronte ad una fregatura.

Forse non tutti sanno, infatti, che quando una persona vince al gioco dello Stato, Superenalotto o altri, deve pagare una “tassa sulla vincita”. Si tratta di una percentuale sul totale “incassato” che il cittadino deve per forza versare. Negli anni, questa percentuale è sempre stata ritoccata al rialzo, e adesso siamo al 20%.

Se si superano i 500 euro, dunque, bisogna dare indietro il 20% del montepremi. Calcolando i 371 milioni di Jackpot, in pratica, lo Stato ne riceverà subito 74 milioni come tassa. Il singolo vincitore che ha “intascato” 4 milioni di euro circa, dovrà sborsare 800 mila euro.

Qualcosa di “ingiusto”, se ci pensiamo bene, perché una vincita al gioco non è certo qualcosa che il cittadino ha maturato lavorando. Ma si sa, lo Stato in questa come in altre circostanze, non sta molto a pensare al benessere dei suoi cittadini e cerca solo di “far cassa”.

Pensiamo all’ingiustizia riguardo al pagamento forzato del Canone RAI, anche da parte di chi la televisione non la guarda. O all’IMU e alla tassa di proprietà sui veicoli, come il Bollo Auto. Una tassa su qualcosa che il cittadino ha già pagato, Iva compresa. Secondo questo principio, allora, dovremmo pagare una tassa vita natural durante per ogni bene che possediamo?

Purtroppo le cose stanno così, e anche questa volta lo Stato rimpinguerà le sue già ricche Casse. Speriamo che decida di investire questi soldi in servizi ai cittadini e non in acquisto di armi per alimentare una guerra ingiusta e inutile.

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