In pensione dopo la NASPI con contributi volontari: la strada è percorribile ma ci sono dei limiti

Scopriamo come e quando andare in pensione dopo aver percepito la NASPI e aver versato i contributi volontari per maturare i requisiti necessari per il pensionamento. 

I cittadini che perdono il lavoro e ottengono la NASPI hanno dubbi sulla pensione post- indennità di disoccupazione. Cerchiamo di fare chiarezza.

pensione NASPI
InformazioneOggi.it

La NASPI, Nuova Prestazione di Assicurazione Sociale per l’Impiego, è un’indennità erogata come sostegno al reddito ai lavoratori che si sono improvvisamente trovati senza un’occupazione. Condizione necessaria è aver perso involontariamente il lavoro. Possono richiederla i dipendenti – ad eccezione dei dipendenti delle PA a tempo determinato – che sono in stato di disoccupazione e che hanno versato almeno tredici settimane di contribuzione nei quattro anni precedenti all’inizio del periodo di disoccupazione. L’indennità permette di ricevere un’entrata mensile (per un massimo di due anni) pari al 75% della retribuzione media mensile imponibile. Il periodo di copertura può risultare determinante per quei lavoratori prossimi alla pensione che perdendo il lavoro si ritrovano a non aver raggiunto per poco i requisiti di accesso ad uno scivolo pensionistico.

In redazione è giunto un quesito che si concentra proprio su questa possibilità. “Ho 39 anni di contributi e 57 anni di età (12 ottobre 1966). Sono stata assunta il 4 ottobre 1984 ed entro marzo 2024 lo studio per cui lavoro chiuderà. Potrò accedere alla NASPI fino alla maturazione dei requisiti di pensionamento? Per i mesi mancanti posso utilizzare i contributi volontari?“.

Pensione e NASPI, con i contributi volontari l’obiettivo potrà essere raggiunto?

La nostra lettrice ha una possibilità, puntare alla pensione anticipata ordinaria che permette alle donne di andare in pensione maturando 41 anni e dieci mesi di contribuzione. La pensione di vecchiaia, infatti, è anagraficamente troppo lontana (67 anni di età). Opzione Donna è nel 2023 dedicata ad un numero ristretto di beneficiarie – invalide al 74%, caregiver, disoccupate – che compiranno entro il 31 dicembre 2023 60 anni (59 se con un figlio e 58 con due figli) e matureranno minimo 35 anni di contributi. Anche in questo caso la lettrice non soddisfa il requisito anagrafico.

Cosa rimane? L’APE Sociale per i disoccupati ma qui l’età da raggiungere è ancora più alta, 63 anni. Insomma, l’unica opzione da valutare è chiedere la NASPI e versare i contributi necessari per raggiungere i 41 anni e dieci mesi di contribuzione che concederanno il pensionamento con la pensione anticipata ordinaria. Si tratta di un’escamotage molto utile ma è applicabile?

Sul portale dell’INPS si legge che la NASPI verrà erogata per la metà delle settimane contributive degli ultimi quattro anni. Non concorrono al calcolo i periodi di contribuzione già calcolati da altre indennità di disoccupazione e i periodi di tempo determinanti per indennizzi goduti anticipatamente.

Ecco la puntualizzazione sulla contribuzione che stavamo aspettando

L’INPS stabilisce, poi, che qualora il lavoratore risultasse titolare di indennità di disoccupazione NASPI scatterebbe l’assegnazione automatica dei contributi figurativi da parte dell’ente della previdenza sociale senza che l’interessato debba avanzare alcuna richiesta. Cosa significa tale puntualizzazione? I periodi in cui si percepisce la NASPI verranno coperti da contribuzione figurativa ossia dai contributi pagati non dal lavoratore dato che sono periodi assicurativi che lo Stato abbona gratuitamente.

C’è dunque necessità di fare richiesta di versamento dei contributi volontari? Questi sono – come dice la parola stessa – una libera scelta del cittadino. Si tratta di contributi pagati su domanda del lavoratore subordinato o autonomo che desiderano proseguire con il versamento al fine di maturare i requisiti necessari al pensionamento in seguito alla perdita del lavoro o di una interruzione momentanea. I contributi volontari, dunque, sono fondamentali per tanti cittadini rimasti improvvisamente senza lavoro. Si potranno sommare, infatti, a quelli accumulati per raggiungere le condizioni di accesso allo scivolo pensionistico scelto.

Ebbene, chi richiede la NASPI può versare anche i contributi volontari. La Legge non lo vieta ma dovranno verificarsi delle precise condizioni.

Come avere la NASPI e i contributi volontari per maturare il diritto alla pensione

Il dettaglio fondamentale è che per versare i contributi volontari occorrerà attendere la fine del periodo di copertura della NASPI dato che questa permette l’accumulo dei contributi figurativi. Inoltre occorre ricordare che prima di iniziare con i versamenti sarà necessario inoltrare domanda all’INPS. 

Le condizioni non finiscono qui. Di fondamentale importanza sapere che lo stato di disoccupazione dovrà essere mantenuto anche dopo il termine dell’erogazione della NASPI. Lavorando anche un solo giorno si perderà lo status e dunque la possibilità di versare i contributi volontari.

Cosa può fare, dunque, la nostra lettrice? Deve innanzitutto sapere che anche i contributi figurativi maturati con la NASPI concorrono al calcolo dei requisiti per il pensionamento con pensione anticipata ordinaria. Condizione necessaria è che della contribuzione totale almeno 35 anni di contributi debbano essere stati versati senza considerare i contributi figurativi di disoccupazione e malattia. La lavoratrice che ha posto il quesito ha 39 anni di contributi che ipotizziamo far parte della contribuzione obbligatoria e che nel 2024 (quando lo studio chiuderà) saranno diventati 40. I ventidue mesi che mancano alla pensione anticipata anche se raggiunti con contributi figurativi non dovrebbero escludere dalla misura anzi dovrebbero rivelarsi quel piccolo passetto ad oggi mancante per poter raggiungere il pensionamento.

Se hai un dubbio o vuoi porre una domanda di carattere previdenziale, fiscale e Legge 104, invia qui il tuo quesito.

Lascia un commento


Impostazioni privacy