Televisori e smart TV ci osservano: c’è un pixel nascosto, sul serio e bisogna fare questo per difendersi

Televisori e smart tv, cosa sapere rispetto alla privacy: a cosa stare attenti e occhio al pixel nascosto, i dettagli a seguire

Quali sono alcuni degli aspetti da sapere in termini di privacy in relazione a smart tv e televisori? Rischi, attenzioni da avere e altri aspetti che non tutti conoscono.

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Informazione Oggi

In seguito al passaggio al nuovo digitale terrestre, e in virtù del bonus legato all’acquisto dei televisori, sono tantissimi gli italiani che hanno approfittato delle possibilità, rottamando il vecchio televisore e facendo spazio per una Smart Tv.

Al contempo però, non altrettanti sono coloro che hanno riflettuto sul fatto che, al pari di altri strumenti ed apparecchi in grado di collegarsi via internet, tali dispositivi possono comportare alcuni punti e problematiche in ottica privacy e sicurezza.

Dal momento che si tratta di dispostivi “internet of Things”, possono essere in modo particolari esposti ad attacchi di tipo informatico e malware. E, oltre a ciò, potrebbero essere impiegati dalle aziende tecnologiche per raccogliere di volta in volta i dati dell’utenza. 

Si tratta di elementi che sarebbe bene tener presente prima dell’installazione dei televisori smart tv, tuttavia vi è sempre modo di rimediare per porre tutto in sicurezza, contribuendo alla protezione della propria privacy.

Televisori, smart tv e privacy: la questione sicurezza

Tanti e diversi gli elementi a cui prestare attenzione quando si parla in generale di tecnologia e sicurezza, come nel caso di queste tre app: ecco quali sono e perché va prestata attenzione, i dettagli.

Tornando però al punto in oggetto, di solito colui che vende non fornisce determinati aggiornamenti, spiega nel proprio approfondimento al riguardo Il Sole 24 Ore.

Tuttavia, anzitutto è opportuno verificare con costanza la presenza di eventuali notifiche circa aggiornamenti firmare cui fare il download. E, al riguardo, accertarsi che provengano dal produttore, andando ad installarli soltanto a seguito della lettura dei termini di servizio.

Così per rendersi conto, nel caso, di eventuali raccomandazioni e/o controindicazioni.

Al contempo, al pari de PC, un televisore che si connette online dovrebbe avere la protezione di un firewall e di un antivirus affidabile. E anche tali elementi vanno aggiornati con costanza.

Un altro aspetto da considerare riguarda eventualmente la copertura della webcam del dispositivo con un po’ di nastro adesivo. Recentemente, viene spiegato, talune società di intelligence hanno dato vita ad un software spia che riescono ad entrare in ogni sistema di video sorveglianza.

Televisori e smart tv, come tutelare la propria privacy

La questione privacy è di grande importanza anche, e non solo, in ottica smart tv. Al momento dell’accessione, a chi l’ha comprata, probabilmente sarà capitato di notare diversi consensi richiesti e da dare. È il caso ad esempio del trattamento dati personali.

Anche si stratta di di elementi a volte complessi da comprendere, molto tecnici e/o con caratteri piccoli, è bene leggere con attenzione le policy prima di dare il proprio consenso.

Intanto che si affrontano tali step, l’utente può essere libero di non consentire la profilazione per finalità di marketing. O, ancora, circa altri trattamenti dei dati personali cui non si vuole dare consenso.

Anche in presenza di eventuali messaggi che informano circa il fatto che il mancato consenso prestato potrebbe non rendere possibile l’attivazione di talune caratteristiche, è bene ricordare, pur approfondendo caso per caso, che – si legge – si tratta di un’operazione generalmente che si può fare anche in seguito, qualora lo si voglia.

Occorre poi tener presente, viene spiegato, che pur in presenza di consensi negati rispetto alle finalità di marketing e riguardo i cookie di profilazione, si potrebbe comunque avere un occhio attento ed aperto, da parte della Smart Tv, per così dire.

E ciò, spiega Il Sole 24 ore perché, pur con il GDPR in vigore da meno di 5 anni, in vari casi la funzione che consente la disattivazione del trattamento non è semplice da trovare. Nè tantomeno impostazione predefinita, così come dovrebbe essere secondo il principio di “Privacy by default”.

Occhio al pixel nascosto

In virtù di una tecnologia di video fingerprint il quale va a campionare i pixel dello schermo, denominata ACR, non notabile dall’occhio umano, le Smart TV possono riconoscere in modo automatizzato i contenuti che vede l’utente.

Nell’arco di pochi attimi, tanti dispositivi con abilitazione all’ACR sono in grado di procedere all’identificazione del programma che si sta visionando. Si può trattare di una pellicola su Netflix, o ancora di un incontro di calcio su DAZN. Così come il tipo di pubblicità che appare. Ciò per andare a costruire un profilo specifico relativamente al comportamento, secondo gusti ed abitudini legate alla visualizzazione.

Questi dettagli si possono anche unire con terze parti e broker di dati, così da metterli in connessione con altri dati che non si legano nello specifico a ciò che si vede sulla tv. Ma che invece si legano a compere online fatti da altre parti, la cronologia dei siti web, i video che si guardano su YouTube.

Tali info potrebbero essere potenzialmente impiegate non soltanto circa gli annunci pubblicitari ad hoc. Si potrebbero invece legare in modo subdolo, viene spiegato, ad altri contenuti online in relazione a vari ambiti.

Dall’orientamento sessuale alle opinioni politiche, passando per religione, livello di reddito e così via. Per tali ragioni, si tratta di elementi che potrebbero destare l’attenzione poiché attinenti.

Un eventuale investimento finanziario, la scelta di un voto per un certo candidato, potrebbero essere varie ed importanti le decisioni che si potrebbero ritenere di aver assunto soltanto in base ai propri ragionamenti, senza aver consapevolezza di poter essere eventualmente e teoricamente esser stati condizionati, invece.

Disattivazione pixel

Per disattivare il suddetto pixel, potrebbe essere anzitutto complicato trovare la funzione ACR. Ciò dipende e varia da marca a marca. Ciascun produttore la rende accessibile in modo e in percorsi diversi.

Si può provare ad identificarla accedendo alle impostazioni e a “termini e condizioni”. Oppure, nelle impostazioni dando un’occhiata alle “informazioni su questo televisore”, o ancora alle sezione “privacy”.

In taluni casi potrebbe non esser prevista la modalità per disattivarla direttamente nel caso in cui si sia dato l’ok nel corso della prima accensione. Occorre in tal caso rifare l’installazione da capo.

Ad ogni modo, pur se trovare la funzione ACR potrebbe rivelarsi operazione complicata, bisogna tener presente, si legge, quanto previsto ai sensi dell’articolo 7 del GDPR.

Ciò in relazione al fatto che “l’interessato ha il diritto di revocare il proprio consenso”, in ogni momento. E – si legge ancora – si tratta di un diritto, la possibilità che sia “revocato con la stessa facilità con cui è accodato”.

Qualora non si riuscisse a procedere in autonomia alla disattivazione della suddetta, così come in caso di alto tipo di difficoltà o anomalia inerenti comunque le info personali, si può ente in contatto con il Data Protection Officer.

Ciò, mediante i recapiti che sono presenti nell’informativa privacy del produttore. Eventualmente, se dal caso, considerare poi la possibilità di fare reclamo al Garante per la protezione dei dati personali.

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