Il Fisco si arricchisce: record di entrate +10,2% rispetto all’anno precedente

Il Ministero dell’economia e delle finanze ha comunicato i risultato delle riscossioni fiscali del periodo gennaio/ottobre 2022.

Le entrate tributarie accertate hanno rivelato un incremento del 10,2% rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente.

FIsco soldi
Redazione Informazioneoggi.it

Si tratta di circa 38 milioni di euro in più, dovuti agli afflussi di cassa ottenuti per lo sblocco dei pagamenti rimasti sospesi a causa delle incertezze dovute al Covid. Per alcune voci il gettito delle entrate tributarie erariali non risulta omogeneo in quanto nel 2021 le attività di riscossione erano state sospese, fino al 31 agosto 2021.

Se i lockdown hanno salvato le tasche del contribuente in maniera temporanea, nei numeri anche la disperazione di chi è caduto nella ricerca disperata di liquidità.

Una delle voci più eclatanti non di certo frutto di compensazioni temporali, è quella delle riscossioni fiscali del gioco. Le entrate relative ai giochi hanno mostrato nel periodo un aumento di 2.513 milioni di euro per un incremento del 26,8%. Si tratta di una cifra su cui riflettere per capire la condizione di insoddisfazione sommersa in cui vivono molti italiani.

Il Fisco rincorre il cittadino che sfugge senza alterative in un’economia ferma da 20 anni

L’Italia nonostante i grandi progressi degli ultimi anni si trova ancora sfidata da due direttrici opposte. Da un lato le carenze di offerte e opportunità di crescita nel mercato del lavoro, con stipendi fermi da almeno 20 anni, e dall’altro una pressione fiscale che non ha mai smesso di rincorrere il cittadino.

Secondo il Mef nei primi dieci mesi del 2022 le imposte dirette hanno mostrato un aumento di 18.453 milioni di euro pari all’ 8,9%. Tra le voci maggiormente in aumento rispetto lo scorso anno: le ritenute sui lavoratori autonomi (+7,8%), l’imposta sostitutiva sui redditi da capitale e sulle plusvalenze (+96,6%) e le imposte sul valore dei fondi pensioni che ha registrato un incremento del 103,3%.

All’andamento positivo delle imposte indirette, cresciute del 11,8% ha contribuito più di tutte l’IVA con il 17,7%.

La Commissione europea entra in questi giorni nel merito della gestione delle imposte fiscali. Ha proposto oggi una serie di misure per migliorare la riscossione dell’Iva. Nel 2020 il divario tra l’Imposta dichiarata e quella realmente versata nelle casse dello Stato è arrivato a ben il 20,8%. Si tratta di una piccola economia sommersa del valore di 26,2 miliardi euro.

Per avere un termine di paragone lo stesso tipo di evasione fiscale in Francia e Germania è pari rispettivamente a 14 e 11,1 miliardi di euro. In valore relativo il divario è ancora più eclatante trattandosi del 8 e del 4,8%.

Complessivamente il buco per le casse dell’Unione europea sul solo fronte dell’Iva non riscossa ammonta nel 2020 a 93 miliardi di euro. L’Ue sarà sempre più interessata al funzionamento del fisco dei Paesi membri tanto più essi faranno affidamento sull’Unione per finanziare economia e riforme.

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