Detrazioni per familiari a carico: quando spetta per i fratelli? Attenzione al reddito

Per quali soggetti si possono chiedere le detrazioni per familiari a carico, per la Dichiarazione dei Redditi 2023?

Attraverso le detrazioni per i familiari a carico, i contribuenti possono riottenere una quota delle spese affrontate durante l’anno.

DETRAZIONI
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Contrariamente a quello che si pensa, si può beneficiare delle detrazioni non solo per i figli o il coniuge, ma anche per altri parenti a carico, come sorelle, fratelli, genitori e nipoti.

È indispensabile, però, che i redditi percepiti da tali soggetti rientrino in determinati parametri. Scopriamo quali sono, partendo dall’analisi di un quesito giunto in Redazione.

Detrazioni: per quali familiari spettano?

Un Lettore ha inviato il seguente quesito:

Buongiorno, posso mettermi fiscalmente a carico mio fratello disabile che vive in un’altra Regione (a poco più di 100 km) e di cui sono tutore? Grazie.”

Per rispondere al dubbio del nostro Lettore bisogna capire quali familiari possono essere ritenuti fiscalmente a carico ed entro quali limiti di reddito.

Ai fini del Modello 730 per il 2023, possono essere considerati fiscalmente a carico gli individui che rispettano due specifici requisiti: uno relativo al legame di parentela, l’altro relativo al reddito.

Per quanto riguarda la prima condizione, possono rientrare nella categoria dei familiari fiscalmente a carico, i seguenti parenti o affini:

  • coniuge. Il matrimonio, ovviamente, deve essere riconosciuto legalmente;
  • figli. Per quanto riguarda le detrazioni, però, le regole sono cambiate, in seguito all’entrata in vigore dell’Assegno Unico e Universale nel 2022. Tutte le novità sono contenute nel seguente approfondimento: “Detrazioni figli a carico 2023 anche con l’assegno unico: le novità”;
  • altri familiari o affini: genitori, fratelli o sorelle, nuore o suoceri. In tal caso, però, è necessaria la sussistenza del presupposto della convivenza o dell’erogazione di un assegno alimentarenon risultante da provvedimenti dell’autorità giudiziaria”.

Alla luce di quanto finora specificato, il nostro Lettore non può avere il fratello fiscalmente a carico, perché non sono conviventi. Vediamo, però, quali sono le soglie reddituali richieste dalla normativa.

I limiti reddituali per poter essere considerati fiscalmente a carico

L’altro presupposto, come abbiamo accennato, è il reddito.

In particolare, possono essere considerati a familiari a carico coloro che, nell’anno di imposta di riferimento (che, per la Dichiarazioni dei Redditi 2023, è il 2022), hanno percepito un reddito non maggiore di 2.840,51 euro. Per i figli di età non superiore a 24 anni, la soglia è, invece, di 4 mila euro.

Se, dunque, sussistono entrambi i requisiti di parentela e di reddito, è possibile beneficiare di alcune specifiche detrazioni.

Detrazioni per coniuge a carico: le cifre per il 2023

Le detrazioni per il coniuge a carico dipendono dal reddito del nucleo familiare. Per il periodo d’imposta 2022, si considerano tali cifre:

  • per i redditi fino a 15 mila euro, 800 euro meno il prodotto tra 110 euro e la differenza tra il reddito complessivo e i 15 mila euro;
  • 690 euro, se il reddito totale è compreso tra 15 mila euro e 40 mila euro;
  • per i redditi compresi tra 40 mila euro e 80 mila euro, l’importo è di 690 euro moltiplicato per il risultato del rapporto tra 80 mila euro meno il reddito lordo e 40 mila euro.

Sono, poi, previste le seguenti maggiorazioni:

  • 10 euro, per reddito maggiore di 29 mila euro ma minore di 29.200 euro;
  • 20 euro, nel caso di importo superiore a 29.200 euro ma inferiore a 34.700 euro;
  • 30 euro, per reddito maggiore di 34.700 euro ma minore di 35 mila euro;
  • 20 euro, per importi superiori a 35 mila euro ma inferiori a 35.100 euro;
  • 10 euro, nel caso di reddito maggiore di 35.100 euro ma minore di 35.200 euro.

Non perdere il seguente approfondimento: “Modello 730, cambiano le regole per il calcolo IRPEF: i dettagli da conoscere“.

Gli importi per i figli a carico e gli altri familiari conviventi

Per quanto riguarda i figli a carico, la detrazione è di 950 euro. Come abbiamo già accennato, con l’entrata in vigore dell’Assegno Unico, ci sono stati dei cambiamenti. Tale detrazione, infatti, si applica ora solo per i figli con più di 21 anni e non più per coloro che percepisco l’Assegno. Quest’ultimo sussidio, infatti, ha sostituito le detrazioni per i figli a carico.

Per gli altri familiari e affini fiscalmente a carico, infine, la detrazione totale ammonta a 750 euro, da ripartire tra tutti coloro che ne hanno diritto.

Se hai dubbi o vuoi porre una domanda di carattere previdenziale, fiscale e legge 104, invia qui il tuo quesito.

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