Verdure già tagliate e pulite, meglio non comprarle mai, ecco l’allarmante motivo

Acquistare Verdure già tagliate e pulite è certamente una comodità, ma forse non è propriamente la scelta migliore. 

Come purtroppo spesso accade, la preparazione industriale dei cibi si rivela “poco salutare“, e ciò riguarda prodotti sia freschi che a lunga conservazione.

Verdure già tagliate e pulite
InformazioneOggi

Le aziende che lavorano alimenti hanno di sicuro regole molto ferree in fatto di sicurezza. Ma può capitare un errore, una “leggerezza”, e a farne le spese siamo noi consumatori.

Non solo: le pratiche usate dalle fabbriche alimentari possono anche contaminare l’ambiente. Basti pensare al caso dei famosi biscotti OREO, per fare i quali un’azienda usa quantità immani di Ammoniaca. Magari il prodotto finale non è nocivo, ma l’Ambiente è compromesso.

Non dobbiamo certo demonizzare tutto il comparto industriale, certo, ma possiamo fare alcune scelte evitando così danni a cose e persone. Nello specifico, in questo articolo ci occupiamo delle verdure tagliate, e delle motivazioni per cui sarebbe meglio evitare di acquistarle.

Verdure già tagliate e pulite, meglio non comprarle mai, ecco l’allarmante motivo

Viviamo in una società e in un Paese in cui siamo abituati a mettere nel carrello della spesa tutto ciò che ci serve. Lavoriamo, spesso duramente, e con i soldi compriamo cibo, beni e servizi. L’offerta è ampia, possiamo reperire facilmente qualsiasi tipo di prodotto. E tutto questo benessere ci porta anche a optare per le soluzioni più comode, visto che sono a disposizione. Come biasimarci? In fondo, appunto, lavoriamo tutto il giorno e la sera vogliamo semplicemente rilassarci e stare bene.

Ecco che, facendo la spesa, molto probabilmente compriamo prodotti precotti, surgelati o già tagliati e puliti. In questo modo risparmiamo tempo e possiamo trascorrere il tempo libero come vogliamo.

Ma forse questo modo di fare non è propriamente salutare. Oltre al discorso igienico, le verdure già tagliate e pulite presentano altri “contro”. Per prima cosa costano molto di più, e per capirlo basta guardare il prezzo al chilo. Una busta di insalata, per fare un esempio, costa come minimo 1 euro, mentre un cespo intero 30-40 centesimi. La differenza? Il tempo che impieghiamo a sciacquarla a casa e a sminuzzarla con le mani.

Inoltre per alcuni tipi di verdure vengono scartate parti che potremmo comunque usare. Pensiamo al gambo dei carciofi, dei funghi, dei broccoli e cavoli, o degli asparagi. Le nostre nonne usavano tutto, e anche con gli “scarti” insaporivano minestre e altri piatti. Buttare via parti di alimenti è davvero uno spreco e uno “schiaffo” morale a chi da mangiare abbondantemente non ce l’ha.

Insieme al discorso etico, poi, non dobbiamo tralasciare affatto quello dell’inquinamento ambientale. Le verdure (e tutti i cibi) confezionati sono avvolti in quantità di plastica vergognose. A volte, dentro un sacchetto troviamo i singoli prodotti dentro ad altri sacchettini.

Tutto questo è assolutamente inconcepibile, visto l’inquinamento da plastica che sta uccidendo il Pianeta. Eppure succede ogni giorno.

C’è una Legge del 2019 che nessuno conosce, forse perché non conviene alle aziende

Forse molte persone, andando al supermercato, hanno notato la immane quantità di plastica che avvolge i cibi acquistati. Qualsiasi cosa è dentro la plastica, praticamente. E metterla nel bidone apposito non è che faccia sparire il problema.

Almeno alcuni alimenti potremmo acquistarli e sistemarli nelle borsine di tela, come le verdure, il pane e persino gli affettati. C’è una Legge che permette ai consumatori di portare i contenitori da casa e di far mettere lì il cibo acquistato.

Ma, se andiamo al supermercato e chiediamo ai commessi di fare questa cosa, riceviamo sicuramente un rifiuto. Gli stessi addetti ai reparti non conoscono la Legge, o forse ai vertici delle aziende non vogliono applicarli. I cittadini stessi, forse, non sanno di questa possibilità.

E allora cosa possiamo fare? Innanzitutto informarci e cercare le notizie riguardanti la Legge nei canali di informazione. Poi, pretendere che venga applicata. La Legge in questione è  La legge 12/12/2019 n. 1411, il cosiddetto Decreto Clima. All’interno di tutte le misure disposte troviamo anche quella relativa alla limitazione della plastica.

Ai clienti è consentito utilizzare contenitori propri purché riutilizzabili, puliti e idonei per uso alimentare

Dunque, possiamo informarci e informare gli addetti dei supermercati. E ancora, scegliere di risparmiare mettendo nel carrello minori quantità di plastica possibile. Forse fare la spesa per qualche tempo sarà un po’ più complicato, ma avremo fatto del bene a noi stessi e anche al Pianeta.

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